Rosetta |
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Un film di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne.
Con Anne Yernaux, Fabrizio Rongione, Emilie Duquenne, Olivier Gourmet
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 91 min.
- Francia 1999.
MYMONETRO
Rosetta
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Grido di rabbia!
di DiegoFeedback: |
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sabato 13 aprile 2002 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
“Rosetta” non è la storia di una ragazzina,ma è il racconto di pochi giorni che la ragazzina trascorre.Allora,ribaltando il già detto,in fondo è anche la storia di una ragazzina.Si,perché i pochi giorni che noi spettatori vediamo sono identici a quelli che non vediamo (che siano essi passati,o futuri).Dimostrazione di vita vissuta che bisogna tirare avanti per campare bene.Ma bene la nostra eroina non vivrà mai. Non c’ è una linea narrativa,né episodi particolari da raccontare,ma una gran voglia di sbattere in faccia la realtà che viviamo.Anche la macchina da presa è Rosetta:i Dardenne non si preoccupano di essere autori ad ogni costo,anzi,se ne fregano,e pedinano Rosetta.Rosetta corre?Allora la telecamera corre.Rosetta è nervosa?La macchina da presa è nervosa.Rosetta sta riposando?Anche l’ obiettivo allora riposa. Com’ è Rosetta (intesa come ragazzina,film e regia)? Arrabbiata!Sa che è condannata ad una vita infelice,ma combatte,lotta contro l’ ingiustizia.Perde?Non fa niente,lei sa che ci ha provato.E’ già qualcosa!Cammina velocemente,va sempre di corsa…sa che non può perdere tempo:la vita è breve,e il male avanza imperterrito,e non c’ è tempo da perdere.Il film di Luc e Jean-Pierre possiede una lucidità impressionante.E fa male.Il dolore che subisce Rosetta,i suoi crampi,la sua rabbia,esplode:non la vediamo ad occhio nudo,ma esce dal teleschermo e ci cattura in modo diretto,e ci dà un pugno nellla pancia.Siamo costretti a vedere,vorremmo porgere una guancia alla piccola Rosetta,ci vien vogli di abbracciarla,lottare insieme a lei…ma poi ci assale l’ inevitabile senso di impotenza:non possiamo fare niente per lei,cosi’ come non possiamo far niente per migliorare questo mondo.Il finale appare emblematico,ma è solo un semplice e definitivo colpo di genio:Rosetta ha sofferto,e certamente continuerà a soffrire.Potrebbe essere picchiata,o peggio...noi lo sappiamo,ma non vogliamo vedere.La “Pietas” degli autori giunge al punto giusto.Lo spettatore non dovrebbe nemmeno preoccuparsi di ciò che può succedere:abbiamo già visto quello che si doveva vedere.E’ un film,e niente è gratuito.Emilie Duquenne è una Rosetta memorabile. Straziante,di una lucidità cristallina.Un capolavoro di fine secolo,che è un campanello d’ allarme,e (come “La sottile linea rossa”) un grido d’ aiuto
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