mario conti
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martedì 19 giugno 2007
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personaggi o maschere
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Gennarino Carunchio trasalisce alle istanze sodomitiche della signora. Non che non conosca certe cose, non che non le faccia (con evidente, reciproca e "rivelatrice" soddisfazione). E' che lui chiama le cose con il loro nome terreno, senza perdersi in birignao che le adulterino. "Come parlate male, voi borghesi!", Gennarino esplode, prima di possedere; riporta la donna snob sulla terra abitata dalle sue regole, mentre tutt'intorno è il deserto, il silenzio, la atavica necessità di un capo che detti le regole.
Il meccanismo del rovesciamento alla lunga mostra la corda. ed il film non vale tantissimno quale tirata sociale che si vorrebbe accomunare alla satira feroce. Troppi e triti gli schemi ideologici, rozzamente apparantati alla secolare diatriba destra-sinistra.
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Gennarino Carunchio trasalisce alle istanze sodomitiche della signora. Non che non conosca certe cose, non che non le faccia (con evidente, reciproca e "rivelatrice" soddisfazione). E' che lui chiama le cose con il loro nome terreno, senza perdersi in birignao che le adulterino. "Come parlate male, voi borghesi!", Gennarino esplode, prima di possedere; riporta la donna snob sulla terra abitata dalle sue regole, mentre tutt'intorno è il deserto, il silenzio, la atavica necessità di un capo che detti le regole.
Il meccanismo del rovesciamento alla lunga mostra la corda. ed il film non vale tantissimno quale tirata sociale che si vorrebbe accomunare alla satira feroce. Troppi e triti gli schemi ideologici, rozzamente apparantati alla secolare diatriba destra-sinistra. Troppo evidente lo scollamento tra la parte centrale, di scatenata e violenta vitalità, e la amara conclusione che riporta le cose al punto di partenza e tenta di immalinconire con accenti sentimentali, ancorchè divertire con l'icona Gennarino ridotto, di nuovo, a schiavo della "fimmina " padrona.
Però, signori, abbiamo due attori in stato di grazia, che si caricano la sceneggiatura su spalle non leggere e la fanno lievitare, in un crepitio di dialetti e espressioni quasi onomatopeiche ("verme", "cafone", "donna", "padrone Gennarino", soprattutto il memorabile "bottanazza industriale"). Due attori che conferiscono piena dignità di personaggi a semplici stereotipi. Non è davvero poco.
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gege
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sabato 9 giugno 2007
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a me è piaciuto
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per me è bellissimo, fa morire dal ridere all'inizio e quando approdano sull'isola.....poi mi fa commuovere, sopratutto quando parlano al telefono e sotto si sente la canzone "SIgnora mia".....e poi lei parte, va via, su quell'elicottero.....confermando nel povero Gennarino quello che lui già sentiva sull'isolotto deserto....per me è un capolavoro...e la fine è bellissima....lei vai viaa....BOTTANA INDUSTRIALEEEEEEE!! bravissimi Mariangela Melato (stra-simpatica) e il grande Giancarlo Giannini....
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dragober
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mercoledì 16 maggio 2007
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film molto istruttivo
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bellissimo adatto per chi ha fidanzate molto autoritarie
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stefano
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sabato 12 maggio 2007
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risate intelligenti
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Commedia finalmente non banale: mi riferisco, in particolare,al contesto, di certo stigmatizzato, di una società descritta nei suoi poli più distanti.
Da una parte, la signorotta milanese, ricca, superba, indisponente; dall' altra il marinaio rozzo, ma vero e disilluso.
In breve: i due naufragano su un' isola deserta, dove il marinaio Gennarino Carundio seduce in modo masochistico la signora Raffaella Pavoni Lanzetti eccetera..., non più figura a cui dover obbedire ma donna che, se vuole mangiare, chiede "per favore" al marinaio.
E gli lava le mutande; altrimenti digiuna e dorme sulle frasche, al fresco, "come i maiali...". In questo ribaltamento sociale, la Melato diventa la via di sfogo, anche sessuale, delle frustrazioni del marinaio.
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Commedia finalmente non banale: mi riferisco, in particolare,al contesto, di certo stigmatizzato, di una società descritta nei suoi poli più distanti.
Da una parte, la signorotta milanese, ricca, superba, indisponente; dall' altra il marinaio rozzo, ma vero e disilluso.
In breve: i due naufragano su un' isola deserta, dove il marinaio Gennarino Carundio seduce in modo masochistico la signora Raffaella Pavoni Lanzetti eccetera..., non più figura a cui dover obbedire ma donna che, se vuole mangiare, chiede "per favore" al marinaio.
E gli lava le mutande; altrimenti digiuna e dorme sulle frasche, al fresco, "come i maiali...". In questo ribaltamento sociale, la Melato diventa la via di sfogo, anche sessuale, delle frustrazioni del marinaio. Fatto sta che i due si innamorano: lei in maniera totale, lui in modo sotterraneo, guardingo e fortemente orgoglioso; ma la loro passione è interrotta quando sono finalmente ritrovati da chi ne aveva attivato la ricerca, al momento della scomparsa.
E quando il marinaio sognava ormai la fuga d' amore con la stronza milanese, lei gli preferisce la vita di prima, il marito di prima, le futilità di sempre.
Per Gennarino Carundio è l' ennesimo schiaffo di una vita che lo ha visto "re" per lo spazio di un naufragio, alla fine del quale a naufragare sono solo le sue speranze.
Lina Wertmüller condensa nei sorrisi di una commedia brillante i pessimismi sociali, il lato amaro dell' amore, i clichès politici e un fatalismo acido,finalmente lontano dal melenso " e vissero tutti felici e contenti".
Inserisce questi messaggi in scene dalle pennellate decise e corpose atte a mettere i protagonisti di fronte al loro destino, stonato, assurdo come nelle migliori tragedie sofoclee.
Ma questa è una commedia: e se si ride, lo si deve ad un Giannini e ad una Melato in forma strepitosa, nelle cui interpretazioni è difficile trovare dei nei.
Anche alla fine del film, però, resta un velo di malinconia che accompagna una considerazione: posto che siamo spesso schiacciati da responsabilità sociali, che recitiamo dei ruoli, in casi estremi -come nel film in questione- anche con risvolti politici, forse quella stessa ironia suscitata nello spettatore, se rivolta verso noi stessi, ci aiuta a disilluderci, a trascinarci con i piedi per terra.
Permette, insomma, di vivere in maniera consapevole la tragicomicità dell' esistenza nelle sue sfaccetature molteplici e di ridere, di risata sardonica, in faccia alla vita.
Alla vita puttana e mediocre.
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jezebel spirit
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domenica 4 marzo 2007
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di sti film qua se ne facevano tanti a quei tempi
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Film che un pò "a suo modo" ricalca tutta quella produzione di film "melodiosi" che si facevano tra il 70 e il 75.
La Wertmuller inventa una storia piuttosto poetica incastonata in uno scenario da sogno.
Intelligente la trovata della metafore politica che per i tempi di pubblicazione del prodotto poteva andare anche bene (oggi quel mondo non esiste più...purtroppo).
Il filma distanza d'anni risulta sofferente al tempo sia per quella che è la sua trama centrale sia per i suoi contesti sottostanti.
Ottima interpetazione della coppia Giannini-Melato che forse è l'unica cosa che riesce a tenere alto l'umore durante la visione di questo,un giannini che riesce a far ridere anche nei momenti più "inopportuni" ed una Melato che ancora oggi non ha perso il suo fascino.
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Film che un pò "a suo modo" ricalca tutta quella produzione di film "melodiosi" che si facevano tra il 70 e il 75.
La Wertmuller inventa una storia piuttosto poetica incastonata in uno scenario da sogno.
Intelligente la trovata della metafore politica che per i tempi di pubblicazione del prodotto poteva andare anche bene (oggi quel mondo non esiste più...purtroppo).
Il filma distanza d'anni risulta sofferente al tempo sia per quella che è la sua trama centrale sia per i suoi contesti sottostanti.
Ottima interpetazione della coppia Giannini-Melato che forse è l'unica cosa che riesce a tenere alto l'umore durante la visione di questo,un giannini che riesce a far ridere anche nei momenti più "inopportuni" ed una Melato che ancora oggi non ha perso il suo fascino.
Nel suo succo alla fine è un film anche leggermente commerciale e con un marcato in continuo cambiamento ormai è piuttosto fuori moda.
Voto:6/10
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bimba*vigevano*
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sabato 9 dicembre 2006
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travolti da un insolito destino nell'azzurro mare
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QUESTO E' UN FILM FANTASTICO MA NON E' POSSIBILE CHE NON E' IN VENDITA DA NESSUNA PARTE!!!!!!!!!OVVIAMENTE PARLO DI QUELLO DI GIANNINI + MEATO PERCHE' QUELLO CON MADONNA MI FA SCHIFO. CHI SA DOVE POSSO COMPRARE L'ORIGINALE???
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francesco
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lunedì 11 settembre 2006
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travolti da un involito destino
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un film unico, amaro ma pieno di poesia, sogni e liberta',impreziosito da un Giannini straordinariamente forte, crudo e dolce al tempo stesso, e da una Melato che non gli è da meno, schiava , padrona ma sopratutto "BOTTANAZZA"!
FRANCESCO
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tonino
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lunedì 11 settembre 2006
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commento su mariangela melato
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UNA LODE A MARIANGELA MELATO DIREI STUPENDA CON UNA GRANDE CARICA DI EROS.
Affermo che tutt'ora a distanza di 32 anni la Melato mi fa impazzire per il suo fascino.
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(di bimbavigevano)
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(di g.6.aielloalice.it)
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domenico
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lunedì 27 settembre 2004
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il film per eccellenza
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Esalta e rende estremamente reale la vera natura del siciliano autentico, verace e sincero. Solo il film di Alberto Soldi "Il Siciliano" ne eguaglia la sorprendente veridicità e drammaticità dell'io siculo.
La disparità di classe, la voglia di spaccare tutto e tutti e la pura e semplice comicità viene rappresentata in modo eccelso da una straordinaria coppia di attori e da una geniale regista.
Pur vedendolo una, due, dieci volte ti rende felice e orgoglioso di essere Siciliano.
Grazie Lina
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anonimo
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lunedì 13 settembre 2004
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grandioso
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Un film semplice e allo stesso modo eccezionale. Difficilmente si vedono attori cosi' bene immedesimati nei loro personaggi. Bravo Giannini. Mariangela Melato strepitosa.
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