paride86
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sabato 6 novembre 2010
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peccato
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Straordinario Peter Greenaway: nessuno come lui sa costruire un film in questo modo. Piani-sequenza eccezionali, costumi e scenografie che sembrano uscire da quadri di grandi autori, regia originale e inventiva. Eppure, nonostante questo, forse gli è un po' scappata la mano con "The Baby of Macon". Nella polemica - azzeccata - contro la Chiesa della Controriforma e la mercificazione dei bambini e delle reliquie, perché confondere la recitazione con la realtà?
Perché far stuprare e morire davvero l'attrice che recita la parte della figlia?
Cosa signifca questa sovrapposizione di realtà e finzione?
A me sembra solo una perfida trovata per colpire lo spettatore; eppure un regista come Greenaway non ha certo bisogno di questi stratagemmi.
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Straordinario Peter Greenaway: nessuno come lui sa costruire un film in questo modo. Piani-sequenza eccezionali, costumi e scenografie che sembrano uscire da quadri di grandi autori, regia originale e inventiva. Eppure, nonostante questo, forse gli è un po' scappata la mano con "The Baby of Macon". Nella polemica - azzeccata - contro la Chiesa della Controriforma e la mercificazione dei bambini e delle reliquie, perché confondere la recitazione con la realtà?
Perché far stuprare e morire davvero l'attrice che recita la parte della figlia?
Cosa signifca questa sovrapposizione di realtà e finzione?
A me sembra solo una perfida trovata per colpire lo spettatore; eppure un regista come Greenaway non ha certo bisogno di questi stratagemmi.
Peccato, poteva essere il suo capolavoro.
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slushy
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mercoledì 27 febbraio 2008
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de gustibus
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Sinceramente, a me è piaciuto molto. E' un film intenso, audace, che mette a dura prova i nervi (e forse anche la pazienza) dello spettatore. Non essendo riuscita a reperirne la versione italiana, mi sono impegnata a guardare e tradurre quella in lingua originale, il che mi ha costretta a rivederla più volte. Non lo rimpiango. E' una pellicola impegnativa, da cui traspare (credo) un profondo disincanto e una crudezza ancora più disturbante. E nonostante tutto, mi sembra di gran lunga più "in sintonia" con la realtà. Poco natalizio? Bah...! Se Kezich ne parla in questi termini farebbe meglio a limitarsi ai film di Pieraccioni.
Mi rendo conto che dei cinefili con manie/aspirazioni un po' più "alte" possano confondersi e fornire una valutazione positiva di un film quasi esclusivamente in base alla sua complessità (nel montaggio, nella trama, fate un po' voi).
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Sinceramente, a me è piaciuto molto. E' un film intenso, audace, che mette a dura prova i nervi (e forse anche la pazienza) dello spettatore. Non essendo riuscita a reperirne la versione italiana, mi sono impegnata a guardare e tradurre quella in lingua originale, il che mi ha costretta a rivederla più volte. Non lo rimpiango. E' una pellicola impegnativa, da cui traspare (credo) un profondo disincanto e una crudezza ancora più disturbante. E nonostante tutto, mi sembra di gran lunga più "in sintonia" con la realtà. Poco natalizio? Bah...! Se Kezich ne parla in questi termini farebbe meglio a limitarsi ai film di Pieraccioni.
Mi rendo conto che dei cinefili con manie/aspirazioni un po' più "alte" possano confondersi e fornire una valutazione positiva di un film quasi esclusivamente in base alla sua complessità (nel montaggio, nella trama, fate un po' voi). Va bene prenderne atto, ma non mi pare che "The Baby of Macon" sia da disprezzare. Per alcuni aspetti, sia tecnici che tematici, ricorda "L'ultima tempesta", ma non mi è parso tanto monotono...
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