serena
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mercoledì 2 maggio 2007
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la rivincita della democrazia
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Questo film andava fatto in Spagna, un paese che ha insegnato al mondo come uscire da una dittatura nazifascista fra le più lunghe e disumane del XX secolo, attraverso il consenso e la costruzione positiva della società NELL'ALTERNANZA E NEL RISPETTO DEI CITTADINI E DELLA LEGGE. Questo film andava fatto per la memoria europea e del mondo ispanofono, nonché per le giovani generazioni, che non hanno vissuto (GRAZIE A DIO!) le dittature degli anni '70. La sceneggiatura riesce a trasmettere qualcosa di infrequente: sia i più grossi errori di una gioventù travagliata fra la schiavitù dell'anima, costretta dal regime e la follia di voler cambiare il mondo con la violenza, sia la responsabilità del regime, senza demonizzazioni né archetipi semplicistici.
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Questo film andava fatto in Spagna, un paese che ha insegnato al mondo come uscire da una dittatura nazifascista fra le più lunghe e disumane del XX secolo, attraverso il consenso e la costruzione positiva della società NELL'ALTERNANZA E NEL RISPETTO DEI CITTADINI E DELLA LEGGE. Questo film andava fatto per la memoria europea e del mondo ispanofono, nonché per le giovani generazioni, che non hanno vissuto (GRAZIE A DIO!) le dittature degli anni '70. La sceneggiatura riesce a trasmettere qualcosa di infrequente: sia i più grossi errori di una gioventù travagliata fra la schiavitù dell'anima, costretta dal regime e la follia di voler cambiare il mondo con la violenza, sia la responsabilità del regime, senza demonizzazioni né archetipi semplicistici. La figura del "padre" fornisce forse le chiavi di lettura più evidenti: Salvador era un figlio ossessionato dall'annientamento del padre e non voleva vivere con la paura in corpo, MA NEL BUIO TOTALE DELL'EPOCA ha sbagliato la strada, i tempi e i modi.
Per raccontare tutto ciò la cinepresa coglie i corpi in modo ravvicinato: violenza, passione, tenerezza, terrore non si raccontano, si vedono e si toccano quasi con mano. D'altronde, la ricostruzione storica è notevole.
Mi sono chiesta: era necessario mostrare come è stato assassinato Salvador? Mi sono detta di sì. Proprio quello era il Franchismo! Lo sapete come è morto il poeta Miguel Hernández (imprigionato alla fine della Guerra Civile accanto alla frontiera col Portogallo)? Da setticemia perché non gli è stata fornita alcuna cura medica. Il tanfo accanto a lui era irrespirabile. Un esempio fra migliaia. Questo andava ricordato perché dobbiamo ricordare e capire! Affinché non succeda mai più!
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[+] ottima analisi
(di fortunata)
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passero & spugna
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martedì 1 maggio 2007
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la rivincita del montatore
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Questo genere di film lasciamolo fare agli americani (vedi Scorsese o De Palma). In fin dei conti si tratta di un film d'azione che paga un grosso tributo a "Casinò" e "Quei bravi ragazzi". Il cinema europeo è altra cosa (non che questo voglia dire che sia sempre migliore).. Tutta la parte in flashback ed il prolungato finale sembrano opera molto più del montatore che del regista. Basti pensare a quanto l'esecuzione finale venga rimandata fino allo sfinimento dello spettatore, costretto a desiderare per questo di vederla accadere al più presto, rendendosi moralmente complice involontario dell'omicidio di Stato. Così facendo, paradossalmente, viene messo in ombra il resto del film mentre lo spettatore viene trattato come colui che è andato a vederlo per assistere solo a "quella scena", abituato com'è da un certo tipo di cinema a ricercare questo tipo di immagini e sensazioni, che non sono proprie di opere di denuncia o di impegno socio-politico.
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Questo genere di film lasciamolo fare agli americani (vedi Scorsese o De Palma). In fin dei conti si tratta di un film d'azione che paga un grosso tributo a "Casinò" e "Quei bravi ragazzi". Il cinema europeo è altra cosa (non che questo voglia dire che sia sempre migliore).. Tutta la parte in flashback ed il prolungato finale sembrano opera molto più del montatore che del regista. Basti pensare a quanto l'esecuzione finale venga rimandata fino allo sfinimento dello spettatore, costretto a desiderare per questo di vederla accadere al più presto, rendendosi moralmente complice involontario dell'omicidio di Stato. Così facendo, paradossalmente, viene messo in ombra il resto del film mentre lo spettatore viene trattato come colui che è andato a vederlo per assistere solo a "quella scena", abituato com'è da un certo tipo di cinema a ricercare questo tipo di immagini e sensazioni, che non sono proprie di opere di denuncia o di impegno socio-politico.
Complessivamente rimane un buon film, la tematica è importante e utile alla riflessione nonchè al sostentamento economico dei distributori europei, che portanno, una volta tanto, usufruire di un prodotto che si presta all'esportazione.
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(di arnolfo)
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la segretaria del prof.
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martedì 1 maggio 2007
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redazione faziosissima
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QUANDO VI DECIDETE AD AGGIORNARE LE RECENSIONI PIU' DISCUSSE.SIETE DI PARTE??????????????????''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''''
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mat1907
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lunedì 30 aprile 2007
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vitale
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Bellissimo!..un Capolavoro...
triste,angosciante,Emozionante..Passionale..pieno d Vita
un film ke tutti dovrebbero vedere xkè t lascia qualcosa dentro.. una storia ke tutti devono sapere e nessuno deve dimenticare
bella la prima metà del film..con azioni simpatiche e musiche immense.. triste la seconda..dove non si può non emozionarsi..
da pelle d'oca! una storia ke t riempie l'Anima
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il prof. egizio domenico
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sabato 28 aprile 2007
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capolavoro superbo
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IL 2 MARZO 1974 SALVADOR, MILITANTE DEL MOVIMENTO SPAGNOLO PER LA LIBERAZIONE, E' L'ULTIMO PRIGIONIERO POLITICO DEL REGIME DI FRANCO AD ESSERE GIUSTIZIATO CON LA GARROTA. UN FILM DIRETTO IN MANIERA IMPECCABILE DALL'OTTIMO MANUEL HUERGA, MAGISTRALE NELLA RICOSTRUZIONE DELLA DETENZIONE DI SALVADOR NEL CARCERE DI BARCELLONA. UN FILM INTENSO, PROFONDO, VIOLENTO INTERPRETATO DA UN ECCELLENTE DANIEL BRUHL.IN SALA SI VIVE OGNI ATTIMO DELL'ESISTENZA DI SALVADOR CON ALTA INTENSITA' EMOTIVA.
LA SCENEGGIATURA E' PERFETTA. LE MUSICHE ADATTATE CON GRANDE CURA. IL CAST E' LODEVOLE. LA MIMICA ESPRESSIVA DI LEONARDO SBARAGLIA E' DA OSCAR. 134 MINUTI DA VIVERE ... DA FORTI EMOZIONI. QUESTO CAPOLAVORO CINEMATOGRAFICO LO CONSIGLIO A TUTTI I CINEFILI.
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IL 2 MARZO 1974 SALVADOR, MILITANTE DEL MOVIMENTO SPAGNOLO PER LA LIBERAZIONE, E' L'ULTIMO PRIGIONIERO POLITICO DEL REGIME DI FRANCO AD ESSERE GIUSTIZIATO CON LA GARROTA. UN FILM DIRETTO IN MANIERA IMPECCABILE DALL'OTTIMO MANUEL HUERGA, MAGISTRALE NELLA RICOSTRUZIONE DELLA DETENZIONE DI SALVADOR NEL CARCERE DI BARCELLONA. UN FILM INTENSO, PROFONDO, VIOLENTO INTERPRETATO DA UN ECCELLENTE DANIEL BRUHL.IN SALA SI VIVE OGNI ATTIMO DELL'ESISTENZA DI SALVADOR CON ALTA INTENSITA' EMOTIVA.
LA SCENEGGIATURA E' PERFETTA. LE MUSICHE ADATTATE CON GRANDE CURA. IL CAST E' LODEVOLE. LA MIMICA ESPRESSIVA DI LEONARDO SBARAGLIA E' DA OSCAR. 134 MINUTI DA VIVERE ... DA FORTI EMOZIONI. QUESTO CAPOLAVORO CINEMATOGRAFICO LO CONSIGLIO A TUTTI I CINEFILI. GODETEVI QUESTO LAVORO. IMPERDIBILE. DA OSCAR.
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[+] ma professore e' uscito dove?
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la segretaria del prof.
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venerdì 27 aprile 2007
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la recensione del prof. arriva stasera
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VISTE LE TANTE MAIL RICEVUTE ACCONTENTERO' TUTTI ANCHE QUESTA VOLTA CON IL MIO COMMENTO SU QUESTO LAVORO CINEMATOGRAFICO.
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gab
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mercoledì 18 aprile 2007
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da vedere
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Sicuramente da vedere non foss'altro per l'interesse che può suscitare(soprattutto in noi giovani) verso la storia politica della Spagna(che io personalmente sconoscevo)e verso un episodio tanto atroce verificatosi appena trent'anni fa in Europa.tuttavia ritengo che il film pur portando con sè un nobilissimo messaggio che è quello della assurdità e ferocia della pena di morte, sia poco contestualizzato dal punto di vista storico-politico-sociale.
a me è sembrato che la pellicola si concentri troppo sulla vita privata di questo ragazzo e delle azioni compiute con il gruppo,ma non faccia trasparire molto di quella che era la realtà politica del tempo,di quello per cui lottavano questi ragazzi,dei loro ideali.
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Sicuramente da vedere non foss'altro per l'interesse che può suscitare(soprattutto in noi giovani) verso la storia politica della Spagna(che io personalmente sconoscevo)e verso un episodio tanto atroce verificatosi appena trent'anni fa in Europa.tuttavia ritengo che il film pur portando con sè un nobilissimo messaggio che è quello della assurdità e ferocia della pena di morte, sia poco contestualizzato dal punto di vista storico-politico-sociale.
a me è sembrato che la pellicola si concentri troppo sulla vita privata di questo ragazzo e delle azioni compiute con il gruppo,ma non faccia trasparire molto di quella che era la realtà politica del tempo,di quello per cui lottavano questi ragazzi,dei loro ideali.salvador e i suoi amici sembrano dei ragazzini incoscienti e poco organizzati(ma perchè facevano tutto questo?erano appoggiati da qualcuno?cosa combattevano?e il generale franco?di tutto ciò solo accenni).insomma mi sembra che si sia marcato molto la mano sul fatto storico dell'uccisione del giovane e che in questo il film risulti molto commovente,e molto meno sul substrato politico e sociale della vicenda.
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[+] ok!
(di siciliangirl)
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(di gurpegi justicia)
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m
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martedì 17 aprile 2007
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ke attesa!
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da quanto ho capito..e dalle informazioni ke ho appreso deve essere veramente bello... non vedo l'ora d vederlo!
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l'utopista
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martedì 17 aprile 2007
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una storia vera che ti lascia impietrito
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quando finisce il film non hai voglia di alzarti subito perchè devi prima riprender fiato e cercare di smettere di pensare a quanto sia priva di qualsiasi senso la pena di morte...e a come sia possibile che nel vicinissimo 1974 vennisse usato uno strumento come la garrota...e a come si possa combattere un regime senza pagare con la vita...e a come potrebbe essere stata la storia di tanti paesi senza tanti Salvador...Il film è duro e pesante ma ogni tanto è bene che qualcuno ci spinga a riflettere...
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angelo
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domenica 1 aprile 2007
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gioventu' garrotata
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HO VISTO IL FILM A MADRID CON AMICI IN LINGUA ORIGINALE (SPAGNOLO E CATALANO)MI HA COLPITO MOLTO.ASPETTO DI VEDERLO IN ITALIANO PER CAPIRE BENE I DIALOGHI. COLPISCE SOPRATTUTTO LA PARTE FINALE DEL FILM ( CIRCA 30 MINUTI )CHE SONO LE ULTIME DODICI ORE DI VITA DI SALVADOR PUIG, TRASCORSE CON LE SORELLE IN ATTESA DI UN PERDONO CHE NON ARRIVERA'.ANCHE L'ESECUZIONE A GARROTE VIL MOSTRATA IN TUTTA LA SUA DINAMICA E' MOLTO CRUDA (MIA MOGLIE HA TENUTO CHIUSI GLI OCCHI PER TUTTA LA SEQUENZA).
NON PERDETELO E'UN BUON FILM.(SOPRATTUTTO UNA VICENDA VERA).
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