anto
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lunedì 28 luglio 2008
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commozione
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BELLSSIMO FILM....NON SI PUO' DIRE ALTRO.....MI HA COMMOSSO
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vanessa
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lunedì 28 luglio 2008
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finale inaspettato
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ho appena finito di vedere questo film diretto dal bravissimo regista italiano,Marco Tullio Giordana, e sono rimasta immobilizzata fino alla fine,nn avevo letto la trama e nn avevo idea dela storia.Il film mi ha colpito molto,il modo di narrare l'immigrazione vista dagli occhi di un bambino.i personaggi dei 2 ragazzi rumeni mi sono molto piaciuti ma sopratutto dell'affaetto che Sandro donava a loro,anche se il ragazzo rumeno si è rivelato tutt'altro alla fine...ecco,la fine nn mi ha tanto entusiasmato,aspettavo qulacosa di meglio che non i 2 bambini nella notte da soli.
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(di carry75)
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inicap
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mercoledì 25 giugno 2008
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purtroppo la realtà è questa
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all'inizio sembra buonista; ma la realtà purtroppo è un'altra
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...il bullo...
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martedì 6 maggio 2008
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un questionario che puo essere di aiuto...
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secondo te sandro di che partito politico e ?............... comunista ovviamente il padre, un imprenditore bresciano, si puo invece intuire che dia il pieno appoggio o a berluscni o alla mussolini. anche se secondo me e di lega nord perche gli fa schifo quel centro di accoglienza. e la madre? piu che probabilment e dell' unione di centro(udc)di casini... se volete contattarmi per esprimere giudizi sulla politica il mio numero di telefonino e 3337979132e il contatto di messenger di mio figlioe bmatteob94@hotmail.it... aspetto chiamate o chat.
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martina bordet
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sabato 19 aprile 2008
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l'immigrazione vista dagli occhi di un bambino
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Attraverso la visione del film “Quando sei nato non puoi più nasconderti”, di Marco Tullio Giordana, ho potuto osservare il fenomeno della migrazione dagli occhi di un adolescente, Sandro. Quest’ultimo è il protagonista della storia, ha 12 anni ed è cresciuto in una famiglia bresciana benestante. I genitori di Sandro non sono estranei alla realtà dei migranti, poiché il padre di Sandro è proprietario di una fabbrica in cui lavorano extracomunitari (provenienti prevalentemente da paesi africani), con i quali ha instaurato un rapporto amichevole. Essi però non sono a conoscenza delle difficoltà e dei problemi che hanno dovuto affrontare, o che stanno ancora affrontando, causati dall’emigrazione, come l’integrazione nella nuova società.
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Attraverso la visione del film “Quando sei nato non puoi più nasconderti”, di Marco Tullio Giordana, ho potuto osservare il fenomeno della migrazione dagli occhi di un adolescente, Sandro. Quest’ultimo è il protagonista della storia, ha 12 anni ed è cresciuto in una famiglia bresciana benestante. I genitori di Sandro non sono estranei alla realtà dei migranti, poiché il padre di Sandro è proprietario di una fabbrica in cui lavorano extracomunitari (provenienti prevalentemente da paesi africani), con i quali ha instaurato un rapporto amichevole. Essi però non sono a conoscenza delle difficoltà e dei problemi che hanno dovuto affrontare, o che stanno ancora affrontando, causati dall’emigrazione, come l’integrazione nella nuova società.
Durante una vacanza in barca a vela con il padre ed un amico di famiglia, Sandro cade accidentalmente in mare, senza che il padre se ne accorga. Quando gli altri se ne rendono conto e tornano indietro, non riescono più a trovarlo e, con orrore capiscono che il bambino è annegato. In realtà, Sandro, essendo un ragazzino molto forte, riesce a resistere in mare e viene avvistato da un barcone carico di migranti clandestini. Uno di essi, Radu, un ragazzo rumeno, si tuffa in mare e lo salva, tirandolo a bordo. Inizia quindi per Sandro il viaggio verso l’Italia, in compagnia di Radu, di sua sorella Alina, alla quale si affeziona molto, e insieme ai molti immigrati ammassati sul barcone.
Giunti in Italia vengono portati in un centro di accoglienza per gli immigrati, che Sandro non vuole lasciare, per non separarsi dai suoi due amici. I genitori di Sandro, increduli per la notizia, si precipitano al centro di accoglienza. Per ringraziare i due clandestini, il bambino vorrebbe accoglierli nella sua famiglia. Dopo aver tentato inutilmente di adottare Alina, che non vuole separarsi dal fratello, essi cercano, con l’aiuto di un loro amico avvocato, di trovare una soluzione per Radu che, essendo maggiorenne, è costretto a tornare in Romania. Tutto si complica quando Radu scappa con Alina dal campo di accoglienza e quando, ospitato dalla famiglia di Sandro, la deruba per fuggire nuovamente. Sandro dapprima è deluso ma, dopo aver ricevuto una telefonata di Alina da Milano, la raggiunge; la trova rifugiata in un edificio abbandonato e scopre che la ragazzina si prostituisce. Il film si conclude con Sandro che invita Alina a tornare da lui, ma ci è nascosta la sua risposta.
Quest’avventura ha permesso a Sandro di mutare e di crescere molto. Egli ha sviluppato dentro do sé un animo più buono e comprensivo nei confronti degli immigrati. Questo cambiamento, che è avvenuto al suo interno, potrebbe essere inteso come il passaggio da uno stadio si adolescenza ad uno stadio di più maturità.
Nel film si nota la presenza di due gruppi di immigrati: quelli clandestini, che vengono ospitati nel centro di accoglienza, e quelli in regola, che lavorano nella fabbrica del padre di Sandro.
Il fenomeno dell’immigrazione clandestina interessa l’Italia da più di trent’anni: barconi carichi di immigrati senza permesso di soggiorno raggiungono frequentemente le coste dell’Italia meridionale. La maggior parte degli immigrati in Italia proviene dalla Romania, dall’Albania e dal Marocco. Varie sono le motivazioni che causano i movimenti migratori; le cause prevalenti sono la
ricerca di lavoro ed il ricongiungimento familiare. Quando un immigrato giunge nel paese ospitante, troverà notevoli difficoltà per vivere: la casa ed il lavoro.
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debby
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venerdì 14 marzo 2008
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il più bel fil sull'immigrazione mai visto prima!!
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il fil era stupendo nn ho mai avuo voglia dfi guardare il film come questo in tutta la maia vita per me è un capolvoro
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giuse
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domenica 20 gennaio 2008
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mai visto film peggiore
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il film è assolutamente inutile, in certe scene sfiora il ridicolo. da una
trama banale si arriva a una conclusione idiota passando per uno svolgimento esasperatamente noioso. non vuol dire niente che solo perche il film parla dell'immigrazione sia per forza il buon film.
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(di dbby)
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justo
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giovedì 6 settembre 2007
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argomento a rischio
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Giordana parla di un tema rischioso,l'immigrazione degli extracomunitari,attraverso la vicenda singola,intima e sofferta,del dodicenne Sandro e dell'amicizia che lo lega ai due fratelli Alina e Radu.Riesce a non cadere nella trappola di rendere gli extracomunitari dei "santini"(rischio che corre nella parte dedicata al centro sociale),approfondendo il personaggio di Radu che si rivela molto peggio di come sembrasse.Ma tende un pò troppo a sottovalutare gli adulti borghesi,che nei loro lampi di compassione sembrano quasi ridicoli.Fino ad ammettere un'atroce realtà(le vere vittime sono i bambini extracomunitari,sfruttati dai loro stessi parenti,proprio come Alina che viene prostituita),in un finale un pò facile ma abbastanza commovente.
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Giordana parla di un tema rischioso,l'immigrazione degli extracomunitari,attraverso la vicenda singola,intima e sofferta,del dodicenne Sandro e dell'amicizia che lo lega ai due fratelli Alina e Radu.Riesce a non cadere nella trappola di rendere gli extracomunitari dei "santini"(rischio che corre nella parte dedicata al centro sociale),approfondendo il personaggio di Radu che si rivela molto peggio di come sembrasse.Ma tende un pò troppo a sottovalutare gli adulti borghesi,che nei loro lampi di compassione sembrano quasi ridicoli.Fino ad ammettere un'atroce realtà(le vere vittime sono i bambini extracomunitari,sfruttati dai loro stessi parenti,proprio come Alina che viene prostituita),in un finale un pò facile ma abbastanza commovente.Ottima comunque la scelta degli attori.
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oxumare1
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giovedì 17 maggio 2007
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quando sei nato non puoi più nasconderti
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Questo è un film che dovrebbe fare riflettere molta gente... extracommunitari compresi.
Non bisognerebbe mai tradire la fiducia delle persone che ci accolgono e cercano di aiutarci. Ma la paura...la paura di tornare indientro da perdenti e a mani vuote è troppo forte e frustrante.
Solo una persona che ha vissuto il tema immigrazione nella propria pelle puo' capire cosa Giordana voleva trasmettere con questo film.
Con questo,non voglio dire che sia meglio diventare dei delinquenti, ma che siamo tutti essere umani.Tutti noi abbiamo un sogno da inseguire. Ognuno di noi ha le proprie debolezze ed a tutti dovrebbe essere data una seconda possibilità.
Purtroppo il film manca di vere emozioni,ma d'altronde il tutto è stato vissuto sotto gli occhi di un ragazzino che si è trovato per caso ad affrontare un problema più grande di lui.
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Questo è un film che dovrebbe fare riflettere molta gente... extracommunitari compresi.
Non bisognerebbe mai tradire la fiducia delle persone che ci accolgono e cercano di aiutarci. Ma la paura...la paura di tornare indientro da perdenti e a mani vuote è troppo forte e frustrante.
Solo una persona che ha vissuto il tema immigrazione nella propria pelle puo' capire cosa Giordana voleva trasmettere con questo film.
Con questo,non voglio dire che sia meglio diventare dei delinquenti, ma che siamo tutti essere umani.Tutti noi abbiamo un sogno da inseguire. Ognuno di noi ha le proprie debolezze ed a tutti dovrebbe essere data una seconda possibilità.
Purtroppo il film manca di vere emozioni,ma d'altronde il tutto è stato vissuto sotto gli occhi di un ragazzino che si è trovato per caso ad affrontare un problema più grande di lui.
Giordana secondo me è sulla buona strada, forse avrebbe dovuto prendere in considerazione alcune testimonianze vere di persone che hanno vissuto cio' che lui voleva raccontarci. Le scene sono troppo pulite ,troppo finte...ma forse non siamo ancora pronti per affrontare la vera realtà di cosa succede veramente.
Infine vorrei dire a tutti...
" Amate il paese e la gente che vi accoglie. Rispeateli, come vorreste che loro rispatassero voi, e sarà tutto molto più facile"
" Amate e rispetate le persone che vedono nel nostro paese l'unica via per la sopravvivenza, perchè un giorno potremmo
essere noi ad avre bisogno di loro"
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[+] patty
(di patty)
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