ipno74
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lunedì 14 marzo 2011
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la fantascienza nostrana!
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Film originale, diretto e interpretato da un grande Tognazzi.
Sembra la versione nostrana del film di Lucas - l'uomo che fuggì dal futuro -, sia per le ambientazioni bianche che ricordano l'asetticità dei luoghi, sia per la sceneggiatura, basata su una società che predilige l'ordine.
Il bianco che troviamo sia nel film di Lucas che in questo di Tognazzi, rappresenta la purezza e la perfezione,ma in questo film la persecuzione è verso la vecchiaia ed essendo quest'ultima una cosa brutta da vedere, i protagonisti devono morire subito dopo i 49 anni di età, con un gioco che non è un gioco, e la vincita è una crociera, che poi si scoprirà diventare un viaggio verso la morte.
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Film originale, diretto e interpretato da un grande Tognazzi.
Sembra la versione nostrana del film di Lucas - l'uomo che fuggì dal futuro -, sia per le ambientazioni bianche che ricordano l'asetticità dei luoghi, sia per la sceneggiatura, basata su una società che predilige l'ordine.
Il bianco che troviamo sia nel film di Lucas che in questo di Tognazzi, rappresenta la purezza e la perfezione,ma in questo film la persecuzione è verso la vecchiaia ed essendo quest'ultima una cosa brutta da vedere, i protagonisti devono morire subito dopo i 49 anni di età, con un gioco che non è un gioco, e la vincita è una crociera, che poi si scoprirà diventare un viaggio verso la morte.
Meglio morire che vivere in un mondo senza libertà di poter invecchiare.
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ralphscott
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martedì 22 febbraio 2011
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moderno ed originale
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Davvero un gioiellino di film. Sforzatomi solo per la divina Vanoni (possibile che le retrospettive passino quasi esclusivamente al lunedi?!),peraltro rivelatasi anche convincente attrice,assisto ad un film sorprendente per modernità ed originalità. Non conosco il soggetto da cui é stato tratto (un romanzo),ma certo ha più di qualche debitore. Lampanti le affinità con le tematiche di Michel Houellebecq,in particolare con "La possibilità di un isola". Tognazzi,anche in questa occasione sontuoso,si ritaglia un personaggio cucito su misura. Appare per qualche istante una ragazzina procace dalla chioma rossa:Carmen Russo. Ornella concede un nudo artistico.
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Davvero un gioiellino di film. Sforzatomi solo per la divina Vanoni (possibile che le retrospettive passino quasi esclusivamente al lunedi?!),peraltro rivelatasi anche convincente attrice,assisto ad un film sorprendente per modernità ed originalità. Non conosco il soggetto da cui é stato tratto (un romanzo),ma certo ha più di qualche debitore. Lampanti le affinità con le tematiche di Michel Houellebecq,in particolare con "La possibilità di un isola". Tognazzi,anche in questa occasione sontuoso,si ritaglia un personaggio cucito su misura. Appare per qualche istante una ragazzina procace dalla chioma rossa:Carmen Russo. Ornella concede un nudo artistico.
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parsifal
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lunedì 23 aprile 2018
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fantascienza sociologica
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Ugo Tognazzi, nel 1979, si ispirò all’omonimo romanzo
Di Umberto Simonetta, per dare vita ad un progetto
Cinematografico abbastanza ardito e fuori dagli schemi.
IL film in questione può essere annoverato nel genere della
Fantascienza , ma con una marcata impronta di stampo
Sociologico e di costume. In un ipotetico futuro, non ben definito,
a causa della sovrappopolazione mondiale e della scarsezza delle
riserve energetiche, il governo planetario mette in atto una politica
decisamente drastica ed originale; tutti i cittadini , al compimento
del cinquantesimo anno d’età, devono obbligatoriamente recarsi
in dei villaggi , strutturati appositamente per la permanenza a
lungo termine e non possono più fare ritorno alle loro vite
abituali.
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Ugo Tognazzi, nel 1979, si ispirò all’omonimo romanzo
Di Umberto Simonetta, per dare vita ad un progetto
Cinematografico abbastanza ardito e fuori dagli schemi.
IL film in questione può essere annoverato nel genere della
Fantascienza , ma con una marcata impronta di stampo
Sociologico e di costume. In un ipotetico futuro, non ben definito,
a causa della sovrappopolazione mondiale e della scarsezza delle
riserve energetiche, il governo planetario mette in atto una politica
decisamente drastica ed originale; tutti i cittadini , al compimento
del cinquantesimo anno d’età, devono obbligatoriamente recarsi
in dei villaggi , strutturati appositamente per la permanenza a
lungo termine e non possono più fare ritorno alle loro vite
abituali. I villaggi , in apparenza , sembrano dei luoghi
di delizie, dotati di ogni comfort, pieni di svaghi e con il personale
di giovane decisamente disponibile nei confronti degli ospiti.
I due protagonisti, Orso( Tognazzi) e Nicky ( O. Vanoni),
inizialmente restii, in virtù dei loro trascorsi di eterni ribelli,
raggiungono una delle strutture e tentano di adattarsi a questa
nuova vita, imposta dal sistema. Si accorgeranno presto che
al suo interno si trova un sottobosco per loro del tutto inaspettato:
i loro coetanei, in attesa di Thanatos, si sollazzano praticando
l’Eros più sfrenato, senza inibizioni né remore, gli inservienti
si concedono facilmente in cambio di improbabili baratti ed
esiste anche una lotteria , grazie alla quale si vince un biglietto
premio per una crociera , dalla quale nessuno ha mai fatto
ritorno. In più vi sono anche dei partigiani resistenti che tentano
di organizzare delle fughe collettive, con risultati non sempre
ottimali. Tutto ciò destabilizzerà la coppia, che dopo aver vissuto
il reciproco tradimento, sarà ancora più unita di prima, ma non
per questo meno spaesata. Tutto il film è un’ originale e lunga
riflessione sullo svolgersi del tempo all’interno dell’esistenza
umana e sul valore della terza età nell’ era moderna.
Finale inevitabilmente avvolto da malinconico romanticismo.
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elgatoloco
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mercoledì 22 novembre 2017
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tognazzi mai banale
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In Italia si gioca spesso al"tiro all'attore"quando fa il regista. Questo era successo anche con Ugo Tognazzi per tutte o quasi le sue regie, dunuqe anche per quest'ultima regia, "I viaggiatori della sera(197)9)"dal romanzo di Umberto Simonetta, sorta di anti-.utopia, dove la gente di una certa età, considerata "inservibile"; viene "sopppressa". In realtà, salvo qualche caduta di tono, di"grana grossa"che qua e là fa capolino, il film è una trasposizione complessivamente fedele del romanzo, che certo non è Orwell né Bradbury e neppure Philiip Dick, ma pur sempre un'opera di un certo spessore, che sa sollevare, in chiave grottesca e surreale il problema degli anziani, ora riproposto anche nell'attualità con la questione dell'aspettativa di vita collegata all'innalzamento dell'età"pensionabile".
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In Italia si gioca spesso al"tiro all'attore"quando fa il regista. Questo era successo anche con Ugo Tognazzi per tutte o quasi le sue regie, dunuqe anche per quest'ultima regia, "I viaggiatori della sera(197)9)"dal romanzo di Umberto Simonetta, sorta di anti-.utopia, dove la gente di una certa età, considerata "inservibile"; viene "sopppressa". In realtà, salvo qualche caduta di tono, di"grana grossa"che qua e là fa capolino, il film è una trasposizione complessivamente fedele del romanzo, che certo non è Orwell né Bradbury e neppure Philiip Dick, ma pur sempre un'opera di un certo spessore, che sa sollevare, in chiave grottesca e surreale il problema degli anziani, ora riproposto anche nell'attualità con la questione dell'aspettativa di vita collegata all'innalzamento dell'età"pensionabile". Che poi il film si perda in gags e battute di scarso livello è vero, ma non si poteva fare diversamente e di meglio, forse, anche per motivi commerciali(il fim non risulta aver avuto un grande successo). Ornella Vanoni nella parte della moglie di"orso selvaggio"(id est Tognazzi)se se la cava bene, ma la scuola teatrale con Strehler non mente...Corinne Cery e altri/e sono comunque degni/e interpreti...di un film, appunto, che definire"travolgente"sarebbe certamente esagerato, ma che si mantiene in un range più che accetabile, trattando in forma comico-gorttesca un tema scottante quanto attuale, anzi sempre più dibattuto... El Gato
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