ivan
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lunedì 6 gennaio 2025
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la natura ambigua della giustizia
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Clint Eastwood con Mystic River firma uno dei suoi film più cupi e intensi, un dramma profondamente umano che esplora il peso del passato, la fragilità delle relazioni e la natura ambigua della giustizia.
La storia, incentrata su tre amici d'infanzia le cui vite vengono spezzate da un tragico evento e poi intrecciate da un omicidio anni dopo, è una riflessione magistrale sulla colpa, il trauma e la vendetta. Il film non offre risposte facili, ma si muove in un grigio morale che lascia lo spettatore a riflettere sulle scelte dei personaggi e sulle conseguenze delle loro azioni.
Le interpretazioni del cast sono straordinarie. La regia di Eastwood è sobria ma incisiva, amplificando il dramma attraverso un'atmosfera tesa e opprimente.
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Clint Eastwood con Mystic River firma uno dei suoi film più cupi e intensi, un dramma profondamente umano che esplora il peso del passato, la fragilità delle relazioni e la natura ambigua della giustizia.
La storia, incentrata su tre amici d'infanzia le cui vite vengono spezzate da un tragico evento e poi intrecciate da un omicidio anni dopo, è una riflessione magistrale sulla colpa, il trauma e la vendetta. Il film non offre risposte facili, ma si muove in un grigio morale che lascia lo spettatore a riflettere sulle scelte dei personaggi e sulle conseguenze delle loro azioni.
Le interpretazioni del cast sono straordinarie. La regia di Eastwood è sobria ma incisiva, amplificando il dramma attraverso un'atmosfera tesa e opprimente. La fotografia dai toni freddi e la colonna sonora minimalista accrescono il senso di inevitabilità e fatalismo che permea il film.
Mystic River è un'opera struggente e potente, che ci costringe a confrontarci con le complessità dell’animo umano e le ombre che il passato lascia dietro di sé. Un capolavoro senza tempo, capace di scuotere e lasciare un segno profondo.
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no_data
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mercoledì 30 ottobre 2024
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avrei dato l''oscar a kevin bacon.
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Un film di Eastwood del 2003 dove lui non e' protagonista, dall'intensa forza tragica e splendidamente interpretato da attori in odore di Oscar; a questo proposito mi pare che il poliziotto di Kevin Bacon imponga un volto affilato e tagliente spesso nascosto dietro "Ray-Ban", forse superiore al pur ottimo Robbins, sospettato con la mano ferita. L'infanzia serve, spesse volte in "flash-back", a ricostituire il contatto con un "destino" che coinvolge tutti e tre i protagonisti.
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francodellabiancia
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giovedì 22 febbraio 2024
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colpevole
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Film commovente, con un finale amaro.
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giomo891
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mercoledì 14 settembre 2022
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c''è sempre qualcosa di più in clint lia lenzetti
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Concordo con la recensione di Giomo891, "In un Mondo Perfetto non ci sarebbe bisogno del Cinema di Clint, dove il male non ha giustificazioni, al pare del Bene.
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giomo891
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mercoledì 14 settembre 2022
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la morte non dimentica. giomo891
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Il film del 2003, che incassò 2 Oscar, ma ne meritava una terza per la regia, e' l'ennesimo capolavoro di Eastwood.
Si divide in due parti: la prima è quella fondamentale per il resto della vita di tre ragazzini, Sean (Kevin Bacon), Jimmy (Sean Penn) e Dave (Tim Robbins), che giocano a hockey per strada, poi si mettono a scrivere i loro nomi nel cemento fresco di un marciapiede. La loro vita cambia per sempre quando una macchina si avvicina a loro e un uomo, apparentemente poliziotto, li sgrida per la loro condotta, intimando a Dave di salire in macchina (in cui è presente sul sedile anteriore, un "apparente" sacerdote) così da riaccompagnarlo a casa.
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Il film del 2003, che incassò 2 Oscar, ma ne meritava una terza per la regia, e' l'ennesimo capolavoro di Eastwood.
Si divide in due parti: la prima è quella fondamentale per il resto della vita di tre ragazzini, Sean (Kevin Bacon), Jimmy (Sean Penn) e Dave (Tim Robbins), che giocano a hockey per strada, poi si mettono a scrivere i loro nomi nel cemento fresco di un marciapiede. La loro vita cambia per sempre quando una macchina si avvicina a loro e un uomo, apparentemente poliziotto, li sgrida per la loro condotta, intimando a Dave di salire in macchina (in cui è presente sul sedile anteriore, un "apparente" sacerdote) così da riaccompagnarlo a casa. Dave sparirà per quattro lunghissimi giorni; nessuno, a parte lui, sa veramente cosa gli è successo.
La storia riprende 25 anni più tardi. I tre amici si ritrovano per caso, riuniti da un nuovo dolore: Katie, la figlia di Jimmy, è stata barbaramente uccisa e Sean è il poliziotto del Massachusetts State Police incaricato delle indagini insieme al sergente Whitey Powers. La sera dell'omicidio, Dave, che abita nello stesso quartiere di Jimmy, rientra a casa tutto coperto di sangue, ferito a una mano e alla pancia. Alla moglie Celeste, Dave racconta che un ladro lo ha aspettato nel parcheggio e, al rifiuto nel dargli i soldi, lo ha ferito, ma Dave ha risposto violentemente, forse uccidendolo.
Per l'omicidio di Katie invece non ci sono sospettati e non c'è un movente, l'indagine è complessa, ma vecchi scheletri nell'armadio riappaiono all'improvviso. Si scopre che Katie preparava una fuga per Las Vegas insieme al suo fidanzato segreto, Brendan. Questi è apparentemente orfano del padre Ray, è sempre accompagnato da un fratello sordo-muto e verso di lui Jimmy ha una profonda avversione. Il ragazzo viene comunque scagionato dopo essere stato sottoposto alla macchina della verità. Una storia parallela è quella di Dave e Celeste. Quest'ultima trascorre molto tempo a leggere i quotidiani, cercando articoli che parlino di quanto raccontato dal marito, ma in realtà è sempre più convinta che Katie sia stata uccisa da lui. Ad alimentare i sospetti su Dave vi sono le sue versioni discordanti addotte per spiegare le ferite: alla moglie racconta di essere stato colpito da un ladro, a Jimmy dice, invece, di essersi ferito mentre scaricava un divano, a Sean e Whitey dice che gli è finita la mano in un ingranaggio del cassonetto della spazzatura... Ma tutto, compreso lo strano comportamento di Dave, fa pensare che sia stato lui ad uccidere la figlia dell'amico.
A questo punto, i rapporti fra amici d'infanzia non hanno più valore e la situazione precipita in un abisso, quello stesso di 25 anni prima che aveva distrutto per sempre la vita di Dave.
Alla fine sarà scoperto il vero assassino di Katie, ma Dave purtroppo è finito nel Mystic, pur essendo innocente. Sean all'amico poliziotto, che gli chiede spiegazioni, dira' "...penso che siamo finiti tutti sul sedile posteriore di quell'auto, venticinque anni fa."
Eastwood ha tratto la storia da La morte non dimentica di Lehan, ma ha apportato alcune varianti, qualcuno sostiene per evidenziare un messaggio contro la violenza sui minori, ma non credo che Eastwood abbia voluto mandare alcun messaggio...non è nel suo stile.
Certamente Clint ha chiaro un suo concetto del Male. Mi spiego meglio in quasi tutti i suoi film, specialmente, quelli in cui partecipa anche come attore, l'impossibilità di un Mondo perfetto. Il male ha sempre la meglio. Ma quasi sempre, Clint fa entrare una terza componente, un fatto o una persona, talvolta se stesso, come un cavaliere pallido, che cerca di bilanciare le due forze, (si pensi a Joshua Wales, o ad altri western, come Il Cavaliere Pallido, appunto, o a Unforgiven, o Walter in Gran Torino, ecc.), Bene Vs Male...ma è una mia modestissima visione del Mondo di Clint Eastwood.
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[+] male/bene , ma interviene sempre clint. lia lenzet
(di giomo891)
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woody62
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domenica 17 gennaio 2021
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i fantasmi del passato non si dimenticano
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Nella ponderosa produzione di Clint Eastwood come regista, - poco più di una quarantina dal 1971 ad oggi – è difficile trovare prodotti meno che dignitosi. Anzi spesso sono opere di rilievo e pluripremiate, come nel caso di “Mystic river” torbido thriller interpretato da un cast eccezionale. La storia inizia nei sobborghi di Boston con un flashback che ci riporta agli anni '70, quando tre ragazzini che giocano per strada, Jimmy, Dave e Sean, vengono presi di mira da un finto poliziotto ed un finto prete. Il primo riesce a convincere uno dei tre, Dave, a salire in macchina per essere riportato a casa.
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Nella ponderosa produzione di Clint Eastwood come regista, - poco più di una quarantina dal 1971 ad oggi – è difficile trovare prodotti meno che dignitosi. Anzi spesso sono opere di rilievo e pluripremiate, come nel caso di “Mystic river” torbido thriller interpretato da un cast eccezionale. La storia inizia nei sobborghi di Boston con un flashback che ci riporta agli anni '70, quando tre ragazzini che giocano per strada, Jimmy, Dave e Sean, vengono presi di mira da un finto poliziotto ed un finto prete. Il primo riesce a convincere uno dei tre, Dave, a salire in macchina per essere riportato a casa. Per quattro giorni si perdono le sue tracce. Poi riesce a scappare dagli aguzzini e a tornare a casa. Trent'anni dopo le storie dei tre amici si incrociano nuovamente in occasione di una tragedia. La figlia diciottenne di Jimmy viene uccisa e del caso si occupa anche Sean che è diventato poliziotto, mentre il terzo amico Dave, coinvolto in un oscuro episodio di violenza, viene sospettato di essere l'autore del delitto. Su questa incertezza e su questa ambiguità si sviluppa ottimamente il registro tensivo della narrazione di Eastwood che inevitabilmente condiziona le relazioni tra i tre protagonisti, rimandando al drammatico episodio della loro infanzia. Il finale che qui non è il caso di svelare, non fa che confermare questa amara verità: “E' come se su quella vettura ci fossimo saliti tutti e tre”. Stupenda prova attoriale di Sean Penn/Jimmy e Tim Robbins/Dave, premiati con il loro primo Oscar - per Robbins l'unico, che sanno rendere egregiamente lo strazio della perdita di un figlio e la disperata angoscia per violenza subita da ragazzi. Nel cast anche Kevin Bacon e Laurence Fishburn. Bella la colonna sonora minimale ma d'effetto, creata dallo stesso Eastwood con il figlio Kyle.
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fabio
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sabato 9 gennaio 2021
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discreto thriller poliziesco/psicologico
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Il film è ben fatto: belle le inquadrature iniziali, del ritrovamento dell'auto e del cadavere; le immagini creano un'atmosfera cupa che ricorda Lynch di Twin Peacks.
La trama dell'indagine scorre lenta e non riserva novità del genere. I poliziotti indagano, stringono il cerchio ecc. ecc.
Fosse un semplice film poliziesco sarebbe come tanti altri; quello che lo rende interessante è l'aspetto psicologico e le dinamiche, sempre psicologiche, che si innescano.
Partendo da un comune sobborgo cittadino come tanti, abitato da gente comune, Eastwood penetra, con lo sguardo di un'investigatore, nell'animo umano e delle sue pieghe oscure; il risultato è desolazione e pessimismo: il male genera male e gli uomini non riescono a spezzare questa condanna.
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Il film è ben fatto: belle le inquadrature iniziali, del ritrovamento dell'auto e del cadavere; le immagini creano un'atmosfera cupa che ricorda Lynch di Twin Peacks.
La trama dell'indagine scorre lenta e non riserva novità del genere. I poliziotti indagano, stringono il cerchio ecc. ecc.
Fosse un semplice film poliziesco sarebbe come tanti altri; quello che lo rende interessante è l'aspetto psicologico e le dinamiche, sempre psicologiche, che si innescano.
Partendo da un comune sobborgo cittadino come tanti, abitato da gente comune, Eastwood penetra, con lo sguardo di un'investigatore, nell'animo umano e delle sue pieghe oscure; il risultato è desolazione e pessimismo: il male genera male e gli uomini non riescono a spezzare questa condanna. Dio, se c'è, resta a guardare.
C'è l'amicizia e c'è il passato, sono elementi che parlano agli uomini ma non possono cambiare le sorti della tragedia. Così la tragedia deve compiersi, in pieno stile greco.
Il film arriva un po' troppo lentamente all'epilogo e lo fa in modo disordinato; peccato ma qui non si puntava a risolvere il giallo, a trovare l'assassino: l'intento era raccontare e raccontando esplorare, domandare a noi stessi, alle nostre coscienze.
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erbedaz
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martedì 17 novembre 2020
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semplicemente, un capolavoro
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Tutto qui. Lo si guarda, stupiti e commossi.
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paolafilm
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domenica 29 marzo 2020
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bello
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Films capolavoro in cui i colpi di scena si succedono a scadenza precisa
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marcloud
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martedì 8 gennaio 2019
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thriller alla eastwood
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Clint Eastwood rimane un gigante nel raccontare storie di vita, però non posso negare che il "colpo di scena" di questo thriller mi ha lasciato perplesso. Tuttavia la scelta è giustificata dal messaggio che il regista ha voluto lasciarci: i confini sono sottili nella dialettica tra vittima e carnefice, vendetta e giustizia, bene e male. Ottimo cast per un film che merita il suo successo.
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