eltanker
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venerdì 5 agosto 2022
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il miglior film a tema wall street an dopo 25 anni
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Film che fa trasparire tutta l'avidità di un mondo, quello della finanza che non fa altro che arricchirsi a discapito del mondo reale.
Stone in forma smagliante, Douglas in stato di grazia e l'accoppiata padre - figlio Sheen che ci fa toccare con mano tutto il dilemma morale di un giovane "yuppie" disposto quasi a tutto pur di fare soldi.
Incredibile come dopo 25 anni questa opera rimanga insuperata, piena di citazioni e riferimenti a cui ancora oggi il cinema a tema Wall street deve guardare per trarre ispirazione.
Capolavoro di ben altra fattura rispetto all' "American Pie" wallstrettiano di Di Caprio/Scorsese.
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giovanni morandi
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mercoledì 28 settembre 2022
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un oscar meritato per m.douglas. giovanni morandi
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Un giovane, all'inizio della carriera, Bud (Charlie Sheen) impiegato in una società della Borsa di Wall Street, fa di tutto per diventare l'informatore di un grande speculatore (Gordon Gekko -Michael Douglas). I due fanno molte manovre altamente redditizie-almeno all'inizio-, finché il secondo non esita a mandare in rovina la compagnia aerea, per cui lavora il padre del giovane. Lo scontro fra i due è inevitabile. Ma entrambi, soprattutto Gekko, ritenuto invincibile, non avevano previsto che il confine con l'illegalità è molto sottile, anzi, per la verità il freddo Gekko pare aver messo in conto anche la peggiore delle eventuali conseguenze (per lui il denaro non si accumula, ma si trasferisce.
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Un giovane, all'inizio della carriera, Bud (Charlie Sheen) impiegato in una società della Borsa di Wall Street, fa di tutto per diventare l'informatore di un grande speculatore (Gordon Gekko -Michael Douglas). I due fanno molte manovre altamente redditizie-almeno all'inizio-, finché il secondo non esita a mandare in rovina la compagnia aerea, per cui lavora il padre del giovane. Lo scontro fra i due è inevitabile. Ma entrambi, soprattutto Gekko, ritenuto invincibile, non avevano previsto che il confine con l'illegalità è molto sottile, anzi, per la verità il freddo Gekko pare aver messo in conto anche la peggiore delle eventuali conseguenze (per lui il denaro non si accumula, ma si trasferisce...)
Il grande Stone, notoriamente di sinistra, giro' questa pellicola dopo il successo di Platoon, ed ovviamente non amava gli speculatori finanziari. Una considerazione ulteriore, considerato che il film é dell'87, pare aver letto in una sfera di cristallo, qualcosa che sarebbe accaduto nei successivi venti anni.
Douglas, in questa pellicola (vedi discorso sull'avidita' ) pare aver dato il meglio della sua carriera, il film che fu girato ca. venti anni dopo, Il denaro non dorme mai, non ebbe lo stesso successo.
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venerdì 27 luglio 2007
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rappresenta gli anni 80 perfettamente
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Rappresenta al meglio gli anni 80, e il fenomeno dei giovani rampanti, che arriverà anhce in Italia. Film da rivedere e anche un pò profetico, anticipa un certo modo di gire tipico del capitalismo anche Italiano.
Riguardatevi su youtube il discorso di Gordon Gekko agli azionisti, assomiglia un pò a quello di Beppe Grillo agli azionisti Telecom, ed anticipa una tendenza recente del capitalismo italiano, ovvero il controllo di una azienda pur detenendone una percentuale minima di azioni, e di fatto senza rischiarci nulla.
Piccolo svarione da Bloopers: Il film si apre con un' immagine della borsa e riportando l'anno 1984, nel quale sarebbe ambientato il film.
Poi nelle scene sucessive Bud FOX e Il suo amico collega Marvin discutono su come Gekko abbia venduto le azioni della Nasa poco prima dello scoppio dello Shuttle Challenger, che però avverrà nel 1986.
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Rappresenta al meglio gli anni 80, e il fenomeno dei giovani rampanti, che arriverà anhce in Italia. Film da rivedere e anche un pò profetico, anticipa un certo modo di gire tipico del capitalismo anche Italiano.
Riguardatevi su youtube il discorso di Gordon Gekko agli azionisti, assomiglia un pò a quello di Beppe Grillo agli azionisti Telecom, ed anticipa una tendenza recente del capitalismo italiano, ovvero il controllo di una azienda pur detenendone una percentuale minima di azioni, e di fatto senza rischiarci nulla.
Piccolo svarione da Bloopers: Il film si apre con un' immagine della borsa e riportando l'anno 1984, nel quale sarebbe ambientato il film.
Poi nelle scene sucessive Bud FOX e Il suo amico collega Marvin discutono su come Gekko abbia venduto le azioni della Nasa poco prima dello scoppio dello Shuttle Challenger, che però avverrà nel 1986.
Comunque la miglior interpretazione di Michael Douglas.
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dado1987
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domenica 27 marzo 2011
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yuppie ya ye!
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Siamo nel 1987, in pieno boom della borsa mondiale, periodo in cui molti ragazzi appena laureati cercano di diventare schifosamente ricchi il più presto possibile, bruciando tutte le tappe, emulando i pochi veri squali del mondo economico. Tra questi c'è Bud Fox (C.Sheen), un broker di umili origini come tanti altri, che sfoggia una ricchezza ed un modo di fare che non gli appartengono, fino a quando non viene a contatto con Gordon Gekko (M.Douglas), un vero piranha senza scrupoli, che darà lezioni di vita a Bud e lo coinvolgerà in affari loschi che creano tantissimo denaro, alle spese di onesti lavoratori, in pratica è uno speculatore privo di una qualsiasi coscienza. A Bud, si aprono porte di cui non conosceva neanche l'esistenza, e le cose iniziano a girargli bene: tanti soldi, tanti oggetti costosi quanto inutili e belle donne, ma ad un certo punto il ragazzo si accorge della malvagità delle proprie azioni e decide di fare marcia indietro, rifiutando di vivere giocando con le vite degli altri per dei miseri pezzi di carta di color verde.
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Siamo nel 1987, in pieno boom della borsa mondiale, periodo in cui molti ragazzi appena laureati cercano di diventare schifosamente ricchi il più presto possibile, bruciando tutte le tappe, emulando i pochi veri squali del mondo economico. Tra questi c'è Bud Fox (C.Sheen), un broker di umili origini come tanti altri, che sfoggia una ricchezza ed un modo di fare che non gli appartengono, fino a quando non viene a contatto con Gordon Gekko (M.Douglas), un vero piranha senza scrupoli, che darà lezioni di vita a Bud e lo coinvolgerà in affari loschi che creano tantissimo denaro, alle spese di onesti lavoratori, in pratica è uno speculatore privo di una qualsiasi coscienza. A Bud, si aprono porte di cui non conosceva neanche l'esistenza, e le cose iniziano a girargli bene: tanti soldi, tanti oggetti costosi quanto inutili e belle donne, ma ad un certo punto il ragazzo si accorge della malvagità delle proprie azioni e decide di fare marcia indietro, rifiutando di vivere giocando con le vite degli altri per dei miseri pezzi di carta di color verde.
Wall Street è l'elegia degli Yuppies anni '80: zoticoni ignoranti, che si credono degli eletti, quando l'unica qualità che posseggono (se così si può definire), è fregare il prossimo vendendogli aria fritta con la faccia più falsa possibile.
Oliver Stone è un bravo regista e questo a parer mio è uno dei suoi film più belli, con un Michael Douglas strepitoso, il quale per questa parte si prese un meritato Oscar come miglior attore non protagonista; bravo anche Martin Sheen, ma non si può dire lo stesso di Charlie, suo figlio, che non sembra neanche l'ombra del padre, mi spiace dirlo ma il protagonista è l'unico vero difetto di questo film, recita troppo male rispetto agli altri.
Questo è un film da non perdere.
Voto 8
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lore64
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sabato 30 ottobre 2010
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classica americanata, ma estremamente preveggente
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Il filmetto in sé è una classica americanata, con una regia e una recitazione sopra le righe, personaggi caratterizzati in modo elementare e ripartiti fra buoni e cattivi, e happy end finale (l'azienda aerea si salva) con tanto di ravvedimento del protagonista e punizione dei cattivi. Idiozia per la plebe, insomma. Tuttavia il film offre una caratterizzazione indimenticabile, ed estremamente preveggente, del capitalismo terminale che è andato trascinando nella rovina l'impero statunitense ed i suoi satelliti nel corso degli ultimi trent'anni: un capitalismo retto da gente completamente disinteressata ad integrare la propria vita nell'ambito di una progettualità a lungo termine, ansiosa solo d'intascare soldi nel più breve tempo possibile facendo il meno possibile, in cui la finanza si è sradicata interamente dalla sua funzione originaria di supporto all'economia reale ed è diventata un mostro che fa il deserto dove passa, sgretolando tutto ciò di cui viene in possesso nell'ottica di massimizzare il rendimento del semestre successivo, senza minimamente curarsi se in tal modo sega l'albero che lo regge.
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Il filmetto in sé è una classica americanata, con una regia e una recitazione sopra le righe, personaggi caratterizzati in modo elementare e ripartiti fra buoni e cattivi, e happy end finale (l'azienda aerea si salva) con tanto di ravvedimento del protagonista e punizione dei cattivi. Idiozia per la plebe, insomma. Tuttavia il film offre una caratterizzazione indimenticabile, ed estremamente preveggente, del capitalismo terminale che è andato trascinando nella rovina l'impero statunitense ed i suoi satelliti nel corso degli ultimi trent'anni: un capitalismo retto da gente completamente disinteressata ad integrare la propria vita nell'ambito di una progettualità a lungo termine, ansiosa solo d'intascare soldi nel più breve tempo possibile facendo il meno possibile, in cui la finanza si è sradicata interamente dalla sua funzione originaria di supporto all'economia reale ed è diventata un mostro che fa il deserto dove passa, sgretolando tutto ciò di cui viene in possesso nell'ottica di massimizzare il rendimento del semestre successivo, senza minimamente curarsi se in tal modo sega l'albero che lo regge. Concisi ma estremamente azzeccati anche i collegamenti colla dimensione politica - "non crederai mica di vivere in una democrazia?" chiede Gekko al suo allievo - e con quello dell'arte degenerata, integratasi perfettamente nel mondo della speculazione dilagante, in cui si tratta di azzeccare quale "illusione" - quale moda o cordata - prevarrà nei mesi successivi allo scopo di moltiplicare il valore dell'obbrobrio partorito dall'imbrattatavole di turno ed acquistato a suon di milioni nel mondo delle aste truccate e della critica asservita, al pari della politica, alla plutocrazia finanziaria. Tutto: economia, arte, politica, persino la statistica usata per analizzare i dati economici, tutto diventa "illusione", un gioco delle allodole manipolabile da chi ha più soldi, più aggressività e meno scrupoli. Nei secoli a venire gli storici riconosceranno in questo filmetto un'acquaforte della parabola del "tramonto dell'Occidente" (O. Spengler) ormai giunto allo stadio terminale.
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enzo70
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venerdì 26 novembre 2010
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una premonizione di stone della sbornia liberista
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Erano gli anni '80. Per l'esattezza il 1987. Due anni dopo sarebbe crollato il muro di Berlino. E il sogno comunista. Venti anni dopo i mercati avrebbero dimostrato la loro incapacità' di sostenere lo sviluppo. Decretando la fine del liberismo. Rimangono comunisti e liberisti. A dimostrazione che non bastano le dimostrazioni. Wall street e' un film che anticipa le nefandezze di speculatori e finanzieri. La sceneggiatura e' spesso banale, il film si fa vedere per la storia, da romanzetto di successo. Michael Douglas da' il meglio di se', in una parte che gli consente di esprimersi ad alti livelli. Ma, comunque, le ottime intuizioni di Stone, sopratutto con riferimento ai tempi, si trasformano in un'occasione persa.
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Erano gli anni '80. Per l'esattezza il 1987. Due anni dopo sarebbe crollato il muro di Berlino. E il sogno comunista. Venti anni dopo i mercati avrebbero dimostrato la loro incapacità' di sostenere lo sviluppo. Decretando la fine del liberismo. Rimangono comunisti e liberisti. A dimostrazione che non bastano le dimostrazioni. Wall street e' un film che anticipa le nefandezze di speculatori e finanzieri. La sceneggiatura e' spesso banale, il film si fa vedere per la storia, da romanzetto di successo. Michael Douglas da' il meglio di se', in una parte che gli consente di esprimersi ad alti livelli. Ma, comunque, le ottime intuizioni di Stone, sopratutto con riferimento ai tempi, si trasformano in un'occasione persa. La differenza che corre tra un grande film e Wall street.
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