L'uomo che non c'era |
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Un film di Joel Coen.
Con Billy Bob Thornton, Frances McDormand, James Gandolfini, Michael Badalucco, Katherine Borowitz.
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Titolo originale The man who wasn't there.
Drammatico,
b/n
durata 116 min.
- USA 2001.
MYMONETRO
L'uomo che non c'era
valutazione media:
4,06
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Uno dei più riusciti film dei Coendi jacopo b98Feedback: 37256 | altri commenti e recensioni di jacopo b98 |
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venerdì 4 luglio 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un annoiato barbiere (Thornton) di mezza età scopre che la moglie (McDormand) lo tradisce con un altro uomo (Gandolfini). Decide di ricattare l’amante, ma accidentalmente lo uccide. La moglie del barbiere viene arrestata essendo sospettata per omicidio, ma la donna si suicida in carcere… L’uomo che non c’era è un film curioso all’interno dell’itinerario cinematografico dei Coen (ufficialmente scrivono insieme, Joel dirige e Ethan produce, ma alla fine queste divisioni sono solo formali, per un autentico lavoro a quattro mani in tutti i campi! Con Ladykillers infatti anche ufficialmente cominceranno a fare tutto insieme). Non che non ci siano alcune caratteristiche salienti del loro cinema, non mancano infatti i personaggi buffi e le loro classiche macchiette grottesche, ma si tratta comunque di un’opera estremamente triste e malinconica. A partire già solo dalle scelte musicali: i concerti per pianoforte Beethoven in primis. Ed essi donano al film un’atmosfera tutta sua, cui dona molto anche la meravigliosa fotografia in bianco e nero di Roger Deakins e l’interpretazione sotto le righe di Billy Bob Thornton: una grande performance. Il film è fondamentalmente sublime: triste, malinconico, tuttavia non privo di qualche sprizzo di umorismo coeniano al 100%. E la sceneggiatura dei due fratelli è una delle più riuscite della loro carriera: è la prima volta che si abbandonano del tutto al noir, ma allo stesso tempo, specie nella seconda parte riescono a trasformare il loro film in qualcosa che travalica i confini di genere per diventare un film umano sull’uomo e sulle sue debolezze. Perché il personaggio del protagonista è proprio questo alla fin fine: un debole, un uomo incapace persino di andare fino in fondo con le scelte fatte da lui. Ed è allo stesso tempo un personaggio sfortunato, in tutto e per tutto: finisce sulla sedia elettrice per un omicidio che non ha commesso, e uccide l’amante della moglie in fondo per difesa personale. E, pur essendoci una buona percentuale d’immoralità nelle azioni dell’uomo, alla fin fine non si può non provare una certa pena, una pietà finale, per questo ennesimo sfigato uscito dal genio dei due fratelli registi. E L’uomo che non c’era, pur essendo un film “diverso” si rivela essere uno dei più riusciti dei Coen. D’altra parte a giudizio di chi scrive il loro film migliore in assoluto è Non è un paese per vecchi, altra eccezione nella loro filmografia. A Cannes 2001, dove era in concorso, vinse il Premio per la Regia, ex-aequo con Mulholland Drive di David Lynch.
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