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Provate ad indovinare : cosa hanno in comune Isabella Farnese, il Ducato di Parma, un forziere con tre serrature, trecento fiale di eroina, un galeone spagnolo, una goletta francese, una murena gigante, le correnti marine, il vodoo, uno spauracchio munito di zampa di gallina, le leggi del mare ( ricordate ossessivamente e senza nessuna pietà per lo spettatore ), una forchetta antica, Bermuda ed Eli Wallach? Risposta esatta : sono finiti tutti in questa porcheria abissale. Vedrò ora di fare un riassunto di questo pasticcio e sarò breve perchè voglio essere pietoso nei riguardi del lettore. Una coppia di sub ( Nick Nolte e Jacqueline Bisset ), durante una vacanza a Bermuda, scoprono che sul fondo del mare c'è un tesoro spagnolo antico trascinato fin là da una corrente marina. Un pescatore dell'isola ( Robert Shaw, il Peter Quint de "Lo squalo" ) decide di aiutarli. Purtroppo per loro ( e non solo per loro ) un'altra corrente marina ha trascinato nello stesso punto trecento fiale di eroina che fanno gola allo spacciatore locale, lo spauracchi che ho citato prima : chi ha visto il film capirà. Una murena gigante vigila. I grossi difetti del film, a parte gli attori decisamente inespressivi, non sono tanto nella regia quanto piuttosto nella sceneggiatura da neurodeliri che non solo si perde in una serie impressionante di ridicolaggini ma ammazza pure il ritmo complessivo nel tentativo di dare una logica ad un intreccio totalmente inverosimile. Il risultato è solo un film ridicolo, ripetitivo ( troppe riunioni intorno al tavolo fra Shaw e i due protagonisti ! ) e troppo lungo. Alla fine, le uniche cose che rimangono nei ricordi sono la sensuale bellezza di Jacqueline Bisset e i baffetti di Nick Nolte, molto anni settanta. La prima, almeno, appaga l'occhio e i secondi, visti adesso, sono molto "vintage".
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