marco rocket
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mercoledì 26 giugno 2013
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un buon film
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Un classico del cinema horror tale da ispirare anche vari seguiti e un remake.Il film è il classico horror americano con la classica scampagnata tra ragazzi che si conclude in morti a raffica provocate dall'ormai noto Leatherface.Non trovo molto da aggiungere che non sia stato citato già in commenti precedenti che approvo,ma, c'è a mio parere la parte (dove la ragazza superstite viene imprigionata nella casa dove risiedono gli altri membri della famiglia dello stasso faccia di cuoio) che toglie qualche voto al film dato che, a mio parere, interrompe l'effetto di suspance e di continuo moto e velocità del film provocato dai continui inseguimenti dell'assassino stesso alle future vittime.
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Un classico del cinema horror tale da ispirare anche vari seguiti e un remake.Il film è il classico horror americano con la classica scampagnata tra ragazzi che si conclude in morti a raffica provocate dall'ormai noto Leatherface.Non trovo molto da aggiungere che non sia stato citato già in commenti precedenti che approvo,ma, c'è a mio parere la parte (dove la ragazza superstite viene imprigionata nella casa dove risiedono gli altri membri della famiglia dello stasso faccia di cuoio) che toglie qualche voto al film dato che, a mio parere, interrompe l'effetto di suspance e di continuo moto e velocità del film provocato dai continui inseguimenti dell'assassino stesso alle future vittime.Film comunque vivamente consigliato :)
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alex41
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sabato 15 dicembre 2012
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l'horror più controverso della storia del cinema
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Girato quasi come un documentario, con un cast di attori sconosciuti, "Non Aprite Quella Porta" è un film che all'epoca ebbe un fortissimo impatto, in un periodo in cui in America si temevano i serial killer e l'uomo era arrivato sulla luna da pochi anni. Il film forse visto oggi non farebbe più paura come una volta, ma sicuramente la sua atmosfera non è solo portentosa, ma è unica. Fin dalla prima inquadratura il regista geniale Hopper ci comunica qual'è il suo intento principale: mostrare la violenza, ma mettendola in secondo piano, e portandoci in un vertiginoso tunnel verso l'inferno. E' un film molto realistico e recitato abbastanza bene, ma più che per la regia o il montaggio ciò che più mi ha colpito è la suddivisione dei tempi, forse la migliore mai vista in un film horror.
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Girato quasi come un documentario, con un cast di attori sconosciuti, "Non Aprite Quella Porta" è un film che all'epoca ebbe un fortissimo impatto, in un periodo in cui in America si temevano i serial killer e l'uomo era arrivato sulla luna da pochi anni. Il film forse visto oggi non farebbe più paura come una volta, ma sicuramente la sua atmosfera non è solo portentosa, ma è unica. Fin dalla prima inquadratura il regista geniale Hopper ci comunica qual'è il suo intento principale: mostrare la violenza, ma mettendola in secondo piano, e portandoci in un vertiginoso tunnel verso l'inferno. E' un film molto realistico e recitato abbastanza bene, ma più che per la regia o il montaggio ciò che più mi ha colpito è la suddivisione dei tempi, forse la migliore mai vista in un film horror. Certo il film visto oggi perderebbe molto (la scena della cena per esempio oggi non farebbe quasi più paura e ribrezzo come lo fece allora), ma tuttavia considero questo film l'horror più controverso mai realizzato: pellicola sporca, fotografia soffocante, scenografie abbastanza suggestive, e con piccoli momenti cult di puro orrore (la scena in cui Leatherface insegue Sally nel bosco con la motosega è forse la sequenza più angosciante della storia del cinema horror, che nemmeno il remake di Nispel del 2003 è riuscito a eguagliare). Insomma un film che ha inventato un genere, un personaggio instabile e affascinante nello stesso tempo, che ha portato a tantissimi sequel (mediocri a mio parere). Resta comunque un film indimenticabile e memorabile!
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celluloide
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lunedì 24 settembre 2012
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horror al top
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Insuperabile nel suo genere.Sembra tutto incredibilmente vero.
Forse l'unico horror che mi abbia fatto abbrividire ed inorridire.
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ciccio benzina
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giovedì 22 dicembre 2011
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non aprite quella porta macabro
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un film con un atmosfera malsana che ha fatto la storia del cinema horror.visto oggi fa meno impressione ma al tempo era un film decisamente pauroso . buonele ambientazioni nelle campagne del texas , i personaggi sono abbastanza credibili il migliore è latherface.
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donald93
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mercoledì 26 ottobre 2011
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il macabro
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Il film con gli anni ha preso l'etichetta di "classico del genere"; ma una visione obbiettiva del film ci fa sbuffare in svariate situazioni. Da subito ci accorgiamo di vedere un film con tutti gli elementi del trash (fotografia sporca soprattutto).
L'incubo dei protagonisti si chiama Leatherface; personaggio creato dalle "ceneri" di un serial killer esistito: Ed Gein.
La potenza del film sta nel macabro, elemento chiave del successo della figura di "Leather"; assistiamo infatti ad una delle scene più malsane della storia: la cena nel finale!
Questo punto di forza (per il periodo) viene però reso ripetitivo dalle grida della protagonista, che diventano insopportabili dopo 10 minuti continui di "ahhhhh!".
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Il film con gli anni ha preso l'etichetta di "classico del genere"; ma una visione obbiettiva del film ci fa sbuffare in svariate situazioni. Da subito ci accorgiamo di vedere un film con tutti gli elementi del trash (fotografia sporca soprattutto).
L'incubo dei protagonisti si chiama Leatherface; personaggio creato dalle "ceneri" di un serial killer esistito: Ed Gein.
La potenza del film sta nel macabro, elemento chiave del successo della figura di "Leather"; assistiamo infatti ad una delle scene più malsane della storia: la cena nel finale!
Questo punto di forza (per il periodo) viene però reso ripetitivo dalle grida della protagonista, che diventano insopportabili dopo 10 minuti continui di "ahhhhh!".
Il finale frettoloso con la didascalia che ricorda "si tratta di una storia vera" chiude la storia.
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andrea levorato
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sabato 24 settembre 2011
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un classico dell'orrore firmato hooper
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Non aprite quella porta ****
Produzione: USA 1974
Genere: Horror
Attori principali: Marylin Burns, Paul A. Partain, Edwin Neal, Jim Siedow, Gunnar Hansen
Regia: Tobe Hooper
Trama:
Una gita di cinque amici si trasforma in incubo, quando sulla loro strada incrociano una famiglia di cannibali intenzionati a cenare.
Mini recensione:
È il più estremo e intenso (in quanto horror) tra i film di Tobe Hooper, un cineasta discutibile, in quanto in più di 40 anni di carriera non è riuscito a superare i tre successi. Questo è sicuramente il più famoso, nonché la sua più grande prova di regia, ipercinetica e retrò.
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Non aprite quella porta ****
Produzione: USA 1974
Genere: Horror
Attori principali: Marylin Burns, Paul A. Partain, Edwin Neal, Jim Siedow, Gunnar Hansen
Regia: Tobe Hooper
Trama:
Una gita di cinque amici si trasforma in incubo, quando sulla loro strada incrociano una famiglia di cannibali intenzionati a cenare.
Mini recensione:
È il più estremo e intenso (in quanto horror) tra i film di Tobe Hooper, un cineasta discutibile, in quanto in più di 40 anni di carriera non è riuscito a superare i tre successi. Questo è sicuramente il più famoso, nonché la sua più grande prova di regia, ipercinetica e retrò. Un classico che, tra l’altro, è entrato nell’immaginario collettivo come horror per eccellenza. È davvero terrificante anche a più di 30anni di distanza, è capace di lasciare quell’inquietudine simbolo dell’horror orientale.
Una gioia per gli occhi, ma soprattutto per i veri cinefili.
Interpretazioni:
Marylin Burns ***
Paul A. Partain ***
Edwin Neal ***
Jim Siedow ***
Gunnar Hansen ***
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pietro viola
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martedì 13 settembre 2011
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presente, passato, futuro
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L 'inutilità, l'assurdo, l'osceno delle cene e dei pranzi de il fascino discreto della borghesia, rovesciati nell'abbuffata tribale e cannibalica, deviante ed estrema,con tanto di totem e feticci. Quintessenza del cinema plumbeo e nero degli anni '70 (vedi friedkin), punto di arrivo di tutto l'horror precedente e punto di partenza di tutto l'horror successivo. Ineguagliato e ineguagliabile distillato dei mostri più oscuri che si agitano dentro (e dietro) ogni facciata e superficie. Tra polli in gabbia come canarini, porci che si aggirano come commensali, quasi-morti tenuti in vita dal sangue fresco delle vittime, il film di hooper distrugge e rovescia ogni punto di riferimento morale e culturale, spazza via in un colpo solo la patina sottile di tutte le convenzioni borghesi, scoperchia il pentolone di tutte le nostre paure e rimane un'opera senza tempo e senza pari.
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L 'inutilità, l'assurdo, l'osceno delle cene e dei pranzi de il fascino discreto della borghesia, rovesciati nell'abbuffata tribale e cannibalica, deviante ed estrema,con tanto di totem e feticci. Quintessenza del cinema plumbeo e nero degli anni '70 (vedi friedkin), punto di arrivo di tutto l'horror precedente e punto di partenza di tutto l'horror successivo. Ineguagliato e ineguagliabile distillato dei mostri più oscuri che si agitano dentro (e dietro) ogni facciata e superficie. Tra polli in gabbia come canarini, porci che si aggirano come commensali, quasi-morti tenuti in vita dal sangue fresco delle vittime, il film di hooper distrugge e rovescia ogni punto di riferimento morale e culturale, spazza via in un colpo solo la patina sottile di tutte le convenzioni borghesi, scoperchia il pentolone di tutte le nostre paure e rimane un'opera senza tempo e senza pari. La scena della riunione a tavola della famigliuola, con le sue inquadrature oblique e sghembe, le sue luci oscillanti, i primi piani terribili, il tremendissimo humor nerissimo, le urla della vittima...bè, vista una volta non te la scordi più finchè campi!
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[+] suggestiva interpretazione
(di cianoz)
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sickboy
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giovedì 14 ottobre 2010
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redrum
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Come può una tranquilla gita di cinque ragazzi , trasformarsi nel peggiore degli incubi mai immaginati? Vedere questo film per credere... Senza dubbio una delle pellicole più disturbanti nella storia del cinema dell'orrore, impregnata di malsano e di degrado fin dalla prima scena. Realizzato da un Tobe Hooper in stato di grazia, che non riuscirà più a bissarne l'enorme successo e clamore con altre pellicole (non a caso è ormai un cult senza tempo, nonchè uno dei film indipendenti a basso costo di maggior successo) , quest'opera ha anche il pregio di aver lanciato nell'olimpo dei mostri di celluloide il personaggio di Leatherface, ormai icona indiscussa dell'orrore filmico moderno, insieme a Tall Man, Freddy Krueger, Michael Myers e Jason Voorhees.
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Come può una tranquilla gita di cinque ragazzi , trasformarsi nel peggiore degli incubi mai immaginati? Vedere questo film per credere... Senza dubbio una delle pellicole più disturbanti nella storia del cinema dell'orrore, impregnata di malsano e di degrado fin dalla prima scena. Realizzato da un Tobe Hooper in stato di grazia, che non riuscirà più a bissarne l'enorme successo e clamore con altre pellicole (non a caso è ormai un cult senza tempo, nonchè uno dei film indipendenti a basso costo di maggior successo) , quest'opera ha anche il pregio di aver lanciato nell'olimpo dei mostri di celluloide il personaggio di Leatherface, ormai icona indiscussa dell'orrore filmico moderno, insieme a Tall Man, Freddy Krueger, Michael Myers e Jason Voorhees. Con l'espediente del film semi-documentaristico, per avvicinare ancor di più il pubblico all'orrore (sono stati in molti a credere che si trattasse di una storia vera, mentre in verità si ispira solo in parte alle gesta del serial killer Ed Gein) , "Non aprite quella porta" resta un film disarmante per come riesca, nella sua semplicità di mezzi, ad essere terrificante : raramente la follìa è stata rappresentata con tanta efficacia. Nessun attore di richiamo nel cast, scenografie ai minimi termini eppure di grande impatto disagiante, niente colonna sonora ricercata, niente effetti strabilianti : ovvero quando la ruvidezza della messa in scena e l'ispirazione vincono sui grandi mezzi. Soffocante, claustrofobico, questo è un film per nulla consolatorio , dove nemmeno nel finale c'è spazio per un pò di speranza, ma anzi piuttosto, a guardar bene il significato delle ultime scene, si resta ancor più agghiacciati. Il marciume umano portato all'ennesima potenza, per avvertirci che siamo costantemente e quotidianamente ad un passo dall'incubo...
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chriss
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sabato 21 agosto 2010
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i segreti di un grande successo...
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Era il 1974 quando Tobe Hooper terminò le riprese del sadico Non aprite quella porta. Il film, che negli anni divenne un Cult del cinema horror, oggi reggerebbe il confronto con i suoi più temuti rivali ( Profondo Rosso, l' Esorcista e Shining, solo per citarne alcuni). I motivi di tanto successo non sono più, ormai, tanto sconosciuti. Ma, per creare un Cult di successo che reggesse nel tempo, Tobe Hooper fu costretto ad affidarsi, oltre che al suo talento innato di regista, anche al tipo di sceneggiatura originale. Se a questo ci aggiungiamo la musica tetra, qualche effetto speciale ben riuscito, un mostro psicopatico di 100 kg armato fino ai denti, qualche sporca tortura ed un pò di fortuna, ecco che il gioco è fatto.
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Era il 1974 quando Tobe Hooper terminò le riprese del sadico Non aprite quella porta. Il film, che negli anni divenne un Cult del cinema horror, oggi reggerebbe il confronto con i suoi più temuti rivali ( Profondo Rosso, l' Esorcista e Shining, solo per citarne alcuni). I motivi di tanto successo non sono più, ormai, tanto sconosciuti. Ma, per creare un Cult di successo che reggesse nel tempo, Tobe Hooper fu costretto ad affidarsi, oltre che al suo talento innato di regista, anche al tipo di sceneggiatura originale. Se a questo ci aggiungiamo la musica tetra, qualche effetto speciale ben riuscito, un mostro psicopatico di 100 kg armato fino ai denti, qualche sporca tortura ed un pò di fortuna, ecco che il gioco è fatto. Tobe Hooper cominciò la sua opera partendo da una storia solo in parte vera. Dentro ci infilò uno stupido bestione col viso ricoperto di pelle umana (Faccia di Cuoio); non lo fece parlare, altrimenti avrebbe fatto meno paura; infine, per aumentare l' angoscia generale degli spettatori, lo armò di motosega. Quest' arma, nelle mani di un tipo così, non avrebbe potuto far altro che aumentare il terrore in tutti noi. Le persone, oltre che ai truculenti delitti del mostro di riferimento (Ed Gein), rimase affascinata da un pò tutta la storia avvenuta in Texas. Il taglio documentaristico e gli ambienti in cui il regista girò il film fecero il resto. Ci sono scene che urtano la sensibilità di chi lo guarda. Faccio qualche esempio: l' asciugamano sporco di sangue infilato nella bocca di Sally; il cadavere mumificato della donna in soffitta; le ossa degli animali, i denti ed i teschi di esseri umani sparsi per tutta la casa; il teschio umano che adorna una abat-jour; le macabre torture su Sally; la casa isolata tappezzata di pelli. Il mostro fu un successo anche per il fatto che fosse, tutto sommato, infantile. Pensate alla cantilena del film Profondo Rosso: non era spaventosa? Le bambole, i pupazzi e tutti gli oggetti infantili dell' assassino non ci assillano ancora? Tutto ciò che ci ricorda l' infanzia da una parte ci piace e dall' altra ci tormenta. Basta solo un episodio, di vita quotidiana andato a male, per tormentare un bambino per sempre. Io, per esempio, rimasi impaurito da un ago per puntura. Tuttora, quando mi fanno qualche prelievo, mi viene la nausea. Il finale del film fu una grande sorpresa, anche per me: era come il ripetersi di una macabra danza di morte. Il mostro, che per Tobe Hooper e per tutti noi simboleggiava il Male Assoluto, rimase da solo a brandire la sua motosega (Chain-Saw=motosega), come a voler rappresentare una sciagura ancora non del tutto finita. Questi, secondo me, sono stati i segreti di un grande successo. Se la Fortuna aiuta ed assiste gli Audaci, beati gli audaci! Firmato Palmieri Christian...
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chriss
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venerdì 20 agosto 2010
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l' horror più trucido nella storia del cinema...
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Non aprite quella porta è un film trucido fatto da un genio. E' l' unica risposta che mi sono dato al termine della visione di quest' opera cinematografica sorprendentemente sottovalutata dalla critica. Ciò che ha colpito a morte la mia fantasia è che si tratta di un film macabro, sporco ed inzuppato di sangue. Tuttavia, il regista, non ha il solo scopo di terrorizzare lo spettatore: lo vuole annichilire! Comincia macabro con la ripresa dell' armadillo morto per strada; prosegue, sempre macabro, con l' autostoppista sporco di sangue che, dapprima mostra ai ragazzi le foto del bestiame ammazzato, poi si taglia una mano; infine ferisce il ciccione ad un braccio; diventa depravato con l' inquadratura delle ossa e dei teschi umani; si fa più cruento con l' arrivo in scena di Faccia di Cuoio; ritorna, per un attimo, macabro con le torture su Sally; ed infine, quasi per sublimarci, termina con una scena mai vista prima: un misto tra l' ironico ed il grottesco.
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Non aprite quella porta è un film trucido fatto da un genio. E' l' unica risposta che mi sono dato al termine della visione di quest' opera cinematografica sorprendentemente sottovalutata dalla critica. Ciò che ha colpito a morte la mia fantasia è che si tratta di un film macabro, sporco ed inzuppato di sangue. Tuttavia, il regista, non ha il solo scopo di terrorizzare lo spettatore: lo vuole annichilire! Comincia macabro con la ripresa dell' armadillo morto per strada; prosegue, sempre macabro, con l' autostoppista sporco di sangue che, dapprima mostra ai ragazzi le foto del bestiame ammazzato, poi si taglia una mano; infine ferisce il ciccione ad un braccio; diventa depravato con l' inquadratura delle ossa e dei teschi umani; si fa più cruento con l' arrivo in scena di Faccia di Cuoio; ritorna, per un attimo, macabro con le torture su Sally; ed infine, quasi per sublimarci, termina con una scena mai vista prima: un misto tra l' ironico ed il grottesco. Di tale scena parlerò soltanto alla fine. Dentro questo calderone horror c' è tutto il materiale di cui abbiamo bisogno per farci del male: paura, angoscia, isolamento, rabbia e frustrazione. Io non ho potuto, purtroppo, vedere la nuova edizione completamente restaurata e rimasterizzata, così mi sono dovuto accontentare di quella originale. La pellicola, presentata da Tobe Hooper nel lontano 1974, era talmente vecchia, logora e consunta che, se fosse passato ancora qualche altro anno, non avrei più visto neanche un' immagine. La storia, oltretutto, è solo in parte vera. Qualcuno, su Internet, dice di aver scoperto la vera fonte alla quale si ispirò il regista americano: una famiglia di cannibali che terrorizzò la Scozia durante il Medio Evo. A me piace pensare che si sia liberamente ispirato ad Ed Gein (Faccia di Cuoio), uno dei più famosi e crudeli psicopatici nella storia statunitense, tanto da essere soprannominato il macellaio di Plainfield. Essendo stato girato per metà di giorno e per l' altra di notte, dà, allo spettatore, inizialmente solo un senso di angoscia; poi, con l' arrivo del buio, lo tortura, facendolo sentire sempre più solo ed abbandonato. La musica è tetra ed ogni volta che la si sente non ci porta nulla di buono: generalmente compare Faccia di cuoio pronto a trucidare qualche malcapitato con la sua motosega gialla. Il film, che personalmente ritengo una gemma dell' horror, costò all' epoca appena 140 mila dollari; una miseria al confronto di quanto incassò: ben 220 volte di più! Il totale è facile da farsi se, sotto mano, si ha una calcolatrice a disposizione: quasi trentuno milioni di dollari sonanti! Non a caso è considerato uno dei film a basso costo più redditizi nella storia del cinema. Il finale è un' apoteosi di emozioni. Sally, l' ultima persona scampata alla famiglia cannibale, sale a bordo di un pickup nel tentativo di evitare i colpi della motosega di Faccia di Cuoio. Il quale, tra i raggi del sole dell' alba, brandisce la sua arma come un demone infuriato per aver mancato il bersaglio. Ognuno di noi, quindi, ha la facoltà d' immaginarsi diverse possibilità. Quelle che sono venute dopo non hanno proprio lo stesso effetto di questo. Dieci e lode a Tobe Hooper e soci per l' horror più trucido nella storia del cinema. Firmato Christian Palmieri...
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