mondolariano
|
lunedì 16 maggio 2011
|
impeccabile ma poco emotivo
|
|
|
|
Confezione impeccabile per questo ennesimo “mastino”, che rispetto ai precedenti guadagna in scenografia e qualità della pellicola. Ma rispetto all’impatto emotivo delle prime versioni (il bianco-nero di Rathbone targato 1939 e il piccolo capolavoro Hammer del ‘59) è appena sufficiente. L’abbondante colonna sonora copre il necessario silenzio della suspense, mentre il mostro appare fin troppo e troppo presto, togliendo il fascino misterioso della leggenda. Holmes, inoltre, non si fa vedere per quasi tutto il film, astenendosi dall’azione e facendo capolino solo nelle elucubrazioni cervellotiche dell’inizio e della fine. Resta il fascino della campagna inglese, ben fotografata nelle sue diverse tonalità di verde, per quanto i raggi di sole che filtrano attraverso gli alberi siano piuttosto
[+]
Confezione impeccabile per questo ennesimo “mastino”, che rispetto ai precedenti guadagna in scenografia e qualità della pellicola. Ma rispetto all’impatto emotivo delle prime versioni (il bianco-nero di Rathbone targato 1939 e il piccolo capolavoro Hammer del ‘59) è appena sufficiente. L’abbondante colonna sonora copre il necessario silenzio della suspense, mentre il mostro appare fin troppo e troppo presto, togliendo il fascino misterioso della leggenda. Holmes, inoltre, non si fa vedere per quasi tutto il film, astenendosi dall’azione e facendo capolino solo nelle elucubrazioni cervellotiche dell’inizio e della fine. Resta il fascino della campagna inglese, ben fotografata nelle sue diverse tonalità di verde, per quanto i raggi di sole che filtrano attraverso gli alberi siano piuttosto incongrui per rappresentare il buio della notte!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a mondolariano »
[ - ] lascia un commento a mondolariano »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
sabato 21 ottobre 2017
|
un buon"holmes", diremmo
|
|
|
|
"The Hound of the Baskervilles"(1901-1902)è il romanzo nel quale Sir Arthur Conan Doyle"resuscita"il suo grande detective Sherlock Holmes, il prototipo dell'investigatore, rispetto al quale tutti gli altri/tutte le altre saranno solo variazioni sul tema. Nutrito di un patrimonio leggendario cui l'apparente razionalista dottr Conan Doyle sembrava estraneo, mentre in realtà coltivava anche l'"extrasensoriale", cui in seguito si dedicherà; questa è una delle varie trasposizioni filmiche migliori, con tanto di omaggio all'immagine(cinema e TV sono questo, in primis)e alla sua suggestione, soprattutto quando questa è brumosa e aperta a varie letture, polisemica e "ad ampio raggio"interpretativo; il regista Rodney Gibbons rende un omaggio allo stile, all'atmosfera, alla grandezza del personaggio e dell'ambientazione, con l'oscilazione tra tardo-romanticismo e razionalismo, supportata da fotografia e accompagnamento musicale adeguati, in linea con quella tradizione"british"(produzione canadese, d'accordo, ma molto in linea con quanto vuole the great Britain, da fedele ex-colonia, dove il capo dello Stato è ancora la"Queen"inglese.
[+]
"The Hound of the Baskervilles"(1901-1902)è il romanzo nel quale Sir Arthur Conan Doyle"resuscita"il suo grande detective Sherlock Holmes, il prototipo dell'investigatore, rispetto al quale tutti gli altri/tutte le altre saranno solo variazioni sul tema. Nutrito di un patrimonio leggendario cui l'apparente razionalista dottr Conan Doyle sembrava estraneo, mentre in realtà coltivava anche l'"extrasensoriale", cui in seguito si dedicherà; questa è una delle varie trasposizioni filmiche migliori, con tanto di omaggio all'immagine(cinema e TV sono questo, in primis)e alla sua suggestione, soprattutto quando questa è brumosa e aperta a varie letture, polisemica e "ad ampio raggio"interpretativo; il regista Rodney Gibbons rende un omaggio allo stile, all'atmosfera, alla grandezza del personaggio e dell'ambientazione, con l'oscilazione tra tardo-romanticismo e razionalismo, supportata da fotografia e accompagnamento musicale adeguati, in linea con quella tradizione"british"(produzione canadese, d'accordo, ma molto in linea con quanto vuole the great Britain, da fedele ex-colonia, dove il capo dello Stato è ancora la"Queen"inglese. Forse sacrficando un po'la parte puramente investigativa, di detection, relativa a Sherlock Holmes, accentuando invece la scoperta delll'"esterno"(la dimora dei Baskerville fuori London, la brughiera), al regista riesce una trasposizione fedele, certo più aderente all'originale di quanto non lo siano, ormai più di tre lustri dopo, le ardite riletture"2..0"frequentate da chi vuole stravolgere post-modernamente, senza peraltro riuscire a farlo... mi riferisco, ovviamente, a improvvide trasposizioni TV, dove il giovanilismo rimane rimando a sé stesso. Matt Frewer è un Holmes mimicamente mobilissimo, convincente; bene anche Kenneth Welsh(Watson), Jason London(un Baskerville in pericolo), Emma Campbell in un ruolo conflittuale. E il famoso, terribile"hound"? Un marchingegno, per dirla tautologicamente, che funzione bene... El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
|