fabal
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martedì 17 settembre 2024
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occasione sprecata
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In un futuro imprecisato i ricchi possono farsi installare un chip nel cervello con cui registrare tutta la propria vita. Quando il soggetto muore, la registrazione viene estratta da un montatore che visiona il tutto e ne fa un corto con i momenti più significativi. Così, sulla tomba del defunto, i visitatori possono assistere al filmino della sua vita. Alan Hakman è uno di questi montatori, il migliore: mentre visiona il vissuto di Charles Bannister, trova un uomo che appartiene al suo passato e inizia ad indagare.
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In un futuro imprecisato i ricchi possono farsi installare un chip nel cervello con cui registrare tutta la propria vita. Quando il soggetto muore, la registrazione viene estratta da un montatore che visiona il tutto e ne fa un corto con i momenti più significativi. Così, sulla tomba del defunto, i visitatori possono assistere al filmino della sua vita. Alan Hakman è uno di questi montatori, il migliore: mentre visiona il vissuto di Charles Bannister, trova un uomo che appartiene al suo passato e inizia ad indagare.
L'idea di partenza è ottima e meritava miglior sviluppo: anche il film parte bene per poi smarrire il suo obiettivo. La vicenda dell'incipit viene accantonata perché il filmino con le malefatte di Bannister è un'indagine ben più appassionante: lo spettatore si illude che quel Robin Williams così immusonito sia soltanto passeggero, e che prima o poi cederà all'istinto di andare a fondo e fare giustizia, in un climax molto simile al decisamente migliore One hour photo. Invece, non soltanto Hakman rimane nella sua indifferenza morale, ma anzi ritorna egoisticamente a indagare sul suo passato e quando scopre la verità si dimentica del resto. Chi guarda il film, invece, non dimentica e rimane a bocca asciutta. La corsa del gambero di una sceneggiatura che fa un passo avanti per poi farne due indietro porta con sé un ritmo altalenante, che a tratti sfocia nella semplice noia. Ed è un peccato per un soggetto con queste potenzialità: occasione sprecata.
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elgatoloco
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mercoledì 26 febbraio 2020
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naim migliore sceneggiatore che regista
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In "TThe Final Cut"(2005, Omar Naim, che ha scritto da solo soggetto e sceneggiatura)le suggestioni sono molte. Premettendo che i"Pink Floyd"non c'entrano, bisognerà dire che l'idea del"black-flight recorder"impiantato nel neurasse personale non è nuovissima, ma lo è, complessivamente, nel cinema(la SF letteraria l'ha proposta in varie occasioni, anche se forse non molto sistematicamente). Detto questo e constatata anche la connessione di tale idea con quella di tale"connessione eterna"con i ricordi più vivi dell'infanzia, Naim non riesce però, se non in qualche sequenza, a dimostrarsii, come regista, all'altezza della sua capacità di sceneggiatore-scrtittore e il film scorre abbastanza pesantemente, tanto che lo stesso protagonista, il compianto Robin WIlliams non rimane nel nostro ricordo prioritariaamente per questo film, ma per altri, come noto.
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In "TThe Final Cut"(2005, Omar Naim, che ha scritto da solo soggetto e sceneggiatura)le suggestioni sono molte. Premettendo che i"Pink Floyd"non c'entrano, bisognerà dire che l'idea del"black-flight recorder"impiantato nel neurasse personale non è nuovissima, ma lo è, complessivamente, nel cinema(la SF letteraria l'ha proposta in varie occasioni, anche se forse non molto sistematicamente). Detto questo e constatata anche la connessione di tale idea con quella di tale"connessione eterna"con i ricordi più vivi dell'infanzia, Naim non riesce però, se non in qualche sequenza, a dimostrarsii, come regista, all'altezza della sua capacità di sceneggiatore-scrtittore e il film scorre abbastanza pesantemente, tanto che lo stesso protagonista, il compianto Robin WIlliams non rimane nel nostro ricordo prioritariaamente per questo film, ma per altri, come noto. Ritmo discontinuo, che per esempio, con Ridley Scott, si sarebbe svolta ben diversamente... ma naturalmente è completamente inutile speculare su quanto non è stato/si è svolto diversamente... La connessione della vicenda personale del cutter con quella di spionaggio iper-e post-industriale non è chiara e qui la "colpa"non è di Naim sceneggiatore, ma dello stesso autore in qualità di regista. La musica non è adeguata al fiilm, non riesce a supportarne in momenti forti, gli altri co-interpreti fondamentali, come Jim Caviezel(quasi l'"antagonista")e la girl-friend Mira Sorvino non riescono, dal canto loro, a sopperire alle mancanze del film stesso e del resto ciò non sarebbe stato loro compito né qualcosa di"possibile". . El Gato
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helena_paparizou_best
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giovedì 10 luglio 2008
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the final cut
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Come si fa a confezionare un film del genere?
Manca di ogni cosa un film del genere dovrebbe avere. Non c'e trama, nemmeno un po' di avventura o di suspence, anzi a fatica si segue la storia.
Non si capisce perche' il protagonista nasconde qualcosa a Jim Caviezel, del quale non hanno degnato neppure di un nome.
Fim insulso, banale e sprecato.
Evitatelo ad ogni costo!
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fairy_tale
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sabato 5 luglio 2008
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l'ultima mossa...
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Film decisamente mediocre, vorebbe essere un thriller pero' manca degli ingredienti opportuni, come i colpi di scena e la suspence. Banale e noioso, con i soliti ingredienti dei ''fantasmi del passato'' che ritornano per tormentare, in questo caso il monteur migliore per ricordare persone morte che avevano installato un chip che filmava ogni istante della vita.
A malapena si puo seguire la vicenda da per se, poco interessante, Sicuramente un film sprecato, come gli attori.
Sconsigliato.
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wwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwww
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venerdì 3 agosto 2007
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wwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwwww
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el futuro sara' possibile per chi possiede abbastanza denaro, farsi impiantare un chip nel cervello che registri tutto quanto accade nella vita. Si avra' cosi' una banca dati di ricordi che potra' essere utilizzata per una video memoria da apporre sulle tombe degli interessati. Alan Hackman e' il piu' esperto "montatore di ricordi" e il suo professionismo lo ha portato a sviluppare una straordinaria freddezza. Un giorno pero'affiora un suo ricordo che gli ha segnato profondamente la vita ma che aveva tentato di rimuovere. Da quel momento ha inizio la ricerca della verita'. Il ventiseienne regista americano Naim (di orgine libanese) si e' trovato davanti un'idea di sceneggiatura veramente originale ma la sua inesperienza (nonostante avesse a disposizione un attore che in "One Hour Photo" ha di recente riproposto il suo versante drammatico)lo ha portato ad affastellare materiali trascinando cosi' il film sulle secche della noia.
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el futuro sara' possibile per chi possiede abbastanza denaro, farsi impiantare un chip nel cervello che registri tutto quanto accade nella vita. Si avra' cosi' una banca dati di ricordi che potra' essere utilizzata per una video memoria da apporre sulle tombe degli interessati. Alan Hackman e' il piu' esperto "montatore di ricordi" e il suo professionismo lo ha portato a sviluppare una straordinaria freddezza. Un giorno pero'affiora un suo ricordo che gli ha segnato profondamente la vita ma che aveva tentato di rimuovere. Da quel momento ha inizio la ricerca della verita'. Il ventiseienne regista americano Naim (di orgine libanese) si e' trovato davanti un'idea di sceneggiatura veramente originale ma la sua inesperienza (nonostante avesse a disposizione un attore che in "One Hour Photo" ha di recente riproposto il suo versante drammatico)lo ha portato ad affastellare materiali trascinando cosi' il film sulle secche della noia. Due stelle per l'idea.
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gigi
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lunedì 9 gennaio 2006
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zzzz...
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Un thriller che, per risultare raffinato, diventa via via sconclusionato e, alla fine, noioso.
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corrado
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sabato 4 giugno 2005
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decadente inquietante ma raffinato
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Bravo R. Williams, preferibile in
questi ruoli che non quelli comici.
Il tema è inquietante, pervaso
da sfumature decadenti sottolineate
anche da contesti ambientali e
scenografici di particolare raffina-
tezza e indecifrabilità storica.
Alla fine ci si pone degli interroga-
tivi. Segno che è valsa la pena
vedere il film? Forse.
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