gio
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venerdì 19 ottobre 2007
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noioso
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un film decisamente mediocre, noioso, sono riuscito ad arrivare alla fine ma è stata decisamente dura
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alberto parma
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venerdì 12 ottobre 2007
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esplode nel vuoto? ma dai.....
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Beh... un corpo umsano no esplode nel vuoto, semplicemente i capillari, vene e arterie si dilatano a dismisura, mente il saqngue si trasforma in schiuma, gli occhi e tutti i tessuti irrorati si gonfiano fino a lacerarsi..... insomma, una morte orribile.
Però non ho capito... perchè nopn usano una bomba all'idrogeno ( fusione) invece di enormi quantità di plutonio o uranio ( una battuta riporta il fatto che "non ci sarà un altra bomba..... abbiamo estratto tutto il matereiale fissilòe della Terra")? Le bombe all'idriogeno sono molto più potenti, e con una piccola quantità di innesco di materiale fissile ( uranio ad es) si può far detonare tutto l'idrogeno ( isotopo deuterio e trizio)che si vuole.
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Beh... un corpo umsano no esplode nel vuoto, semplicemente i capillari, vene e arterie si dilatano a dismisura, mente il saqngue si trasforma in schiuma, gli occhi e tutti i tessuti irrorati si gonfiano fino a lacerarsi..... insomma, una morte orribile.
Però non ho capito... perchè nopn usano una bomba all'idrogeno ( fusione) invece di enormi quantità di plutonio o uranio ( una battuta riporta il fatto che "non ci sarà un altra bomba..... abbiamo estratto tutto il matereiale fissilòe della Terra")? Le bombe all'idriogeno sono molto più potenti, e con una piccola quantità di innesco di materiale fissile ( uranio ad es) si può far detonare tutto l'idrogeno ( isotopo deuterio e trizio)che si vuole..... E' proprio fantasy, ma un pò di coerenza scientifica ci vuole.
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(di ratedwarrior96)
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marco
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mercoledì 3 ottobre 2007
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ce ne fossero!
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Francamente non so quale problema abbiano i critici con questo tipo di film; un infanzia infelice, le spessi lenti ideologiche, la cecità? Boh... fatto sta che il film è veramente ottimo e le recensioni di quei critici sempre con il naso all'insù, alla perenne ricerca del pelo nell'uovo, che storcono continuamente la bocca sui film di "genere" (a meno che non sia un Kubrick a farli) gli hanno molto nociuto, e per questo gli spettatori lo hanno un po' snobbato. Si tratta però di uno dei migliori film di fantascienza realizzati da molto tempo a questa parte; ottima la regia, ottime le interpretazioni, ottime le scene e l'ambientazione, così come la musica, le luci e gli effetti (nonostante il basso costo del film).
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Francamente non so quale problema abbiano i critici con questo tipo di film; un infanzia infelice, le spessi lenti ideologiche, la cecità? Boh... fatto sta che il film è veramente ottimo e le recensioni di quei critici sempre con il naso all'insù, alla perenne ricerca del pelo nell'uovo, che storcono continuamente la bocca sui film di "genere" (a meno che non sia un Kubrick a farli) gli hanno molto nociuto, e per questo gli spettatori lo hanno un po' snobbato. Si tratta però di uno dei migliori film di fantascienza realizzati da molto tempo a questa parte; ottima la regia, ottime le interpretazioni, ottime le scene e l'ambientazione, così come la musica, le luci e gli effetti (nonostante il basso costo del film). Decisamente apprezzabile anche la sceneggiatura, con passaggi di grande rilievo. Interessante il messaggio finale, specchio di questi nostri tempi sempre sull'orlo dell'apocalisse. Forse l'unico neo è proprio quello riportato nella recensione di MyMovies, ovvero il prefinale che disturba un po' l'andamento complessivo del film, sebbene rimanga sempre molto godibile e, in fondo, non così fuori contesto. Decisamente da vedere.
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vittorio
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lunedì 1 ottobre 2007
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mi aspettavo di più...
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Premetto che non amo i film di fantascienza, però mi aspettavo decisamente di più!! Un film che non è un thriller, che non è catastrofico, che non è drammatico e che non è di fantascienza....un film che è lento, troppo buio, con dei dialoghi penosi e qualche trovata interessante!!
Da vedere se proprio non si ha nulla da fare...
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the and
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giovedì 27 settembre 2007
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la disfatta della fantascenza
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o sia quando si e' alla frutta!! premetto che adoro 28 giorni dopo e che andro' sicuramente a vedere 28 settimane dopo..ma questo sunshine se alle prime battute era guardabile dalla meta' del film in po' cade in un oblio narrativo assurdo..lasciando perdere ogni legge della fasica totalmente trascurato..sopratutto che se ci sono -250 gradi fuori non si puo' starsene tranquilli con la tutina di stagnola adosso!!ma tralasciando questo particolare ..spiegatemi..il capitano di icarus 1 COME PUO' ESSERE VIVO DOPO 7 ANNI IN QUELLE CONDIZIONI? E SOPRATUTTO COME PUO' FARE ANCORA COSI' TANTI DANNI?...no non non ci siamo..per me Boyle con questo film ha fatto un buco nell'acqua!! comunque rimango fiducioso che 28 settimane dopo non mi deludera!!
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nello
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giovedì 27 settembre 2007
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tremendo
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Einstein, più o meno un secolo fa, sottolineò l'angoscia che suscita nell'uomo il pensare all'universo come a una dimensione senza confini. La vita sulla terra ha infatti abituato l'uomo a sviluppare una percezione esclusivamente finita delle cose. Come si può dunque, in questo contesto, rapportare se stessi, la propria esistenza a "qualcosa" che non ha limiti, irriducibile ai comuni criteri di spazio e tempo? Boyle si impegna in questo ragionamento, inscenando una situazione estrema in cui un gruppo di scienziati si "immola" nel cuore di questo infinito per cercare di garantire un futuro alla terra e ai propri simili. Il regista, come sempre, è molto attento all'aspetto psicologico della vicenda, e non esita a sbattere davanti agli occhi dell'inerme spettatore quella "assenza di limiti", quella immisurabile vastità di fronte alla quale egli non può che sentirsi spaesato, angosciato, perso.
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Einstein, più o meno un secolo fa, sottolineò l'angoscia che suscita nell'uomo il pensare all'universo come a una dimensione senza confini. La vita sulla terra ha infatti abituato l'uomo a sviluppare una percezione esclusivamente finita delle cose. Come si può dunque, in questo contesto, rapportare se stessi, la propria esistenza a "qualcosa" che non ha limiti, irriducibile ai comuni criteri di spazio e tempo? Boyle si impegna in questo ragionamento, inscenando una situazione estrema in cui un gruppo di scienziati si "immola" nel cuore di questo infinito per cercare di garantire un futuro alla terra e ai propri simili. Il regista, come sempre, è molto attento all'aspetto psicologico della vicenda, e non esita a sbattere davanti agli occhi dell'inerme spettatore quella "assenza di limiti", quella immisurabile vastità di fronte alla quale egli non può che sentirsi spaesato, angosciato, perso. La fotografia è sbalorditiva, le immagini, accompagnate da una colonna sonora che rasenta la perfezione, lasciano letteralmente senza parole. La vista di Mercurio, l'uscita degli astronauti dalla navicella nello spazio aperto mozzano letteralmente il fiato. Ciò che colpisce però, è come Boyle sia riuscito a mantenere nello spettatore un forte senso di disagio per tutta la durata del film. Il fatto stesso di chiamare "Icarus" una navicella che deve avvicinarsi il più possibile al sole contribuisce enormemente a questo. Di fronte a tanta abilità da parte di Danny Boyle per quanto riguarda la regia, di Alex Garland per la sceneggiatura, di John Murphy per la colonna sonora e di tutti gli attori per le prove offerte, l'unica cosa da fare è togliersi il cappello.
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davide
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mercoledì 19 settembre 2007
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film scadente e per nulla emozionante
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Soldi del DVD buttati completamente via.Non mi spreco nemmeno a dire cosa non va bene, perché sono appena salvabili solo le immagini del sole dall'astronave.Per tutto il resto,film da cestinare.Orribile.Non fatevi incantare dalla quantità di pubblicità fatta a questo film,evitatelo.
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piernelweb
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giovedì 13 settembre 2007
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più vicini al sole
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Poteva essere un capolavoro l'ultimo film del talentuoso regista inglese Danny Boyle. Poteva esserlo perchè tutta la prima ora è di un immaginifico e di una suggestione tali da suscitare rimembranze dai più grandi classici del genere: le atmosfere rarefatte di Solaris, il profondo ignoto di 2001, la paura e la lotta per la sopravvivenza di Alien. Il tutto nella splendida cornice fotografica stilizzata da Alwin H. Kuchler, che ci mostra come mai nessuno aveva prima fatto, la grande stella del nostro sistema solare, accecante per intensità e bellezza. L'analisi razionale sulla possibilità di una tale mastodontica missione viene meno, si rimane folgorati dall'alchimia degli eventi e dagli sguardi dei membri dell'equipaggio dell'Icarus II; il fisico Capa (un inedito e bravo Cillian Murphy) sembra un angelo segnato dal destino divino.
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Poteva essere un capolavoro l'ultimo film del talentuoso regista inglese Danny Boyle. Poteva esserlo perchè tutta la prima ora è di un immaginifico e di una suggestione tali da suscitare rimembranze dai più grandi classici del genere: le atmosfere rarefatte di Solaris, il profondo ignoto di 2001, la paura e la lotta per la sopravvivenza di Alien. Il tutto nella splendida cornice fotografica stilizzata da Alwin H. Kuchler, che ci mostra come mai nessuno aveva prima fatto, la grande stella del nostro sistema solare, accecante per intensità e bellezza. L'analisi razionale sulla possibilità di una tale mastodontica missione viene meno, si rimane folgorati dall'alchimia degli eventi e dagli sguardi dei membri dell'equipaggio dell'Icarus II; il fisico Capa (un inedito e bravo Cillian Murphy) sembra un angelo segnato dal destino divino. Peccato che di lì in avanti, pur mantenedosi su livelli tecnici ragguardevoli, il film dirotti verso i più sicuri lidi della fantascienza di maniera, dominata dall'azione e dalle più convenzionali logiche del thriller catastrofico. E allora il fascino del mistero diviene narrazione del prevedibile, un deja-vu di tanti altri film meno nobili. Anche il sabotatore, il sopravvissuto della prima missione, non ha l'appeal dei grandi cattivi della storia cinematografica dello spazio profondo. Forse le colpe sono da attribuire alle scelte della produzione o al colassare della sceneggiatura nel vano tentativo di garantire un finale. Peccato. Nonostante ciò "Sunshine" è un film che merita comunque la visione.
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spidu
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martedì 11 settembre 2007
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yes!
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Solitamente i film di fantascienza non mi piacciono mai però il nome del regista mi ha portato a vedere questo dvd e non é niente male, il lungometraggio é riuscito a tenere alta la tensione fino alla fine, inoltre é ben giocato sulle pscologie dei personaggi.
Se volete passarvi una bella serata davanti alla tv ve lo consiglio vivamente.
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