vittorio
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martedì 15 gennaio 2008
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gran bel film
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Splendido.....
Una favola nell'atrocità della vita.........
Un raggio di sole nel grigio squallore di un'esistenza segnata.....
Essere diversi.....
Che film!!!
Poesia allo stato puro......
Non è un capolavoro solamente perchè nella parte centrale risulta eccessivamente ripetitivo ma la parte iniziale e finale del film sono a dir poco fantastici!!
Bravissimo Cillian Murphy (da oscar)!!!
Film assolutamente da non perdere.....
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pandora1982
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sabato 17 novembre 2007
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by pandora
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BREACKFAST ON PLUTO
Due uccellini in una fredda e luminosa giornata d'inverno ci introducono alla vicenda e al magico mondo di 'Gattina' (e non azzardatevi a chiamarla Patrick…).
Immaginate una donna nata nelle sembianze di un delicato ragazzo irlandese.
Nessuna malizia in questo film. Nessun dramma in questa storia potenzialmente drammatica, sia per contesto in cui si svolge, sia per quanto riguarda la sfera personale della protagonista.
Una storia improbabile di vita, raccontata nelle tinte rosate che dipingono il mondo agli occhi della nostra eroina: i colori di una fiaba, che va al di là della realtà circostanziale in cui la vicenda trova ambientazione, ovvero quella di un cattolico paesino irlandese nelle agitazioni politiche degli anno ‘70.
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BREACKFAST ON PLUTO
Due uccellini in una fredda e luminosa giornata d'inverno ci introducono alla vicenda e al magico mondo di 'Gattina' (e non azzardatevi a chiamarla Patrick…).
Immaginate una donna nata nelle sembianze di un delicato ragazzo irlandese.
Nessuna malizia in questo film. Nessun dramma in questa storia potenzialmente drammatica, sia per contesto in cui si svolge, sia per quanto riguarda la sfera personale della protagonista.
Una storia improbabile di vita, raccontata nelle tinte rosate che dipingono il mondo agli occhi della nostra eroina: i colori di una fiaba, che va al di là della realtà circostanziale in cui la vicenda trova ambientazione, ovvero quella di un cattolico paesino irlandese nelle agitazioni politiche degli anno ‘70.
La lotta per l’Irlanda libera è il sottofondo della parallela ‘liberazione’ di Gattina dall'impossibilità di vivere la propria natura femminile in un corpo di ragazzo . Ed è anche ciò che accompagna il suo viaggio dall'Irlanda all'Inghilterra , in una ricerca fisica e mentale delle proprie origini, incarnate nella figura di una madre mai vista da ritrovare. Un viaggio fisico , ma anche il percorso verso la conoscenzza di sè .
Tutto ha inizio in Irlanda: qui, Gattina ha le ali per volare, ma non trova lo spazio necessario per farlo .
Decide quindi di prendere la più banale via automobilistica alla volta di Londra, alla ricerca della propria madre,idealizzata nelle sembianze di una famosa attrice dell’epoca.
Motivazione che potrebbe essere la copertura della più profonda e inconsapevole volontà di riscoprire sè stessa, di trovare una radice della propria femminilità raggiungendo colei che viene vista come la ‘Donna’ per antonomasia .
Non vi dirò la conclusione del viaggio (ovviamente).
Preparatevi, piuttosto , a un percorso di vera e propria autoconsapevolezza , che avviene grazie all’incontro con l’altro, con tanti personaggi inquadrati ( di proposito?) nei loro lati più bizzarri .
Questo, l’aspetto più originale : i fatti non sono raccontati nel loro accadere , ma tramite le emozioni che provocano sulla protagonista. Sensazioni che derivano sempre dallo scambio , dalla candida ma potente capacità di apertura che Gattina ha verso l’Altro. Che si tratti di un bizzarro cantante nomade o di un delicato prestigiatore che si invaghisce di lei non importa.
Non un solo frame è speso in autoriflessione: questo film è il trionfo del potere della relazionalità e dei ‘miracoli’ involontari che noi esseri umani compiamo uno sull'altro.
Gattina parte da essere amorfo : né uomo né donna, né fanciulla né adulta. Non sa chi sia, non ha radici né mete fisiche.
Trova struttura tramite gli incontri che fa e gli amori - fortunati e meno - che vive .
Incroci di vite che rimangono indelebili . Vite delle quali dimenticherete il genere, la fisicità e i dettagli contingenti, perché per chi vive l’ Incontro questi sono dettagli trascurabili.
Un film che parla di costruzione e crescita: c’è la ricerca della propria sessualità, senza il minimo accenno esplicito al sesso ( in una vaga citazione della regia di ‘Lolita’).
C’è l’inseguimento della propria libertà di Essere, senza calcare la mano sullo stato di costrizione iniziale, e trascurando ogni benché minima autocommiserazione: un film che fa riflettere, senza pretese di teatrali riflessioni.
Lo si potrebbe descrivere come un 'dramma a tinte rosa'.
Che ti trascina nella testa della protagonista e nelle sue fantasie . Al punto che, a divenire Realtà, è proprio il mondo personale di Gattina. Direi un modo allo stesso tempo immacolato e vissuto. Il mondo dell’ossimoro umano dove nulla può essere calcolato, dove non ci sono linee guida per vivere, tranne che l’amore e la passione per la Vita stessa, in ogni situazione. Un film assolutamente liberatorio .
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giulia_mb
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domenica 21 ottobre 2007
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"lasciatelo vivere come vuole se lo fa stare bene"
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Ho visto questo film mesi fa, quando, per caso, lo davano nella mia cittadina. Leggendo la trama mi aveva subito incuriosita, poi, una volta finita la visione, sono stata felicissima di averlo visto. Secondo me fa parte di quei film che raccontano delle diversità in modo intelligente e mai con cattivo gusto, un po' come 'Chocolat' o 'Pleasentville', per intenderci.
La poesia con cui 'Breakfast On Pluto' è stato girato è qualcosa di raro e sconcertante. Mi è piaciuto moltissimo il fatto che il protagonista, visibilmente 'diverso', non abbia mai esistato a far trasparire la sua vera essenza, il suo vero io, non curandosi delle opinioni o delle reazioni altrui. Mi è piaciuto come alla fine il vero padre, allo stesso modo, non abbia pensato alle conseguenze dei suoi gesti, con la consapevolezza del finale a cui l'avrebbero portato le sue scelte e decisioni.
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Ho visto questo film mesi fa, quando, per caso, lo davano nella mia cittadina. Leggendo la trama mi aveva subito incuriosita, poi, una volta finita la visione, sono stata felicissima di averlo visto. Secondo me fa parte di quei film che raccontano delle diversità in modo intelligente e mai con cattivo gusto, un po' come 'Chocolat' o 'Pleasentville', per intenderci.
La poesia con cui 'Breakfast On Pluto' è stato girato è qualcosa di raro e sconcertante. Mi è piaciuto moltissimo il fatto che il protagonista, visibilmente 'diverso', non abbia mai esistato a far trasparire la sua vera essenza, il suo vero io, non curandosi delle opinioni o delle reazioni altrui. Mi è piaciuto come alla fine il vero padre, allo stesso modo, non abbia pensato alle conseguenze dei suoi gesti, con la consapevolezza del finale a cui l'avrebbero portato le sue scelte e decisioni. Mi è piaciuto lo sguardo benevolo e comprensivo che Jordan ha lanciato su questa situazione che sembra surreale, ma che invece è attualissima, quasi a voler suggerire "lui è così, è felice di esserlo, lasciatelo vivere come vuole se lo fa stare bene".
In conclusione, film splendido a parer mio, invita alla riflessione ma non manca di far ridere e sorridere lo spettatore. Non vedo l'ora che esca il dvd!
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mary
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venerdì 10 agosto 2007
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un labirinto di vita alla ricerca di sè stessi...
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Una parabola di vita che si consuma tra sogno e realtà, in cui il dolore non è mai troppo devastante da escludere la speranza... Amore, amicizia, rapporti familiari: l'immagine vivida di un'Irlanda che appare come una terra di confine in balìa della voglia di cambiamento e di libertà; la città di Londra che diventa la chiave di volta nella ricerca di sè stessi, e che è un labirinto in cui Patrick, più che ritrovarsi, vaga da un'avventura all'altra, fino alla svolta finale dell'incontro col padre... Tutto viene messo in gioco e osservato in un caleidoscopio di immagini che riflettono lo sguardo limpido e innocente di Kitten...un film da vedere, una colonna sonora da assaporare, una storia su cui, ancora una volta nella vita, vale la pena riflettere.
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maurasmith
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sabato 4 agosto 2007
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è troppo belllloooo
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marooooo, il film è troppo bbbelllo, mi ricorda tanto il nostro renatino nazionale,lui sembra prendere il microfono in mano è cantare incessantemente tutte le canzoni dei t.rex. A volte si giudicano i gay troppo frettolosamente, loro con un colpo di chanel n.5 spazzano via tutti i problemi, e voilà.
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panzarita
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mercoledì 1 agosto 2007
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gattinaaaa gattinaaaa
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il primo tempo irritante, per il comportamento smaccatamente provocatorio del protagonista omosessuale, poi "ci si abitua" al suo birignao e alle sue ingenuità e si riesce persio ad arrivare alla fine.
Ma in Gran Bretagna o in Irlanda sono davvero tutti così tolleranti con le persone che sono sopra/sotto/in fianco/tra le righe???
Non credo proprio. secondo me questa è la proiezione dei sogni del regista o di una certa parte della popolazione.
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luis
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martedì 17 luglio 2007
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anni 70
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una gradevole storia glam
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federico
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mercoledì 20 giugno 2007
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grande neil jordan
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Bellissimo questo film sospeso tra la favola e la cruda realtà...
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catia p.
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venerdì 15 giugno 2007
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la ricerca del pianeta perduto
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Battendo un mio record personale, ho visto 3 film in 3 giorni: "Le vite degli altri" lunedì (5 stelle), "Notturno bus" mercoledì (3 stelle) e "Breakfast on Pluto" martedì (4 stelle). E a riprova che la virtù sta nel mezzo, tra il capolavoro del lunedì e il buon film del mercoledì, la mia preferita è proprio questa curiosa pellicola di Neil Jordan.
Un tocco di grazia fantasiosa che ti trasporta nel mondo, a volte crudele e violento, a volte romantico e ricco di poesia, di un giovane transessuale irlandese in viaggio verso la psichedelica Londra degli anni '70.
Il giovane in questione ha un animo talmente puro e dolce che lasciarci trascinare nelle sue altalenanti e rocambolesche avventure, facendo il tifo per lui/lei risulta inevitabile.
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Battendo un mio record personale, ho visto 3 film in 3 giorni: "Le vite degli altri" lunedì (5 stelle), "Notturno bus" mercoledì (3 stelle) e "Breakfast on Pluto" martedì (4 stelle). E a riprova che la virtù sta nel mezzo, tra il capolavoro del lunedì e il buon film del mercoledì, la mia preferita è proprio questa curiosa pellicola di Neil Jordan.
Un tocco di grazia fantasiosa che ti trasporta nel mondo, a volte crudele e violento, a volte romantico e ricco di poesia, di un giovane transessuale irlandese in viaggio verso la psichedelica Londra degli anni '70.
Il giovane in questione ha un animo talmente puro e dolce che lasciarci trascinare nelle sue altalenanti e rocambolesche avventure, facendo il tifo per lui/lei risulta inevitabile.L'infanzia difficile, gli aspetti più duri della lotta tra l'ira e gli inglesi, la crudezza dei pericoli cui va incontro un essere così... sprovveduto, vengono costantemente bilanciati da momenti brillanti e fiabeschi, resi ancor più incantevoli dagli occhioni di Cillian Murphy (già carino come uomo, ma addirittura bello come donna) adorabilmente sgranati sull'emozionante trasfigurazione della realtà.
E, a proposito di emozioni, è sempre bello quando, in uno stesso film, si può piangere e ridere in modo catartico. Vuol dire che, passando dagli occhi, qualcosa arriva dritto al cuore, e dunque ha centrato l'obiettivo principale.
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