marystella
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mercoledì 14 novembre 2007
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attualità di sentimento
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Una bella storia d'amore dove i diversi ambienti di vita dei protagonisti sono basilari per sviluppare una storia attuale e vecchia allo stesso tempo. Molto piacevole per chi ama tuffarsi ogni tanto nei sentimenti ...con gli occhi umidi. Sicuramente un film da vedere.
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giusi
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domenica 16 settembre 2007
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una storia così,nemmeno una parola
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..una storia d'amore così,,,è la storia d'amore per eccellenza..quella che non ti aspetti mai..quella che rifiuti e che allontani sempre,ma alla fine,è quella che ti si presenta davanti agli occhi e non ti lascia nemmeno il tempo di guardare perchè subito la vista svanisce...la storia che ogni donna sogna..che ogni uomo cerca...non in questo mondo di oggi..ma certamente in tutti gli universi esistenti..è la storia...l'unica che mi abbia lasciato dentro un senso di amarezza e di gioia allo stesso tempo..e non è una cosa semplice..
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sabato 15 settembre 2007
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..una sola parola...STUPENDO*__*
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brandobaldo
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sabato 15 settembre 2007
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quando l'amore arriva da lontano
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Kevin Kostner appare costantemente imbambolato e in tutto il film non accade mai che un muscolo mimico si lasci andare.
Monoespressivo anche il volto di Paul Newman, forse per precedenti interventi di chirurgia estetica.
Robin Wright e Robbie Coltrane appaiono i veri e soli attori del film. Esprimono sensazioni, turbamenti e vitalità da veri professionisti.
Guardando il film senza audio si troverà conferma a quanto affermo.
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ceka delusa
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venerdì 14 settembre 2007
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kevin ancora perdente in amore
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Atmosfera troppo rarefatta,il protagonista maschile non è credibile come vedovo inconsolabile.Lei troppo misurata. Perchè l'amore non trionfa?Impagabile Paul Newman.
[+] vedovo inconsolabile e consolato
(di brandobaldo)
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chanel
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lunedì 16 luglio 2007
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troppo sdolcinato!!
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E' stato un pò pesante perchè troppo romanticone e sognante ad occhi aperti..ma mi ha fatto piangere...il film è di una tristezza immensa e lascia davvero l'amaro in bocca con un finale che non ci si aspetta!!Personalmente l'interpretazione di Kevin Costner non mi è piaciuta mentre ho adorato fin dal primo minuto la bravissima e bellissima Robin Wright Penn!Nel complesso nn posso bocciarlo ma gli dò un 7 comunque perchè colpisce e la storia è bella!
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stefano
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giovedì 5 luglio 2007
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un amore ...che non naufraga...
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a parer mio questo è un film da oscar + ke meritatissimo......pur non conoscendone il regista posso affermare che questo film sin dalla prima volta che l'ho visto(e fino ad oggi ne saranno almeno 10)mi ha subito affascinato e coinvolto x la semplicità e la romanticità in costante alone di trepida paura ansia e sofferenza in agguato che lo caratterizzano.....una discreta interpretazione da parte di entrambi i protagonisti e con la partecipazione straordinaria del noto sean.......un finale che lascia un senso di vuoto e di insoddisfazione ma che rende il film "sui generis" e non lo fa naufragare nella monotonia della banale e già vista storia d'amore con il lieto fine......un bel 9...
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paolo ciarpaglini
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venerdì 9 febbraio 2007
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parole..
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Che dire, se non il rimanere di sasso, davanti a critici che in quattro e quattr'otto, 'liquidano' un film così?. Io mi chiedo, come? una persona che abbia un minimo di sentimento, possa 'vomitare' la frase "Kostner, ci riprova con la bottiglia". Gli incassi parlano chiaro, la gente in generale, ha smesso di sognare, di amare forse, di sperare. Tutto stà andando verso l'appiattimento, in una società che non lascia spazio all'animo umano. Nel primo weekend i buoni incassi, sono dovuti certamente ad un pubblico diciamo 'maturo', e dai nomi degli interpreti. Ciò che amareggia è il 'poi'. Praticamente un flop. Ecco, quì siamo di fronte alla faccia del mondo che più deprime, e lascia a bocca aperta, quella che più detesto.
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Che dire, se non il rimanere di sasso, davanti a critici che in quattro e quattr'otto, 'liquidano' un film così?. Io mi chiedo, come? una persona che abbia un minimo di sentimento, possa 'vomitare' la frase "Kostner, ci riprova con la bottiglia". Gli incassi parlano chiaro, la gente in generale, ha smesso di sognare, di amare forse, di sperare. Tutto stà andando verso l'appiattimento, in una società che non lascia spazio all'animo umano. Nel primo weekend i buoni incassi, sono dovuti certamente ad un pubblico diciamo 'maturo', e dai nomi degli interpreti. Ciò che amareggia è il 'poi'. Praticamente un flop. Ecco, quì siamo di fronte alla faccia del mondo che più deprime, e lascia a bocca aperta, quella che più detesto. Il film è in realtà, la riproposizione sul grande schermo della più profonda, minuziosa, riuscita analisi, di 'cosa' può accaderci, quando perdiamo una persona amata. Ho visto migliaia di film, ma nessuno come questo, riesce a descrivere in ogni sua piega, e particolare il dramma, la bellezza ed ancora l'abisso della vita. Un uomo che non riesce a 'dimenticare', neppure davanti alla consapevolezza di trovarsi di fronte ad una seconda scance. Che difficilmente la vita offre. Tre giganti; Kevin Costner, Robin Wright Penn ed un Paul Newman che serba ancora 'classe' da vendere. A ben vedere, è proprio lui il motore trainante che infine 'salva' Garrett dall'errore più grande che sta per compiere, " Ricorda, che di giacche come queste, se ne vedono poche oggi". Lui da la forza a suo figlio, lo squote, da un torpore che non ha più senso di esistere. Pochi sono i film di tale intensità emotiva, sfornati dalla fucina di Hollywood negli ultimi trent'anni. I ponti di Madison County, è forse l'unico che può essere affiancatogli. Se amate le emozioni che l'animo sa dare, ed accettate la vita che a volte è crudele oltre l'inverosimile, questo è un film imperdibile. La trama è semplice ma profondissima: Garrett (Costner), vive in Virginia in un villaggio di pescatori, Newman è suo padre. Teresa (Robin W. P.), è una donna di successo potremmo dire, abita a Chicago e lavora per un giornale. Un giorno, mentre è in vacanza e stà facendo del footing su una spiaggia, ritrova sul bagnoasciuga una bottiglia seminsabbiata. La apre, dentro c'è un dattiloscritto. Sono le parole che Garrett ha affidato al mare. Parole di un amore struggente, per la moglie persa due anni prima. Teresa è quasi sconvolta dalla intensità di quelle frasi, inizia ad 'amare' Garrett ancor prima di incontrarlo. Il capo redazione, pubblica la lettera all'insaputa di Teresa che si infuria. Ma il fatto innesca una reazione a catena. Iniziano a giungere alla redazione centinaia di lettere, donne che come lei, sono rimaste affascinate dalle parole di Garrett. Dopo una breve ricerca, Teresa riesce a risalire al 'mittente'. Riluttante il suo capo, le concede comunque di occuparsi del 'caso'. Garrett è all'oscuro di tutto, e Teresa quando lo incontra non trova il coraggio di raccontare i fatti. Se ne innamora, e teme di perderlo. Un uomo ancora chiuso nei ricordi, nel dolore, nelle abitudini che non vuol abbandonare. Garrett, non riesce a 'voltare pagina'. Ma l'amore frà lui e Teresa è inevitabile, profondo e muterà la sua visione delle cose. In questo passo, difficilissimo per lui, suo padre è determinante. Riesce ad aprirgli gli occhi, lo aiuta a comprendere che è ingiusto non amare più. Il finale è drammatico, ma rende il film ancor più indimenticabile. Un Monumento all'amore.
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paolo ciarpaglini
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venerdì 9 febbraio 2007
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parole..
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Che dire, se non il rimanere di sasso, davanti a critici che in quattro e quattr'otto, 'liquidano' un film così?. Io mi chiedo, come? una persona che abbia un minimo di sentimento, possa 'vomitare' la frase "Kostner, ci riprova con la bottiglia". Gli incassi parlano chiaro, la gente in generale, ha smesso di sognare, di amare forse, di sperare. Tutto stà andando verso l'appiattimento, in una società che non lascia spazio all'animo umano. Nel primo weekend i buoni incassi, sono dovuti certamente ad un pubblico diciamo 'maturo', e dai nomi degli interpreti. Ciò che amareggia è il 'poi'. Praticamente un flop. Ecco, quì siamo di fronte alla faccia del mondo che più deprime, e lascia a bocca aperta, quella che più detesto.
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Che dire, se non il rimanere di sasso, davanti a critici che in quattro e quattr'otto, 'liquidano' un film così?. Io mi chiedo, come? una persona che abbia un minimo di sentimento, possa 'vomitare' la frase "Kostner, ci riprova con la bottiglia". Gli incassi parlano chiaro, la gente in generale, ha smesso di sognare, di amare forse, di sperare. Tutto stà andando verso l'appiattimento, in una società che non lascia spazio all'animo umano. Nel primo weekend i buoni incassi, sono dovuti certamente ad un pubblico diciamo 'maturo', e dai nomi degli interpreti. Ciò che amareggia è il 'poi'. Praticamente un flop. Ecco, quì siamo di fronte alla faccia del mondo che più deprime, e lascia a bocca aperta, quella che più detesto. Il film è in realtà, la riproposizione sul grande schermo della più profonda, minuziosa, riuscita analisi, di 'cosa' può accaderci, quando perdiamo una persona amata. Ho visto migliaia di film, ma nessuno come questo, riesce a descrivere in ogni sua piega, e particolare il dramma, la bellezza ed ancora l'abisso della vita. Un uomo che non riesce a 'dimenticare', neppure davanti alla consapevolezza di trovarsi di fronte ad una seconda scance. Che difficilmente la vita offre. Tre giganti; Kevin Costner, Robin Wright Penn ed un Paul Newman che serba ancora 'classe' da vendere. A ben vedere, è proprio lui il motore trainante che infine 'salva' Garrett dall'errore più grande che sta per compiere, " Ricorda, che di giacche come queste, se ne vedono poche oggi". Lui da la forza a suo figlio, lo squote, da un torpore che non ha più senso di esistere. Pochi sono i film di tale intensità emotiva, sfornati dalla fucina di Hollywood negli ultimi trent'anni. I ponti di Madison County, è forse l'unico che può essere affiancatogli. Se amate le emozioni che l'animo sa dare, ed accettate la vita che a volte è crudele oltre l'inverosimile, questo è un film imperdibile. La trama è semplice ma profondissima: Garrett (Costner), vive in Virginia in un villaggio di pescatori, Newman è suo padre. Teresa (Robin W. P.), è una donna di successo potremmo dire, abita a Chicago e lavora per un giornale. Un giorno, mentre è in vacanza e stà facendo del footing su una spiaggia, ritrova sul bagnoasciuga una bottiglia seminsabbiata. La apre, dentro c'è un dattiloscritto. Sono le parole che Garrett ha affidato al mare. Parole di un amore struggente, per la moglie persa due anni prima. Teresa è quasi sconvolta dalla intensità di quelle frasi, inizia ad 'amare' Garrett ancor prima di incontrarlo. Il capo redazione, pubblica la lettera all'insaputa di Teresa che si infuria. Ma il fatto innesca una reazione a catena. Iniziano a giungere alla redazione centinaia di lettere, donne che come lei, sono rimaste affascinate dalle parole di Garrett. Dopo una breve ricerca, Teresa riesce a risalire al 'mittente'. Riluttante il suo capo, le concede comunque di occuparsi del 'caso'. Garrett è all'oscuro di tutto, e Teresa quando lo incontra non trova il coraggio di raccontare i fatti. Se ne innamora, e teme di perderlo. Un uomo ancora chiuso nei ricordi, nel dolore, nelle abitudini che non vuol abbandonare. Garrett, non riesce a 'voltare pagina'. Ma l'amore frà lui e Teresa è inevitabile, profondo e muterà la sua visione delle cose. In questo passo, difficilissimo per lui, suo padre è determinante. Riesce ad aprirgli gli occhi, lo aiuta a comprendere che è ingiusto non amare più. Il finale è drammatico, ma rende il film ancor più indimenticabile. Un Monumento all'amore.
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(di paolo ciarpaglini)
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stellalplina
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lunedì 8 gennaio 2007
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come non avere più lacrime?
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se gli amori veri fossero tutti così profondi e poetici l'odio del mondo sarebbe = 0.se gli uomini in generale fossero almeno un decimo di ciò che kevin è stato in questo film, noi donne almeno una volta nella vita potremmo sentirci veramente complete.
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