Uomini uomini uomini

La regia di Cristian de Sica non è mai una buona referenza per un film, ma stavolta il prodotto non è riuscito male. Niente di speciale o di particolarmente brillante, si intenda; un prodotto medio, decoroso, un ritratto in chiave agrodolce e spruzzato di cinica goliardia di quattro quarantenni gay, un pò cattivello, qualche volta bozzettistico, con un buon ritmo (anche se nell'alternanza commedia-dramma, è la parte drammatica che riesce più pesante), dialoghi abbastanza vivaci (anche se a tratti un pò teatrali), ma soprattutto una squadra di attori in gran forma e affiatatissima. Un piccolo miracolo, De Sica che non riesce gigione come al solito, non eccelso, ma credibile. [+]

La regia di Cristian de Sica non è mai una buona referenza per un film, ma stavolta il prodotto non è riuscito male. Niente di speciale o di particolarmente brillante, si intenda; un prodotto medio, decoroso, un ritratto in chiave agrodolce e spruzzato di cinica goliardia di quattro quarantenni gay, un pò cattivello, qualche volta bozzettistico, con un buon ritmo (anche se nell'alternanza commedia-dramma, è la parte drammatica che riesce più pesante), dialoghi abbastanza vivaci (anche se a tratti un pò teatrali), ma soprattutto una squadra di attori in gran forma e affiatatissima. Un piccolo miracolo, De Sica che non riesce gigione come al solito, non eccelso, ma credibile. Un film che a quasi 20 anni di distanza non entusiasma, ma si lascia guardare.
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 film maltrattato dalla critica ma secondo me meritava miglior sorte. De Sica si autodirige e risulta molto più gradevole di quando è sotto le grinfie dell'associazione vanzina-de laurentiis. Le vicende di quattro amici omosessuali raccontate con graffiante ironia senza mai scadere nel volgare o nel pecoreccio dove spiccano Haber e Gullota, bravi ed intensi come sempre, mentre più fiacco Ghini che non pare convinto del ruolo assegnatogli. De Sica si limita all'essenziale risultando più gradevole di quando scimmiotta nei cinepanettoni.