Agente segreto di un'agenzia governativa americana rimane vedovo a seguito di uno scontro a fuoco in quel di El Paso. Al suo ritorno in America, dopo un ricovero in una clinica per il trauma subito, scopre che il suo appartamento è stato occupato da una affittuaria laureanda e soprattutto che qualcuno vorrebbe fargli la pelle. Intrigo ricco di barocchismi ed inverosimiglianze alla Hitchcock (con tanto di spy story che richiama alla mente alcuni gialli della fine anni '40 come il 'Prigioniero di Amsterdam') e rapidi movimenti di macchina (tra onirismo espressionista e brividi di seducente perversione) con l'uso insistito del piano sequenza e di vertiginose prospettive oblique alla De Palma.
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Agente segreto di un'agenzia governativa americana rimane vedovo a seguito di uno scontro a fuoco in quel di El Paso. Al suo ritorno in America, dopo un ricovero in una clinica per il trauma subito, scopre che il suo appartamento è stato occupato da una affittuaria laureanda e soprattutto che qualcuno vorrebbe fargli la pelle. Intrigo ricco di barocchismi ed inverosimiglianze alla Hitchcock (con tanto di spy story che richiama alla mente alcuni gialli della fine anni '40 come il 'Prigioniero di Amsterdam') e rapidi movimenti di macchina (tra onirismo espressionista e brividi di seducente perversione) con l'uso insistito del piano sequenza e di vertiginose prospettive oblique alla De Palma. Un singolare 'pastiche' dove il macchinoso sviluppo narrativo è solo il pretesto necessario per una brillante (ma non pretenziosa) esibizione di stile, dove la ricerca della devianza e delle ossessioni psicologiche e culturali (erotiche, sessiste, antisemite, etc. ) asseconda le oscure tare genetiche di una invisibile linea di sangue: il segno indelebile della propria discendenza avita. Rimangono alcuni problemi di amalgama e di logica narrativa di un'opera all'apparenza diseguale e contorta, dove pure le sottotrame sentimentali e avventurose confluiscono in un calderone di straniante mistura alchemica e dove, occorre ribadirlo, l'effetto di spiazzante ambiguità conta più della coerenza realistica di storia e personaggi. Strano assortimento nella coppia di protagonisti: la bella e dolce antropologa di New York cela una inquietante doppiezza da 'mantide religiosa' che ricorda la psicopatica assassina di 'Two Sisters' del già citato De Palma, mentre Roy Scheider si cimenta nuovamente (dopo 'il Maratoneta' di Schlesinger) nel ruolo di elegante e un pò prevedibile spione di origini ebraiche. Questa volta però, gli va decisamente meglio. Vendicativo.
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