alessandro
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martedì 12 agosto 2008
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simpatico
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godibile, gradevole. si sorride amaro. scappa un sorriso spesso e insieme un senso di rabbia. la Ricci è sorprendentemente nella parte e, novità almeno per quel che ne sapevo io, ha un gran bel paio di tette, che non guasta. non sopporto l'attore maschile, ma è gusto personale,in realtà a suo modo funziona. i dialoghi con Allen sono spassosi.
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il critico
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sabato 12 luglio 2008
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ingiustamente criticato, ottimo film
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Allen è sempre Allen. Sappiamo che quando i titoli di testa sono scritti in bianco su uno sfondo nero non può essere che un bel film. Bella commedia, piacevole, che scivola via lasciando l'amaro in bocca come è giusto che sia. Ottimo Jason biggs in un ruolo nel quale solitamente avremo visto il maestro Allen. Christina Ricci è semplicemente perfetta, ricorda l'ex ragazza che abbiamo avuto un po' tutti, quella bella e adorabile quanto stronza, ve la ricordate? Beh, è come tutto il resto.
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jourdain
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venerdì 16 novembre 2007
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annie hall: una generazione dopo
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Concordo con l'autore della recensione di MyMovies che quest'opera sia importante all'interno della filmografia di Allen, soprattutto per aver messo in scena, davanti ad una gratuita ingiustizia, una reazione violenta del regista; e non è un caso che "Anything else" sia un film post-11 settembre, probabilmente il primo film che il regista ha progettato dopo il tragico avvenimento.
Trovo molte analogie, nella struttura narrativa di questo film, con quella di "Annie Hall"; in particolare è speculare l'idea della trama: la crisi di una coppia borghese e la rivisitazione vestita da flash-back dei momenti salienti di tale relazione con eventuali tradimenti. Centrale, per apprezzare il film, è il fatto che sono cambiati ("Annie Hall" era del 1977, "Anything Else" è del 2003) i modi e l'aspetto esteriore degli elementi che lacerano il rapporto di coppia, ma la sostanza ed i motivi restano spesso gli stessi: la materialità del rapporto.
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Concordo con l'autore della recensione di MyMovies che quest'opera sia importante all'interno della filmografia di Allen, soprattutto per aver messo in scena, davanti ad una gratuita ingiustizia, una reazione violenta del regista; e non è un caso che "Anything else" sia un film post-11 settembre, probabilmente il primo film che il regista ha progettato dopo il tragico avvenimento.
Trovo molte analogie, nella struttura narrativa di questo film, con quella di "Annie Hall"; in particolare è speculare l'idea della trama: la crisi di una coppia borghese e la rivisitazione vestita da flash-back dei momenti salienti di tale relazione con eventuali tradimenti. Centrale, per apprezzare il film, è il fatto che sono cambiati ("Annie Hall" era del 1977, "Anything Else" è del 2003) i modi e l'aspetto esteriore degli elementi che lacerano il rapporto di coppia, ma la sostanza ed i motivi restano spesso gli stessi: la materialità del rapporto.
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sara
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venerdì 7 settembre 2007
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inutile e ripetitivo
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Pessimo! Non fa neanche sorridere ed è una versione annacquata e scialba dei soliti temi e vezzi di Allen. Biggs è patetico, inutile , banale e giovanilistico anche in un film che vorrebbe essere intelligente.
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uxo
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sabato 12 marzo 2005
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sorpresa
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Inaspettato e sorprendente Biggs.
Dolcissima e penetrante C. Ricci.
Allen in versione spietata e centrofobica.
Film penetrante e misterioso, molto soddisfacente. Annata buona
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g.
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venerdì 19 novembre 2004
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allen simpatico nonnetto
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Entro in sala con negli occhi qualche titolo di articoli e recensioni riguardanti il film. Mi sono fermato ai titoli; non volevo farmi influenzare. Sono ben disposto, perché i titoli di questi articoli erano entusiastici. Un vecchio scrittore, Dobel (Woody Allen) è prodigo di consigli verso Falk (Jason Biggs), un giovane scrittore. La storia è incentrata sulla vita e la psicologia di Falk. Falk scrive per comici e cabarettisti e ha un agente (Harvey, Danny DeVito) che parla come un piazzista di stoffe al mercato, del quale non riesce a liberarsi per i sensi di colpa. Falk ha un analista del tutto inutile, caricatura troppo scontata e statica, che non aggiunge niente al film. Falk è innamorato di Amanda (Christina Ricci) e da sei mesi non ha rapporti sessuali con lei.
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Entro in sala con negli occhi qualche titolo di articoli e recensioni riguardanti il film. Mi sono fermato ai titoli; non volevo farmi influenzare. Sono ben disposto, perché i titoli di questi articoli erano entusiastici. Un vecchio scrittore, Dobel (Woody Allen) è prodigo di consigli verso Falk (Jason Biggs), un giovane scrittore. La storia è incentrata sulla vita e la psicologia di Falk. Falk scrive per comici e cabarettisti e ha un agente (Harvey, Danny DeVito) che parla come un piazzista di stoffe al mercato, del quale non riesce a liberarsi per i sensi di colpa. Falk ha un analista del tutto inutile, caricatura troppo scontata e statica, che non aggiunge niente al film. Falk è innamorato di Amanda (Christina Ricci) e da sei mesi non ha rapporti sessuali con lei. Il film racconta dell'incontro tra Amanda e Falk, del loro vivere insieme, della volubilità di Amanda. Parla del personaggio "Dobel" e delle sue ossessioni e insicurezze. Falk, il giovane scrittore, somiglia troppo a una caricatura di Allen. Sembrerebbe aver studiato tutti i film di Woody e quindi nei modi, nella gestualità, nel modo di parlare, finisce per imitarlo, infastidendomi. Alcune situazioni sono certamente divertenti, qualche bella battuta non manca. Esco dalla sala pensando che il vecchio Woody, forse giustamente, ha finito di dire quello che aveva da dire. Troppo poco. Ma questo è il cruccio dei grandissimi.
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