marioriparbella
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mercoledì 18 aprile 2012
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quasi un capolavoro
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Per due volte Raffaella vorrebbe rinunciare a lasciare l'isola, la seconda volta avverte Gennarino solo perché lui giel'ha ordinato. Lei ha paura di lasciare l'isola perché sa che, ritornando al mondo, lei dovrebbe rinunciare a una condizione sociale molto più ricca di lui e questo la spaventa; ed è questo che, fatalmente, succede nonostante tutte le belle parole dette da lei a lui al telefono. Gennarino spende quell'assegno da un milione - una fortuna per lui - per amore di lei e per proporle di vivere con lui; lei l'anello se lo tiene, nonostante tutti i suoi soldi e lascia Gennarino; alla fine lui getta in mare l'orecchino e non l'anello, visto che, appunto, lei se l'è tenuto!
Forse la Wertmuller vuole, una volta di più, dimostrare quale differenza "politica" passa tra sinistra e destra nel vivere i sentimenti: l'una generosa, impulsiva, pronta a lasciare tutto e a spendere tutto per l'amore, l'altra semplicemente vittima delle convenzioni sociali di cui vive schiava; quindi incapace di vivere un sentimento VERO.
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Per due volte Raffaella vorrebbe rinunciare a lasciare l'isola, la seconda volta avverte Gennarino solo perché lui giel'ha ordinato. Lei ha paura di lasciare l'isola perché sa che, ritornando al mondo, lei dovrebbe rinunciare a una condizione sociale molto più ricca di lui e questo la spaventa; ed è questo che, fatalmente, succede nonostante tutte le belle parole dette da lei a lui al telefono. Gennarino spende quell'assegno da un milione - una fortuna per lui - per amore di lei e per proporle di vivere con lui; lei l'anello se lo tiene, nonostante tutti i suoi soldi e lascia Gennarino; alla fine lui getta in mare l'orecchino e non l'anello, visto che, appunto, lei se l'è tenuto!
Forse la Wertmuller vuole, una volta di più, dimostrare quale differenza "politica" passa tra sinistra e destra nel vivere i sentimenti: l'una generosa, impulsiva, pronta a lasciare tutto e a spendere tutto per l'amore, l'altra semplicemente vittima delle convenzioni sociali di cui vive schiava; quindi incapace di vivere un sentimento VERO.
Gennarino cerca la prova come Psiche cerca Amore, non gli basta più vivere l'idillio su un'isola lontana dal mondo dubitando della VERIDICITA' dei sentimenti di lei; e, come nella favola del mito antico, Amore scompare; il film, trovo, è tutt'altro che banale, anche volendolo isolare dal contesto politico, in quanto sottintende un tema estremamente caro all'estetica d'amore in letteratura, da quella greca in poi.
È Gennarino ad essere lasciato e a perdere tutto per amore (dice alla moglie che a casa non ci torna, quindi perde la sua famiglia perché rivela alla moglie di amare un'altra donna); tuttavia alla fine lo spettatore si domanda chi è il vero sconfitto; apparentemente Gennarino perché è lui ad essere abbandonato; ma Raffaella è incapace di vivere un amore VERO, i soldi sono più importanti...
Gennarino forse troverà una donna come lui e potrà essere felice; Raffaella NO.
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mondolariano
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sabato 23 luglio 2011
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avventura e satira sociale
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E’ un’amara commedia che se da una parte si tuffa nel mare dei luoghi comuni (le differenze tra nord e sud, le rivalità tra uomo e donna) dall’altra propone una riflessione molto interessante: le differenze sociali si attenuano in condizioni estreme, riconsegnando la civiltà agli istinti della natura. E’ anche una critica al mondo ipocrita e opulento che alla fine resta fedele a se stesso (la fuga con l’elicottero). Però, se è facile odiare l’arroganza della Melato, è difficile simpatizzare per la volgare ignoranza di Giancarlo Giannini. Le caricature sono tratteggiate a tinte troppo forti, esagerando i difetti per ottenere il massimo effetto possibile.
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E’ un’amara commedia che se da una parte si tuffa nel mare dei luoghi comuni (le differenze tra nord e sud, le rivalità tra uomo e donna) dall’altra propone una riflessione molto interessante: le differenze sociali si attenuano in condizioni estreme, riconsegnando la civiltà agli istinti della natura. E’ anche una critica al mondo ipocrita e opulento che alla fine resta fedele a se stesso (la fuga con l’elicottero). Però, se è facile odiare l’arroganza della Melato, è difficile simpatizzare per la volgare ignoranza di Giancarlo Giannini. Le caricature sono tratteggiate a tinte troppo forti, esagerando i difetti per ottenere il massimo effetto possibile.
Ottima la splendida ambientazione marittima, che non ha niente da invidiare ad altri film tipicamente avventurosi. Le riprese sono state girate in Sardegna.
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cristam
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lunedì 12 ottobre 2009
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location meravigliosa!!!! ma dove sta???
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Il film è fantastico sotto tutti i punti di vista, ma ho una curiosità che ancora non sono riuscita a soddisfare, ma dove è stato girato?
qualcuno sa in che isola, come si chiama?
grazie per l'aiuto.
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valmont
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martedì 17 marzo 2009
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fantastico
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Questo film è fantastico. La genialità della regista tocca i vertici. Giannini e la Melato ineguagliabili.
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g.6.aiello@alice.it
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domenica 21 dicembre 2008
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bellissima
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Sicuramente la nostra attrice italiana piu'brava e versatile.In piu' ancora oggi bellissima e con una grande carica erotica.
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enrico
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martedì 14 ottobre 2008
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bellissimo film
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Una pellicola straordinaria soprattutto per la recitazione. Ci sono solo alcuni particolari un pò banali. Ma i temi affrontati e la bravura di Giannini e della Melato sono straordinari. La Melato è veramente magnifica.
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anonimo
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martedì 23 settembre 2008
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"travolti...": un film spaventosamente di destra
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"Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto" (che titolo idiota!) di Lina Wertmuller è un film spaventosamnte di destra, dipinge i proletari come se facessero davvero così schifo, è anti-popolare, reazionario. E la cosa più grave è che qualche allocco ancora si convince che faccia film di sinistra! Ma svegliatevi! Assurdo...
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francesca
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lunedì 22 settembre 2008
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sempre attuale ,straordinari la Melato e Giannini da vedere erivedere , senza mai stancarsi
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francesca
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lunedì 22 settembre 2008
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sempre attuale ,straordinari la Melato e Giannini da vedere erivedere , senza mai stancarsi
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