La sindrome di Stendhal

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Un film di Dario Argento. Con Asia Argento, Paolo Bonacelli, Marco Leonardi, Thomas Kretschmann, Cinzia Monreale.
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Giallo, durata 120 min. - Italia 1996. MYMONETRO La sindrome di Stendhal * * - - - valutazione media: 2,33 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
alvaronefan87 venerdì 28 dicembre 2007
bellissimo! Valutazione 4 stelle su cinque
0%
No
100%

Bellissimo! Non capisco come la critica l'abbia definito "inguardabile" insieme a "Il Fantasma Dell'Opera". Asia Argento mette i brividi solo a guardarla, le sue urla nel film sono un po' troppo forti ma si sopporta comunque (già questo lo si notava in "Trauma"), le pallottole che traforano le guance delle donne strupate dal killer dovrebbero essere una citazione di "Opera" (1987). Ve lo consiglio!

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laser mercoledì 5 dicembre 2007
film inconsistente Valutazione 1 stelle su cinque
80%
No
20%

Un pasticcio senza una trama con qualche facile (e scadente) effettaccio da macelleria. Attori risibili e sopra le righe (Asia fa proprio pena!!ma con che coraggio la mettono davanti a una telecamera mi chiedo!!), musiche soporifere, situazioni imbarazzanti e senza senso...ma dov'è l'horror? non c'è! che noia! adesso capisco perchè il film è piaciuto tanto in Francia: trattandosi quasi di una storiaccia erotica da fumettaccio di serie c i francesi ci sono andati a nozze abituati come sono ai pornazzi!!

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fausto domenica 25 novembre 2007
grande dario Valutazione 5 stelle su cinque
20%
No
80%

un gran bel film pieno di colpi di scena... mitico !!Argento!

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leoxx sabato 17 novembre 2007
triste pasticcio privo di regia Valutazione 1 stelle su cinque
80%
No
20%

Ma si possono dare 5 stelle a un film del genere?? Ma chi se ne frega se il film è applaudito in Francia! Va valutato nella sua struttura in sè e alla luce dell'esperienza argentiana nel suo complesso. E allora sì che vengono fuori tutti i problemi! Qui manca un'idea benchè minima di regia o di virtuosismo registico: è tutto un insieme di effettacci imbarazzanti fini a se stessi! Thriller psicologico? Come dice giustamente il caro Mereghetti si tratta di un triste e sconclusionato Psyco trasteverino!!Sveglia!!i veri film di Argento sono altri!!

[+] giusto (di alberto s)
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duff mercoledì 4 luglio 2007
ommiodio!!! Valutazione 0 stelle su cinque
50%
No
50%

Credo sia possibile dire che il film non merita neanche citazione.. Recitato e diretto a dir poco scandalosamente ti pone davanti a due sole alternative: dormire o scappare. OSCENO!!!! Non ho più guardato film successivi (cronologicamente parlando)di Argento dopo aver avuto la sfortuna di incappare nella sindrome da terrore cinefilo. Un insulto a tutto ciò che di buono potrebbe tirar fuori il cinema italiano se solo gli stessi soldi fossero dati a potenziali esordienti.

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alessandro agretti martedì 5 giugno 2007
bellissimo. Valutazione 3 stelle su cinque
20%
No
80%

Un thriller psicologico ad altissima tensione. Dario Argento torna con "La sindrome di Stendhal" un'altro capolavoro. Soprattutto un super applauso Ad Asia Argento, che è stata bravissima ad interpretare Anna Manni un vice-ispettore di polizia. Nel cast anche Alfedo(Thomas Kretschmann), che veste i panni di uno stupratore di donne ricercato dalla polizia. Micische firmate da Ennio Morricone. Complimenti a Dario Argento.

[+] assurdo!! (di duff)
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charlusjackson venerdì 25 maggio 2007
l'io, l'inconscio, l'arte Valutazione 5 stelle su cinque
44%
No
56%

In Francia questo film è considerato modello assoluto di thriller psicologico. Ma qui, si sa, siamo in Italia, dominati dal morettismo, dalla poesia (?) impegnata, dal materialismo più crudo, e un film di Argento (un autore che, udite udite, in pieni fermenti anni Ottanta-Novanta, i "Cahiers du Cinema" hanno proclamato il più grande cineasta al mondo) per essere apprezzato deve aspettare da un minimo di 10 a un massimo di x anni. Il film nasce dalla volontà del regista di rappresentare il valore perturbante dell'arte. Lo stesso autore invita a prestare seria attenzione ai dialoghi, specie con lo psicologo. L'apertura visionaria è sfolgorante, una sublime rappresentazione della perdizione dinanzi al potere magnetico e allo squassamento interiore indotto dall'arte che esiste come anarchica espressione delle tensioni dell'Io e il suo rapporto col metafisico. [+]

[+] blah... (di atrixxirta)
[+] risposta a charlusjackson (di perroux)
[+] concordo (di orson welles)
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xxx giovedì 24 maggio 2007
fuori quota Valutazione 5 stelle su cinque
0%
No
100%

Scusate, il film è un po' bruttino... però gli dò cinque stelle perchè non sta nè in cielo nè in terra che ha un voto complessivo peggiore di quello del Cartaio e del Fantasma dell'Opera. Questo, anche se non piace, è un film che vale la pena vedere!

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simone giovedì 24 maggio 2007
peripezie dello sguardo Valutazione 3 stelle su cinque
13%
No
88%

Fondamentale snodo del cinema argentiano. Manifesto estetico incompiuto. Amato dalla critica estera, che lo considera uno dei massimi capolavori di Argento, disprezzato e beffeggiato dal pubblico, detestato dallo zoccolo duro degli appassionati (che salvano solo qualche eccesso di sangue). Suggestiva e originale la prima mezzora, magmatica e disturbante la parte centrale, inatteso e a tratti emozionante il finale. Nel complesso, alto e basso si mescolano turbinosamente, in un tentativo programmatico di distruggere il cinema classico argentiano. La sindrome si perde nella trama (è solo un pretesto), ma domina la superfice sensoriale del film, languida e disturbante. Nel bene e nel male, un film unico e da vedere per curiosità. [+]

[+] ottimo simone! (di sickboy)
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henry martedì 22 maggio 2007
il peggiore film di argento Valutazione 1 stelle su cinque
55%
No
45%

Dopo una pessima e ridicola partenza sprezzante della verosimiglianza, questo sciocco, morboso e ambizioso thriller di Argento si trasforma in una sorta di horror semi-surreale che cambia le carte in tavola con totale disprezzo per l'intelligenza dello spettatore. Attori storditi, interpretazioni cretine (il maniaco stupratore è l'emblema dell'idiozia, mentre Asia suscita davvero impulsi omicidi a chi la guarda), banali effetti digitali appiccicati sullo schermo alla bella e meglio e musiche soporifere di Morricone (incredibile!): la noia e lo sbadiglio tengono saldamente in mano lo scettro del potere e a nulla servono le poche sequenze splatter a ravvivare l'attenzione. Sicuramente il punto più basso e sfigato del cinema argentiano che ha inaugurato il periodo buio del regista. [+]

[+] concordo. (di joe)
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