pablo
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sabato 26 gennaio 2008
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bello ma si poteva fare meglio
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Il film è carino..ma credo che si poteva fare meglio,mancano scene più convincenti e allargate,non basta inserire vestiti e auto anni "80" per trasmettere l'epoca e i fatti accaduti al pubblico.Molto carine e brave Emma (Valeria Solarino),Magda (Sabrina Impacciatore) e la tenera e bellissima figlia(Roberta Carluccio) di Silvio(Fabrizio Giffuni)ottima interpretazione di Giffuni e Timi ma poco convincente Paravidino.
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maverik
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venerdì 25 gennaio 2008
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valeria solarino è fantastica!!!!!
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Valeria è di una bellezza unica!!! tanta da farmi innamorareeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!!!
Grandissima interpretazione!!! Uno sguardo così abbagliante non lo avevo mai visto!! spero di vederti dal vivo almeno per una volta nella mia vita.
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(di marco)
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miriam
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venerdì 25 gennaio 2008
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vergognoso
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E' indicativo che un film come questo sia stato bocciato,addirittura col bollino rosso!Sotto San Valentino vanno di moda le scemenze melense e di cassetta... E' proprio vero,la classe operaia va in Paradiso... perché sulla Terra non c'è posto!
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sichnos
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giovedì 24 gennaio 2008
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la lotta e l'amore
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Chi come me camminava carponi mentre si svolgevano i fatti raccontati e sia minimamente interessato alla storia recente del proprio paese non può esimersi dalla visione del film. Infatti, durante la narrazione sono presentati una serie di filmati originali calano lo spettatore direttamente nella realtà del periodo. Questo non fa diventare il film un mero documento storico, ma fa come da contraltare alla storia d'amore tra l'operaio Timi e la "fuoriuscita" Solarino. Secondo me la scena che sintetizza bene le due anime del film(storica e sentimentale) è il pranzo per il compleanno della nonna: gli sguardi tra Emma e Sergio, l'analisi della situazione economica, il padre operaio modello, la figlia che dovrebbe traghettare tutti nella agognata borghesia, e sopra tutto quella che sembra fosse l'artefice di tutto nella Torino di allora, la sempre presente Fiat.
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Chi come me camminava carponi mentre si svolgevano i fatti raccontati e sia minimamente interessato alla storia recente del proprio paese non può esimersi dalla visione del film. Infatti, durante la narrazione sono presentati una serie di filmati originali calano lo spettatore direttamente nella realtà del periodo. Questo non fa diventare il film un mero documento storico, ma fa come da contraltare alla storia d'amore tra l'operaio Timi e la "fuoriuscita" Solarino. Secondo me la scena che sintetizza bene le due anime del film(storica e sentimentale) è il pranzo per il compleanno della nonna: gli sguardi tra Emma e Sergio, l'analisi della situazione economica, il padre operaio modello, la figlia che dovrebbe traghettare tutti nella agognata borghesia, e sopra tutto quella che sembra fosse l'artefice di tutto nella Torino di allora, la sempre presente Fiat. Comune denominatore di tutto è la passione, nell'amore e nella lotta. Per questo il film mi ha colpito e per questo sono uscito dal cinema a testa bassa: perchè il confronto con la nostra società standardizzata e disillusa non regge.
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operaista
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mercoledì 23 gennaio 2008
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semplicemente un brutto film
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di che vogliamo parlare?....
Sono questi i registi che dovrebbero continuare la grande tradizione italiana del cinema d'impegno politico? allora siamo messi proprio male.
non c'è cinema, non c'è denuncia, non c'è forza.
Serve gente nuova, più motivata, meglio strutturata.
Ed il "grande niente" continua la sua avanzata.
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valentina
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martedì 22 gennaio 2008
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film senza scenggiatura
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Un film inconsistente, con una trama di spessore al limite del ridicolo. Sembra una fiction televisiva, una brutta fiction. Le due storie d'amore sono artefatte, le reazioni a qualunque avvenimento non spontanee. La regista ha perso l'occasione di raccontare una parte di storia d'Italia importante che non aveva precedenti, magari focalizzandosi su alcuni aspetti anche meno edulcorati e invece si perde per strada. L'incontro tra i protagonisti del film è perlomeno forzato, le storie d'amore poco convincenti, la lotta politica inesistente.
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matilde
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lunedì 21 gennaio 2008
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stefano cocci:1 stella?
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Come li scegliete... Non è possibile.Critici sì ma con giudizio.
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nicoletta
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lunedì 21 gennaio 2008
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per me questo film e'...
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Il film è bello, diretto e recitato con garbo, incisivo senza essere crudo, romantico senza essere mielenso.
Non penso di poter condividere la recensione di Stefano Cocci: occhiate troppo esplicite e frasi lapidarie sono necessariamente legate al racconto di una storia d'amore che nasce, si sviluppa e "termina" (come lo sciopero) nell'arco di 30 giorni.
L'impressione che ho avuto è che si tratta di un film che vuole "rievocare" più che raccontare.
Signorina effe lascia che sia lo spettatore ad approfondire, dentro di sè, ciò che nella trama è solo accennato perchè in realtà è già conosciuto da tutti: id est lo sciopero della fiat negli anni 80 e l'irruenza dell'amore inaspettato, non cercato e non voluto.
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Il film è bello, diretto e recitato con garbo, incisivo senza essere crudo, romantico senza essere mielenso.
Non penso di poter condividere la recensione di Stefano Cocci: occhiate troppo esplicite e frasi lapidarie sono necessariamente legate al racconto di una storia d'amore che nasce, si sviluppa e "termina" (come lo sciopero) nell'arco di 30 giorni.
L'impressione che ho avuto è che si tratta di un film che vuole "rievocare" più che raccontare.
Signorina effe lascia che sia lo spettatore ad approfondire, dentro di sè, ciò che nella trama è solo accennato perchè in realtà è già conosciuto da tutti: id est lo sciopero della fiat negli anni 80 e l'irruenza dell'amore inaspettato, non cercato e non voluto.
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mari
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lunedì 21 gennaio 2008
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gli anni 80 e la crisi della fiat
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E' un film molto più bello ed interessante di quando farebbero pensare le critiche, in genere (tranne quella di Camisani) piuttosto negative. Ho trovato benissimo descritta l'atmosfera di quegli anni, il perenne conflitto fra classe operaia e impiegatizia, la famiglia Martano con la serie di personaggi molto ben caratterizzati (il padre orgoglioso del suo essere stato un gran lavoratore e della posizione della figlia minore, il fratello che si sente in dovere di sorvegliare le sorelle, la sorella brutta maestra di asilo, la mamma e la disincantata nonna napoletana. Anche il conflitto interno di Emma, fra l'appartenenza alla classe operaia ed il desiderio di passare al livello "superiore", è reso molto bene.
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E' un film molto più bello ed interessante di quando farebbero pensare le critiche, in genere (tranne quella di Camisani) piuttosto negative. Ho trovato benissimo descritta l'atmosfera di quegli anni, il perenne conflitto fra classe operaia e impiegatizia, la famiglia Martano con la serie di personaggi molto ben caratterizzati (il padre orgoglioso del suo essere stato un gran lavoratore e della posizione della figlia minore, il fratello che si sente in dovere di sorvegliare le sorelle, la sorella brutta maestra di asilo, la mamma e la disincantata nonna napoletana. Anche il conflitto interno di Emma, fra l'appartenenza alla classe operaia ed il desiderio di passare al livello "superiore", è reso molto bene. Alla fine io credo che lei scelga sè stessa.
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tonio
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domenica 20 gennaio 2008
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ultima sconfitta di una generazione
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La regista ha sempre fatto film -con sfondo scociale -che vanno letti globalmente.
Uno dei piu belli "la mia generazione"
Ed anche qui parla del "continuo" di quella generazione, e anche dell'ulteriore sconfittadella stessa.
Ma un bel film.Forse per quelli di..quella generazione
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