rita
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lunedì 4 febbraio 2008
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stefano cocci è prevenuto
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è oscura la natura di tanto livore nel recensire un film bello delicato e con un ritmo in sintonia con il dramma che vuole raccontare.
meglio esultare per le pappette precotte che il cinema italiano ci propina a piene mani ogni settimana alla faccia della crisi del cinema...odei suoi contenuti?
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donata
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domenica 3 febbraio 2008
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un film coraggioso,scomodo,intenso
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Un film coraggioso, onesto, con un tema che a quasi 30 anni di distanza risulta ancora scomodo, fastidioso.Un film di alta acrobazia che riesce ad evitare personaggi stereotipati e luoghi comuni. Una brava regista, un film bello, intenso, curato.Ottimo il montaggio, il ritmo, l'inserimento del repertorio.Mi stupisco davvero che i nostri critici lo abbiano accolto con la puzza sotto il naso.Lo consiglio a tutti quelli che amano il buon cinema.
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bobo
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domenica 3 febbraio 2008
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mette a nudo le dure condizioni del lavoro operaio
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non condivido la critica di qualche spocchioso che non conosce nulla del duro lavoro nelle fabbriche.
il film racconta la vita, le speranze, le frustazioni di un mondo dove non c'è nessuna certezza dei propri diritti.
[+] la certezza dei diritti è una lotta
(di anonimo427701)
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max
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sabato 2 febbraio 2008
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svegliatevi operai,oggi è peggio di allora!
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Lo fanno in pochissime sale ,io non sono riuscito ancora a vederlo;credo sia un film che visto il periodo attuale dia fastidio a tante persone,e quindi cercano di boicottarlo.Credo che rinfrescando la memoria ai poveri operai di oggi ci possa essere un risveglio, sui diritti che vengono meno anno dopo anno a vantaggio del profitto dei padroni sempre più arroganti e ricattatori!SVEGLIATEVI!!
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sara
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sabato 2 febbraio 2008
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1980 e la classe operaio andò in paradiso.....
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in tanto c'è da ringraziere il film festival di torino, dove il film è stato presentato per la prima volta,e grazie al quale oggi possiamo visionarlo nelle sale,tanto ha penato la signora Labate per trovare un distributore, questo la dice grossa.Ha chi fanno paura quegli anni? accolto oltre tutto , dalla critica del festival da un lungo applauso.Torino 1980 la fine delle grandi mobilitazioni,lo smacco alla classe operaia con la marcia dei 40.000 cooletti bianchi, capire quegli anni parlare di un passato così vicino, anche per comprendere quello che siamo oggi. Un film , a parer mio, molto bello intenso capace di far riflettere la fabbrica come punto d'incontro di passioni,odio,dibattito,politica.
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in tanto c'è da ringraziere il film festival di torino, dove il film è stato presentato per la prima volta,e grazie al quale oggi possiamo visionarlo nelle sale,tanto ha penato la signora Labate per trovare un distributore, questo la dice grossa.Ha chi fanno paura quegli anni? accolto oltre tutto , dalla critica del festival da un lungo applauso.Torino 1980 la fine delle grandi mobilitazioni,lo smacco alla classe operaia con la marcia dei 40.000 cooletti bianchi, capire quegli anni parlare di un passato così vicino, anche per comprendere quello che siamo oggi. Un film , a parer mio, molto bello intenso capace di far riflettere la fabbrica come punto d'incontro di passioni,odio,dibattito,politica. molto bella la scelta della regista, di cominciare il film con un documento degli anni 30 sul lingotto.
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semmy
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sabato 2 febbraio 2008
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vado contro corrente
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... e contesto le recensioni che hanno stroncato questo film. È vero: la Solarino recita in modo indecoroso, Timi forse è un po' strabordante, Paravidino è improbabile anche nei panni di se stesso.. ma Impacciatore e Colangeli compensano abbondantemente. In più il film della Labate ha il gran merito di riproporre sullo schermo un pezzo dimentticato della recente storia patria, una vicenda che invece sarebbe bene avere sempre presente. Estremamente suggestivi i filmati d'epoca.
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naliga
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venerdì 1 febbraio 2008
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giorni mesti e rabbiosi raccontati con misura
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"frasi lapidarie ormai consunte dal tempo" dice l'ineffabile critico che ancora non riesce a districarsi tra valutazione di un film e suo-personale gusto su un'opera cinematografica ma soprattutto su un periodo della nostra storia recente.
il film racconta dei trentacinque giorni in cui tutta la sconfitta di classe è comiciata. il dramma, i toni melanconici e mesti, le contraddizioni...sociali e familiari.la recitazione è commisurata a questo stato d'animo imperante: sta per iniziare la fine di sogni e di futuro di tutta una generazione e bravi sono gli attori a mantenere questa misura ESPRIMENDO LE SFUMATURE DI QUESTO DRAMMA SOCIALE ED EPOCALE.
per il resto: come non concordare con chi dice che grazie ai 40.
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"frasi lapidarie ormai consunte dal tempo" dice l'ineffabile critico che ancora non riesce a districarsi tra valutazione di un film e suo-personale gusto su un'opera cinematografica ma soprattutto su un periodo della nostra storia recente.
il film racconta dei trentacinque giorni in cui tutta la sconfitta di classe è comiciata. il dramma, i toni melanconici e mesti, le contraddizioni...sociali e familiari.la recitazione è commisurata a questo stato d'animo imperante: sta per iniziare la fine di sogni e di futuro di tutta una generazione e bravi sono gli attori a mantenere questa misura ESPRIMENDO LE SFUMATURE DI QUESTO DRAMMA SOCIALE ED EPOCALE.
per il resto: come non concordare con chi dice che grazie ai 40.000 il mondo non è cambiato e oggi abbiamo portato da 3 a 5 morti al giorno sul lavoro, grazie 40.000 valevate meno di quanto vi hanno valutato SPERO SIATE TUTTI MORTI.
ciao naliga
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paola
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venerdì 1 febbraio 2008
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un film su un momento critico e su storia d'amore
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E' un film su un epoca che forse i giovani non conoscono e sono loro che vanno al cinema, ma per noi quarantenni è molto di più è la nostra gioventù con tutti i pro e i contro. Un film da vedere: Filippo Timi eccezionale!!!!
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adrianus
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giovedì 31 gennaio 2008
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personaggi stereotipati
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Forse il lavoro della Labate non merita certe stroncature che ha ricevuto, ma certo il film non manca di difetti.
La sceneggiatura è esile, i dialoghi spesso improponibili, i personaggi pesantemente stereotipati(l'operaio sindacalista duro e puro, la figlia del popolo che cerca di elevarsi socialmente studiando la notte, il vecchio crumiro immigrato e devoto alla fabbrica), con qualche filo di ambiguità nel solo personaggi di Gifuni.
Alla fine, il film non riesce a rendere, per chi non li ha vissuti, il clima e le motivazioni di quegli anni e neanche a mettere in scena una credibile struttura drammatica
[+] scusate la ripetizione
(di adrianus)
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alba
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giovedì 31 gennaio 2008
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alla faccia delle critiche...bellissimo,importante
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non so perchè tanta critica si sia accanita su questo film.forse perchè racconta senza troppi intellettualismi la storia di una passione tra un uomo e una donna e contemporaneamente ci ricorda un periodo cruciale della nostra storia? mi sembra che sia molto ma molto piu' interessante e sincero di tanti film italiani apparentemente politically correct, vedi "bianco e nero".è vero che ci sono delle imperfezioni,forse anche dei salti di sceneggiatura o delle ingenuità,ma lo preferisco tutta la vita alla freddezza e patinatura di certi film che rischiano di essere per la loro apparente perfezione solo freddi e furbetti.signorinaeffe emoziona fa pensare e si vede con piacere.soprattutto è un film semplice che può arrivare a tutti anche a chi non ha particolare "cultura"storico politica.
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non so perchè tanta critica si sia accanita su questo film.forse perchè racconta senza troppi intellettualismi la storia di una passione tra un uomo e una donna e contemporaneamente ci ricorda un periodo cruciale della nostra storia? mi sembra che sia molto ma molto piu' interessante e sincero di tanti film italiani apparentemente politically correct, vedi "bianco e nero".è vero che ci sono delle imperfezioni,forse anche dei salti di sceneggiatura o delle ingenuità,ma lo preferisco tutta la vita alla freddezza e patinatura di certi film che rischiano di essere per la loro apparente perfezione solo freddi e furbetti.signorinaeffe emoziona fa pensare e si vede con piacere.soprattutto è un film semplice che può arrivare a tutti anche a chi non ha particolare "cultura"storico politica.
tutto questo è un difetto?...nonostante la pubblicità non sia delle più riuscite,cioè non invoglia ad andare a vederlo,è un film che io consiglio assolutamente.
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