elgatoloco
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martedì 13 febbraio 2018
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da rivalutare, in complesso
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Questo"Zucchero, miele e peperoncino"(1980, di Sergio Martino, scritto da Castellano e Pipolo), esempio di film comico made in italu , è da rivalutare: la storia di Pippo Franco, in particolare, ossia il secondo episodio, quello dell'intellettuale sfortunato costretto a fingersi cameriera in una casa con marito macho e sposa prosperosa(inevitabili le conseguenze, quando si svela il suo genere..), quella di Renato Pozzetto, taxista non prono ai poteri forti(e"Uber"non c'era ancora...), che viene rapito da un clan pacifico(insomma...)di siciliani che costringono una loro compaesana a un matrimonio forzato, quella di Lino Banfi scambiato(equivoco del giudce, completamente"fuori")per un pericoloso bandito, causa un complesso di con-cause, altro ancora.
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Questo"Zucchero, miele e peperoncino"(1980, di Sergio Martino, scritto da Castellano e Pipolo), esempio di film comico made in italu , è da rivalutare: la storia di Pippo Franco, in particolare, ossia il secondo episodio, quello dell'intellettuale sfortunato costretto a fingersi cameriera in una casa con marito macho e sposa prosperosa(inevitabili le conseguenze, quando si svela il suo genere..), quella di Renato Pozzetto, taxista non prono ai poteri forti(e"Uber"non c'era ancora...), che viene rapito da un clan pacifico(insomma...)di siciliani che costringono una loro compaesana a un matrimonio forzato, quella di Lino Banfi scambiato(equivoco del giudce, completamente"fuori")per un pericoloso bandito, causa un complesso di con-cause, altro ancora. Per dimostrare le croniche insufficienze della giustizia italiana, gli equivoci come fonte di disastri, molto altro ancora, Castellano e Pipolo creano gags a raffica, tutte sostanzialmente improntate allo spirito della commedia dell'arte, a sua volta risalente alla satura e all'atellana, poi al teatro di Plauto, alle sacre rappresentazioni medievali, sacre sì, ma a loro volta piene di provocazioni non antireligiose ma anti-clero(cui anche Machiavelli attingerà a piene mani, nella"Mandragola"e nella"Clizia"). Lo spirito italico, al suo meglio, con forte accentuzazioni delle caratteristiche locali-dialettali, con Glauco Honorato in un'ottima caratterizzazione e le femmes Edwige Fenech, Dagmar Lassander, patrizia Garganese. Un cinema semplice, ma complessivamente non sciocco né banale, sanamente "scurrile", nella tradizione prima accennata- El Gato
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ultimoboyscout
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martedì 3 gennaio 2012
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pugliese o milanese?
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Tre episodi ben distinti e separati formano un film non del tutto riuscito. Divertente il primo episodio con Banfi e la Fenech che formano una coppia ben affiatata. Così così il secondo con Pippo Franco, mentre il terzo con Renato Pozzetto è quello più noioso. Gag ed equivoci la fanno da padroni, come nella miglior tradizione delle comemdie italiane del periodo, in cui è evidente l'apporto sapiente di martino alla regia e di Castellano & Pipolo alla sceneggiatura. Di livello medio-basso e dal tono farsesco, si fregia ella resenza di numerosi divertentissimi caratteristi (Onorato, Ghiani, Robutti) e di bellezze molto in voga in quegli anni. Brilla, ma per assenza, Pozzetto, limitato e mal sfruttato in n ruolo sciocco e marginale che non lo esalta e a conti fatti il nutrito cast di attori secondari e di contorno si fa preferire a quello dei principali.
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Tre episodi ben distinti e separati formano un film non del tutto riuscito. Divertente il primo episodio con Banfi e la Fenech che formano una coppia ben affiatata. Così così il secondo con Pippo Franco, mentre il terzo con Renato Pozzetto è quello più noioso. Gag ed equivoci la fanno da padroni, come nella miglior tradizione delle comemdie italiane del periodo, in cui è evidente l'apporto sapiente di martino alla regia e di Castellano & Pipolo alla sceneggiatura. Di livello medio-basso e dal tono farsesco, si fregia ella resenza di numerosi divertentissimi caratteristi (Onorato, Ghiani, Robutti) e di bellezze molto in voga in quegli anni. Brilla, ma per assenza, Pozzetto, limitato e mal sfruttato in n ruolo sciocco e marginale che non lo esalta e a conti fatti il nutrito cast di attori secondari e di contorno si fa preferire a quello dei principali. Il genere a episodi tende spesso a mascherare la pochezza di idee e mai come in questo caso tale sospetto può dirsi certezza pressochè assoluta. Umorismo datato e scontato per sorrisi tirati e tempi fin troppo lunghi: dal marasma si salva solo Banfi, non a caso il più navigato del cast.
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gianluca78
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sabato 19 novembre 2011
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comicità sottotono non sempre efficace
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C'è da dire, che i film a episodi, non hanno mai convinto,a parte rare eccezioni.E questo conferma la regola, solo che i tre episodi hanno il sapore dell'amaro in bocca.
Il primo,con Lino Banfi, sa essere divertente grazie all'ottima scrittura, e ad un buon parterre di attori, su tutti Enzo Robutti,e Gianfranco Barra(filo conduttore del film, perchè giudice delle tre cause).
Il secondo,interpretato da Pippo Franco,delude per via del clichè troppo banale, del repertorio di Franco,che rimanda troppo alla comicità di Pingitore, e del Bagaglino,con una storia troppo volgare più nei comportamenti che nel linguaggio, che comunque non scherza in merito.
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C'è da dire, che i film a episodi, non hanno mai convinto,a parte rare eccezioni.E questo conferma la regola, solo che i tre episodi hanno il sapore dell'amaro in bocca.
Il primo,con Lino Banfi, sa essere divertente grazie all'ottima scrittura, e ad un buon parterre di attori, su tutti Enzo Robutti,e Gianfranco Barra(filo conduttore del film, perchè giudice delle tre cause).
Il secondo,interpretato da Pippo Franco,delude per via del clichè troppo banale, del repertorio di Franco,che rimanda troppo alla comicità di Pingitore, e del Bagaglino,con una storia troppo volgare più nei comportamenti che nel linguaggio, che comunque non scherza in merito.
Il terzo, che vede Renato Pozzetto invischiato in una lotta tra famiglie siciliane.Non originale, ma con un ficcante Pozzetto.
Si lascia vedere, ma non convince,a pieno.
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ignazio vendola
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domenica 13 febbraio 2011
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film trash anni 80, ma non esalta
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Pur inserendosi nello standard dei film trash ad episodi, tipici degli anni 80, "Zucchero, miele e peperoncino" non esalta, anzi a tratti annoia. Non regge il confronto con dei veri e propri cult come "Vieni avanti cretino" o "Ricchi, ricchissimi, praticamente in mutande"; buona qualche gag, che giustifica la visione, e - da segnalare - l'episodio con Pippo Franco che ha forse ispirato il più famoso "Mrs. Dubtfire".
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lorenzomnt
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sabato 21 agosto 2010
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uno dei migliori nel suo genere
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Ormai è diventato uno dei miei preferiti insieme a La patata bollente,Giovannona coscialunga,Cornetti alla crema,Sballato gasato completamente fuso e Ricchi ricchissimi praticamente in mutande.Il primo episodio è il migliore di tutti,con la Fenech bellissima e pericolosa e un Banfi scatenato che da il meglio di sè.Quando si decideranno a proporre in DVD quest'ottimo film?
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batman77
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lunedì 28 giugno 2010
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insomma..
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l'unico episodio carino è quello di Pippo Franco.
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ligagian
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lunedì 2 marzo 2009
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un po dolce un po piccante
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Film scollacciato della commedia trash all italiana fra i più belli,anche se ci stiam quasi avvicinando al termine di un ciclo,bello l episodio di Banfi e pozzetto ma è Pippo Franco il vero re dei tre episodi,vestito da donna che tenta di lavorare come cameriera da una procace signora dal marito manesco:ricordiam appunto la sberla che si becca dopo aver tentato di difendere la donna,buon film.
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g84
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mercoledì 31 gennaio 2007
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trash d'annata!
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Divenuto ormai un cult della "commedia estiva notturna", Zucchero, Miele e Peperoncino è tra quelle pellicole che tutti snobbano per la pochezza di "stelle" e per l'umorismo di grana grossa che spesso si trasforma ora in una sexy lingerie in bella vista ora in un seno prosperoso...
Supportato in modo "naturale" da Banfi e Franco (un po meno da Pozzetto ). Un film per i puristi del trash '80.
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frank
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venerdì 15 settembre 2006
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cult
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Bellissimo! Banfi è bravissimo ed offre il meglio di sè! Non sono da meno Franco e Pozzetto, tutti e tre gli episodi sono molto divertenti. Un film entrato nella storia del trash.
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