daniele
|
giovedì 7 settembre 2006
|
film ottimo
|
|
|
|
Un ottimo film......triste disperato coinvolgente......un bel film.....geniale...non ci sono parole da vedere assolutamente...
|
|
[+] lascia un commento a daniele »
[ - ] lascia un commento a daniele »
|
|
d'accordo? |
|
alberto
|
lunedì 16 gennaio 2006
|
...quanto tempo abbiamo ?
|
|
|
|
L'interprete è una persona "buona" ed altruista ed è questa la cosa più sorprendente e nonostante tutte le esperienze negative si prodiga per aiutare una famiglia in difficoltà e ne prova sollievo alla fine quando riesce nel suo intento.
Il finale va "pesato" parola per parola e può essere adattato sulla propria pelle.
|
|
[+] lascia un commento a alberto »
[ - ] lascia un commento a alberto »
|
|
d'accordo? |
|
checco
|
giovedì 21 aprile 2005
|
quattro meno meno
|
|
|
|
Nel complesso è un film niente male ma siccome poche volte mi capita a distanza di una settimana di discutere ancora dello stesso film allora non è niente male ma qualcosa di più...
Brody è eccezionale, il mix di thriller e psicologia umana è riuscito alla perfezione e l'ultima frase da il colpo finale visto che ognuno può intenderla come vuole: è un film ad interpretazione personale ed è questo che lo contraddistingue da molti altri dello stesso genere...
Da vedere!
|
|
[+] lascia un commento a checco »
[ - ] lascia un commento a checco »
|
|
d'accordo? |
|
david
|
giovedì 14 aprile 2005
|
caro adriano de carlo
|
|
|
|
[+] bravo david
(di martina)
[ - ] bravo david
|
|
[+] lascia un commento a david »
[ - ] lascia un commento a david »
|
|
d'accordo? |
|
enoc
|
giovedì 14 aprile 2005
|
la jetée?
|
|
|
|
Una scempiaggine e uno scempio: questo, in sostanza, "The Jacket". John Maybury saccheggia sistematicamente l'archivio filmografico della memoria disturbata e delle distorsioni cronologiche, combinando un pasticcio di esasperante tediosità. Il regista londinese scaraventa aggregazioni tematiche e soluzioni formali prese di sana pianta dal repertorio del cinema dell'amnesia e affini in un guazzabuglio di rimasticature davvero maldestre. Procedendo a ritroso e tralasciando le pellicole più recenti come "Eternal Sunshine Of The Spotless Mind" (2004), i film presi maggiormente di mira dallo scriteriato Maybury sono "Memento" (2000), "L'esercito delle dodici scimmie" (1996) e "Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975), passando per "Stati di allucinazione" (1980).
[+]
Una scempiaggine e uno scempio: questo, in sostanza, "The Jacket". John Maybury saccheggia sistematicamente l'archivio filmografico della memoria disturbata e delle distorsioni cronologiche, combinando un pasticcio di esasperante tediosità. Il regista londinese scaraventa aggregazioni tematiche e soluzioni formali prese di sana pianta dal repertorio del cinema dell'amnesia e affini in un guazzabuglio di rimasticature davvero maldestre. Procedendo a ritroso e tralasciando le pellicole più recenti come "Eternal Sunshine Of The Spotless Mind" (2004), i film presi maggiormente di mira dallo scriteriato Maybury sono "Memento" (2000), "L'esercito delle dodici scimmie" (1996) e "Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975), passando per "Stati di allucinazione" (1980). Non è finita: la figura del dottor Becker (Kris Kristofferson) richiama con forza quella del dottor Raglan (Oliver Reed) di "Brood - La covata malefica" (1979) e la concezione del trattamento psichiatrico estremo teso ad inibire gli attacchi di violenza viene dritta dritta da "Arancia Meccanica" (1971). Insomma, niente male come fondo a cui attingere. Se poi aggiungiamo che anche lo stile visivo ricalca Cronenberg nella dimessa normalità delle situazioni paradossali e scimmiotta Brakhage nella crepitante matericità delle scosse allucinatorie, pare impossibile non precipitare in catatonia da déja vu. Ma quando, circa a metà film, si mette a fuoco che questo frullato banalizzante ha come modello strutturale "La jetée" (lo straordinario, sublime, irraggiungibile mediometraggio di Chris Marker del 1962) l'apatia si trasfoma, improvvisamente e irrefrenabilmente, in furiosa collera. Maybury, e con lui i due sceneggiatori di cui è bene fare i nomi: Tom Bleecker e Marc Rocco, si divertono a fare strazio del più incandescente mélo della storia del cinema (secondo chi scrive, naturalmente), riducendo un amore lacerante che consegna alle vertigini del cosmico l'intensità della passione in futile artificio narrativo, in trovata effettistica, in facile espediente sensazionalistico. La scempiaggine diventa scempio. E a questo scempio è bene dire no. Cast letteralmente gettato alle ortiche e fotografia lynchiana di Peter Deming messa completamente fuori uso.
[-]
[+] aho
(di romaromaroma)
[ - ] aho
[+] il solito...
(di adrien)
[ - ] il solito...
|
|
[+] lascia un commento a enoc »
[ - ] lascia un commento a enoc »
|
|
d'accordo? |
|
cugino
|
giovedì 7 aprile 2005
|
passato e futuro andata e ritorno
|
|
|
|
le tematiche sono tutte già viste: il reduce reietto, lo scenziato pazzo, la manipolazione della mente, la situazione claustrofobica, e soprattutto l'andirivieni col futuro. il film non è malvagio, alla fin fine, perchè comunque riesce a trattarle senza offendere l'intelligenza dello spettatore, ma per ognuna di esse ci vengono in mente film che l'hanno trattata molto meglio. l'impressione quindi è che si sia voluta mettere più carne al fuoco di quanto il barbecue della sceneggiatura consentisse, e alla fine ci sono troppi fili appesi e troppi boh che ti frullano per il capo...
Brody invece si conferma bravo, anche se per l'issimo dobbiamo vederlo in parti dove non deve usare l'espressione da "pianista".
[+]
le tematiche sono tutte già viste: il reduce reietto, lo scenziato pazzo, la manipolazione della mente, la situazione claustrofobica, e soprattutto l'andirivieni col futuro. il film non è malvagio, alla fin fine, perchè comunque riesce a trattarle senza offendere l'intelligenza dello spettatore, ma per ognuna di esse ci vengono in mente film che l'hanno trattata molto meglio. l'impressione quindi è che si sia voluta mettere più carne al fuoco di quanto il barbecue della sceneggiatura consentisse, e alla fine ci sono troppi fili appesi e troppi boh che ti frullano per il capo...
Brody invece si conferma bravo, anche se per l'issimo dobbiamo vederlo in parti dove non deve usare l'espressione da "pianista"...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cugino »
[ - ] lascia un commento a cugino »
|
|
d'accordo? |
|
|