Sunshine

mi e piaciuto molto questo film.pero e un po confuso verso la fine .ci sn stati dei stupendi effetti speciali .mi e piaciuta molto anche la colonna sonora.ho visto questo film x 2 motivi:il 1 e che mi interessava ,il 2 e che c'era chris evans,un attore da urlo che interpretava "mace"

SUNSHINE E UN OTTIMO FILM PIENO DI EFFETTI SPECIALI.E LEGGERMENTE NOIOSO MA NE VALSA LA PENA. DANNY BOYLE HA FATTO UN BEL LAVORO

Sono appassionato di fantascienza e sinceramente mi sembra un minestrone composto da una tazza di 2001 odissea nello spazio e una manciata di vari filmettini di fantascienza tra lost in space, punto di non ritorno etc... una caccola!

Fantascienza pura, fatta da un regista che si capisce al volo che se ne intende, molto convincenti i protagonisti, le scene spaziali sono potenti e suggestive come da tempo non se ne vedevano, accompagnate da una colonna sonora veramente formidabile e da una fotografia a dir poco spettacolare. Eppure sono uscito dal cinema con la fastidiosa idea che mancasse qualcosa, non voglio svelarvi la trama e il finale pero' secondo me qualcosa in piu' si doveva aggiungere da questo punto di vista per rendere il film un vero capolavoro, ci voleva quel tocco di mistero o di 'alieno' che abbonda nel capolavoro di Kubrick e che qui invece manca del tutto. Comunque un 7 se lo merita in pieno, ma poteva essere 10 accidenti!

il film mi è piaciuto solo che a circa un terzo dalla fine inizia un guazzabuglio di immagini probabilmente suggestive da un punto di vista artistico ma che mi hanno prostrato mentalmente non essendo riuscito a capire cosa succede. Qualcuno me lo sa spiegare in modo esaustivo?

Sunshine non è un film sufficientemente innovativo da essere innalzato a cult della fantascienza. L’anello debole è un soggetto che trae dichiaratamente spunto da titoli che hanno fatto la storia, da 2001- Odissea nella spazio ad Alien. E’ però un omaggio ossequioso piuttosto che uno sterile tentativo di richiamare i passati fasti. Perché il film ha una propria forza. Un elemento originale, capace di renderlo autosufficiente rispetto ad un intreccio narrativo che non convince del tutto e che non risulta pienamente chiaro (un possibile salto temporale come annunciato in un dialogo all’inizio?), sta nella lettura di Danny Boyle (Trainspotting, 28 giorni dopo, The Beach) che si sofferma sugli elementi più originali e su sequenze visivamente impressionanti, anziché accontentarsi di imbastire una storia abusata con effetti speciali milionari. [+]

Sunshine non è un film sufficientemente innovativo da essere innalzato a cult della fantascienza. L’anello debole è un soggetto che trae dichiaratamente spunto da titoli che hanno fatto la storia, da 2001- Odissea nella spazio ad Alien. E’ però un omaggio ossequioso piuttosto che uno sterile tentativo di richiamare i passati fasti. Perché il film ha una propria forza. Un elemento originale, capace di renderlo autosufficiente rispetto ad un intreccio narrativo che non convince del tutto e che non risulta pienamente chiaro (un possibile salto temporale come annunciato in un dialogo all’inizio?), sta nella lettura di Danny Boyle (Trainspotting, 28 giorni dopo, The Beach) che si sofferma sugli elementi più originali e su sequenze visivamente impressionanti, anziché accontentarsi di imbastire una storia abusata con effetti speciali milionari. Ne deriva una sorta di lungo videoclip psichedelico su temi sonori degli Underworld che hanno impiantato un progetto inedito rielaborando i suoni dello spazio catturati dalla Nasa. E, pur mettendo a dura prova lo spettatore, che esce dalla sala frastornato dalle continue sollecitazioni, risulta essere un veicolo perfetto per far scorrere la visione. E’ ben riuscita la combinazione tra il pur abusato cliché dello strenuo tentativo di salvare la Terra dall’apocalisse con le elucubrazioni pseudo-scientifiche e le farneticazioni misticheggianti. Il nodo del film è la sfida tra uomo e Dio, la tensione umana verso il divino attraverso la scienza, interpretata in senso originale rispetto a tanta produzione hollywoodiana degli ultimi tempi, che si affaccia piuttosto verso la letteratura di genere da Isaac Asimov a Philip K. Dick. Nella seconda parte il film degenera o, a seconda dei gusti, progredisce arricchendosi di elementi di thrilling. Indovinato l’uso delle lenti anamorfiche che esasperano le situazioni di forte tensione e aggiungono un velo di mistero ad inseguimenti altrimenti troppo prevedibili, esaltano una fotografia ben riuscita, imperniata sul contrasto tra le sequenze fredde e quelle dove i caldi riflessi del sole regalano un’atmosfera che tende al trascendente. Bella la contrapposizione tra il micro (la polvere, le inquadrature che scrutano i dettagli, l’uomo che sfida le leggi dell’universo) e il macro, lo spazio siderale che rappresenta il vero antagonista a livello narrativo, gli esterni realizzati digitalmente restituiscono un universo composito e spaventoso, che non solo fa da sfondo, ma interagisce con la storia. Escatologico, claustrofobico, coraggioso Sunshine si presta alla visione di un pubblico vario, dai cultori delle fini riprese a chi cerca nel film qualche emozione surrogata. [-]

Cinema: I rimandi ai tre film già citati sono veri (2001, Solaris, Alien) stesse atmosfere, l'inquitudine, la tensione tra l'equipaggio, il computer simil-Hal (addiritura nella forma) la presenza non chiara del mostro. Inutile perdersi in paragoni. Nel complesso comunque il film tiene una sua individualità, un grande impatto visivo, buona recitazione, ottima la musica (se con kubrick eravamo nel delirio classico qui siamo in quello pop, anzi techo) Qualche difetto nella sceneggiatura possiamo tralasciarlo. Il pregio maggiore del film comunque (a dispetto di qualche altro commento) e' che ha dato linfa alla fantascienza seria. Letteratura: e' qui il problema piu' grande. Per quanto riguarda la fantascienza noto un grande interesse nel cinema, ma mi sembra che nessuno abbia mai preso un libro in mano. [+]

Cinema: I rimandi ai tre film già citati sono veri (2001, Solaris, Alien) stesse atmosfere, l'inquitudine, la tensione tra l'equipaggio, il computer simil-Hal (addiritura nella forma) la presenza non chiara del mostro. Inutile perdersi in paragoni. Nel complesso comunque il film tiene una sua individualità, un grande impatto visivo, buona recitazione, ottima la musica (se con kubrick eravamo nel delirio classico qui siamo in quello pop, anzi techo) Qualche difetto nella sceneggiatura possiamo tralasciarlo. Il pregio maggiore del film comunque (a dispetto di qualche altro commento) e' che ha dato linfa alla fantascienza seria. Letteratura: e' qui il problema piu' grande. Per quanto riguarda la fantascienza noto un grande interesse nel cinema, ma mi sembra che nessuno abbia mai preso un libro in mano. Se il signor Alex Garland vuole prendersi tutti i meriti, sbaglia. Almeno sui titoli di testa il classico "Basato sul racconto ..." ci doveva essere. Mi riferisco a "Fenice" (Phoenix, 1954) di Clark Ashton Smith. Non so abbia dei parenti (visto che e' morto) ma io i diritti li richiederei. Chi vorrebbe leggerlo lo puo' fare sulla raccolta "Catastrofi!" curata da Isaac Asimov. Se invece conoscente l'inglese e siete impazienti: http://www.eldritchdark.com/writings/short-stories/164/phoenix [-]

mah... credo che questo film tragga grandissimi spunti dal capolavoro assoluto '2001 Odissea nello Spazio': a Sunshine, infatti, la definizione "film di fantascienza" va stretta... Anche se a dire la verità siamo comunque lontani anni luce dalla perla suprema Kubrickiana. Questo non è un film canonico, è un tubo. Onirico. Ci cadi dentro dal primo secondo, non puoi fare a meno di stare lì incollato a ingoiarti ogni singola immagine... oltretutto anche qui siamo nel rispetto (fin dove è possibile) delle leggi fisiche e devo dire che il Sole non è mai stato cosi bello, in tutti i sensi. Sunshine è la sfida dell'uomo di fronte a sè stesso, alla sua morale, alle sue proiezioni. Non c'è bisogno di caratterizzare i personaggi (cosi come in 2001) poichè ogni personaggio è simbolo in grado di universalizzare ogni singola idea espressa, senza per forza doversi prendere l'intera scena. [+]

mah... credo che questo film tragga grandissimi spunti dal capolavoro assoluto '2001 Odissea nello Spazio': a Sunshine, infatti, la definizione "film di fantascienza" va stretta... Anche se a dire la verità siamo comunque lontani anni luce dalla perla suprema Kubrickiana. Questo non è un film canonico, è un tubo. Onirico. Ci cadi dentro dal primo secondo, non puoi fare a meno di stare lì incollato a ingoiarti ogni singola immagine... oltretutto anche qui siamo nel rispetto (fin dove è possibile) delle leggi fisiche e devo dire che il Sole non è mai stato cosi bello, in tutti i sensi. Sunshine è la sfida dell'uomo di fronte a sè stesso, alla sua morale, alle sue proiezioni. Non c'è bisogno di caratterizzare i personaggi (cosi come in 2001) poichè ogni personaggio è simbolo in grado di universalizzare ogni singola idea espressa, senza per forza doversi prendere l'intera scena. Che dire... forse si poteva fare anche meglio, ma di fronte all'odierno panorama di film similari è una boccata d'aria fresca e "originale" [-]

Stavo aspettando un bel film di fantascienza... e purtroppo dovrò ancora aspettare... capisco che è un film e bisogna colpire il pubblico (cosa perfettamente riuscita dalla bellissima fotografia) e dagli aspetti psicologici e filosofici che caratterizzano i personaggi, ma a un pubblico appassionato del genere che riesce a distinguere dove l'immaginazione del regista non tiene conto del realismo completamente distorto di certe scene, il film lascerà un po' di delusione. Possibile che si fanno considerazioni su reazioni termonucleari, materiale fissile etc. e nessuno ha spiegato a Boyle che non si può saltare da un'astronave ad un'altra con solo un foglio di stagnola addosso? O che in una astronave che rappresenta l'ultima speranza del genere umano, non abbiano installato un buon sistema antincendio? Eppure è la stessa nave che dovrebbe riuscire a raggiungere la superficie solare. [+]

Stavo aspettando un bel film di fantascienza... e purtroppo dovrò ancora aspettare... capisco che è un film e bisogna colpire il pubblico (cosa perfettamente riuscita dalla bellissima fotografia) e dagli aspetti psicologici e filosofici che caratterizzano i personaggi, ma a un pubblico appassionato del genere che riesce a distinguere dove l'immaginazione del regista non tiene conto del realismo completamente distorto di certe scene, il film lascerà un po' di delusione. Possibile che si fanno considerazioni su reazioni termonucleari, materiale fissile etc. e nessuno ha spiegato a Boyle che non si può saltare da un'astronave ad un'altra con solo un foglio di stagnola addosso? O che in una astronave che rappresenta l'ultima speranza del genere umano, non abbiano installato un buon sistema antincendio? Eppure è la stessa nave che dovrebbe riuscire a raggiungere la superficie solare... togliendo questi aspetti e la bella idea della "dipendenza" data dai bagni di luce solare, il resto lo avevo già visto in altri film... di vent'anni fa! Peccato davvero [-]

il film è stupendo solo xkè c'è chris evans!!!