Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi |
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Un film di Brad Silberling.
Con Jim Carrey, Emily Browning, Liam Aiken, Kara Hoffman, Shelby Hoffman.
continua»
Titolo originale Lemony Snicket's A Series of Unfortunate Events.
Fantastico,
Ratings: Kids+13,
durata 108 min.
- USA, Germania 2004.
uscita venerdì 18 marzo 2005.
MYMONETRO
Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Le favole per ricchi sono serene.
di Fabrizio MarcolongoFeedback: 0 |
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domenica 27 marzo 2005 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tutte le storie si poggiano su assiomi che si danno per scontati e che costruiscono la serenita’ dei lettori/spettatori. Nella realta’ umana no. Non c’e’ nulla di scontato. E nessuno e’ al sicuro! Così la storia di Violet, Klaus, e Sunny da’ per scontato che la fratellanza sia un valore che travalica ogni altra emozione ed e’ piu’ forte. Nella realtà può non essere così. Il Disturbo Istrionico di personalità del Conte Olaf, che cela la struttura proteiforme e camaleontica della personalità multipla, non trova in nessuno dei fratelli orfani un alleato, il che è veramente disumano e la storia non e’ credibile! Ma proseguendo in questa favola triste per bambini ricchi, c’è posto per la depressione ansiosa interpretata egregiamente da Meryl Streep, e per il disturbo narcisistico di personalità di Montgomery Montgomery e per la sua difficile considerazione dell’outing gay (una vita no limits nell’erpetologia). In tutti i casi queste figure sono presenti nella realtà e possono essere contattabili in qualsiasi ambulatorio di qualsiasi pediatra, con la differenza che molto spesso queste persone non sanno di essere come il Conte Olaf, o Montgomery o Josephine. Alcuni zii, i fratelli o presunti tali dei genitori, hanno sempre qualcosa di patologico, di non considerato nel loro cuore. E’ questa non considerazione e non rispetto verso le loro problematiche genera altre non considerazioni, questa volta nei loro nipoti o presunti tali in questo club del binocolo, un club che vorrebbe guardare lontano, guardare quasi intergenerazionalmente, di padre in figlio, via, via, fino alla radice del problema. Il problema radicale è nel simbolo. Un occhio che brucia ed uccide. E’ l’invidia. L’invidia dei non amati è una brutta bestia, cova per anni nel cuore cupo, sovrastato da paesaggi simili a quelli di questo film, denso di livore e rancore. L’invidia degli zii diseredati, costretti in povertà. Così è piu’ semplice. Ed il finale nel film come nella vita non e’ mai sereno. www.marcolongofabrizio.it www.moviemotions.com E' bello quello che viene raccontato quasi alla fine del film, ... il gran finale che non può essere "lieto".
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