JFK - Un caso ancora aperto

Questo film sta tutto in un altro film. Molto più piccolo, del tutto casuale. La mano che impugnava la cinepresa era di un certo Abraham Zapruder. Che si trova in una posizione perfetta per inquadrare l’uccisione del presidente degli Stati Uniti, John Fitzgerald Kennedy. Tutti ci ricordiamo dove eravamo, quando sapemmo dell’attentato di Dallas. Fu il primo grande evento tragico, il primo omicidio politico raccontato dalla televisione. Eppure la grande macchina della tv perse quella partita. Le immagini elettroniche non aiutano a capire la dinamica dei fatti, la traiettoria degli spari. Il filmato amatoriale di Zapruder mostra inequivocabilmente un movimento di testa all’indietro, sembra corrispondente al secondo colpo che appare sparato da davanti e non dalla finestra dell’edificio dove si dice fosse Oswald. Oliver Stone ha lavorato sulla teoria di Jim Garrison che Kennedy sia stato ucciso da un gigantesco complotto, complici la mafia, la Cia, L’Fbi e non solo. Non so se il filmato di Zapruder sostenga questa tesi. Certo smentisce quella ufficiale di Oswald come unico assassino. Il film è travolgente, appassionante, emozionante. Come lo furono quei mille giorni alla Casa Bianca. .
Da Certi piccoli amori. Dizionario sentimentale di film, Sperling & Kupfer Editori, Milano, 1994