toty bottalla
|
sabato 21 marzo 2009
|
un miracolo artistico
|
|
|
|
ho sempre sognato di esprimere il mio parere sul pinocchio di comencini, ed ora che grazie a MYmovies ne ho la possibilità mi sento piccolo e inadeguato tanto è la grandezza di quello che ho di fronte.
definirlo: capolavoro, fantastico, meraviglioso, è semplicemente scontato non aggiunge niente rispetto al parere dei tanti amici del forum.
io credo che a volte nell'arte avvengono dei miracoli irripetibili ed indelebili che nascono dalla mente umana.
luigi comencini con la sua opera ci ha regalato l'illusione di vivere la favola l'idea di staccarsi dal romanzo di collodi facendo diventare bambino il burattino più volte , è geniale fa bene al racconto e non solo per un'esigenza televisiva. gli attori, i luoghi dove fu girato , la fotografia e la colonna sonora di fiorenzo carpi sono da oscar.
[+]
ho sempre sognato di esprimere il mio parere sul pinocchio di comencini, ed ora che grazie a MYmovies ne ho la possibilità mi sento piccolo e inadeguato tanto è la grandezza di quello che ho di fronte.
definirlo: capolavoro, fantastico, meraviglioso, è semplicemente scontato non aggiunge niente rispetto al parere dei tanti amici del forum.
io credo che a volte nell'arte avvengono dei miracoli irripetibili ed indelebili che nascono dalla mente umana.
luigi comencini con la sua opera ci ha regalato l'illusione di vivere la favola l'idea di staccarsi dal romanzo di collodi facendo diventare bambino il burattino più volte , è geniale fa bene al racconto e non solo per un'esigenza televisiva. gli attori, i luoghi dove fu girato , la fotografia e la colonna sonora di fiorenzo carpi sono da oscar. io a nome di tutti quelli che amano la vera arte ringrazio comencini per averci trasmesso emozioni che sin da bambini custodiamo nel nostro cuore.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a toty bottalla »
[ - ] lascia un commento a toty bottalla »
|
|
d'accordo? |
|
great steven
|
domenica 9 febbraio 2014
|
una delle migliori trasposizioni di pinocchio.
|
|
|
|
LE AVVENTURE DI PINOCCHIO (IT, 1972) di LUIGI COMENCINI con ANDREA BALESTRI – NINO MANFREDI – GINA LOLLOBRIGIDA – CICCIO INGRASIA – FRANCO FRANCHI – VITTORIO DE SICA – ENZO CANNAVALE – MARIO SCACCIA – RICCARDO BILLI – LIONEL STANDER – DOMENICO SANTORO – MARIO ADORF § Dal romanzo (1881) di Carlo Collodi, edito a più riprese su un settimanale italiano per il pubblico adolescente, Il Corriere dei Piccoli. Comencini e la sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico hanno acquistato i diritti d’autore del libro e ne hanno fatto una trasposizione fedelissima, accurata nei minimi dettagli eppure non priva di riflessioni amare, condanne, ingiunzioni e appunti ai difetti dell’opera originale.
[+]
LE AVVENTURE DI PINOCCHIO (IT, 1972) di LUIGI COMENCINI con ANDREA BALESTRI – NINO MANFREDI – GINA LOLLOBRIGIDA – CICCIO INGRASIA – FRANCO FRANCHI – VITTORIO DE SICA – ENZO CANNAVALE – MARIO SCACCIA – RICCARDO BILLI – LIONEL STANDER – DOMENICO SANTORO – MARIO ADORF § Dal romanzo (1881) di Carlo Collodi, edito a più riprese su un settimanale italiano per il pubblico adolescente, Il Corriere dei Piccoli. Comencini e la sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico hanno acquistato i diritti d’autore del libro e ne hanno fatto una trasposizione fedelissima, accurata nei minimi dettagli eppure non priva di riflessioni amare, condanne, ingiunzioni e appunti ai difetti dell’opera originale. Sacrificando parti della componente fiabesca, hanno messo molto in risalto l’impunità e la corsa all’avventura di Pinocchio, ma senza ergerle a giustificazioni dei suoi cattivi comportamenti, anzi: la condanna inconsapevolmente volontaria del burattino dipende proprio dai guai in cui si immischia senza volerlo, ma sempre e solo spinto dalla curiosità, dall’ingenuità. In linea col pensiero di Collodi ma con maggiore ferocia, la sensazione indispettita di Pinocchio verso il mondo degli adulti, sempre più coscienziosi di lui, che cercano di non farlo sviare, si esprime perfettamente. Quindi il contrasto fra libertà (del burattino) e autorità (degli adulti) si mantiene costantemente vivo. La carta vincente di questo sceneggiato televisivo trasmesso dalla RAI in sei puntate dal 18-02-1972 al 23-02-1972 è il giovane A. Balestri, scelto fra 3.000 bambini toscani dal regista e dai collaboratori, in coppia con N. Manfredi, un Geppetto interpretato con sofferenza e malinconia (la sua povertà non poteva essere raffigurata meglio), oltre che con un trucco che ha invecchiato l’attore di almeno 20 anni (!). Leggermente triste e fuori età la Fata Turchina della Lollobrigida, ma è lodevole la sua interpretazione materna, malinconica e misurata. Molto bravi Franchi e Ingrassia nei panni del Gatto e la Volpe, a cui danno un volto evidentemente buffo, con l’aggiunta eccellente dell’autoparodia. Ultimo, ma non meno importante, elemento che completa il funzionamento di questo ottimo sceneggiato è il copione, in un dialetto toscano post-risorgimentale, che delinea una bella traccia di folklorismo. La versione francese è di 320 minuti; di 180 la riduzione italiana per lo spettacolo televisivo serale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a great steven »
[ - ] lascia un commento a great steven »
|
|
d'accordo? |
|
brando fioravanti
|
martedì 2 dicembre 2014
|
poetico
|
|
|
|
Pinocchio, un burattino divenuto bambino grazie ad un incantesimo vuole vivere le sue avventure senza mai obbedire alle regale dei grandi, ma purtroppo pagherà sempre delle conseguenze. Ritrovandosi in una vera odissea riuscirà alla fine a ritrovare il suo padre, ovvero Geppetto il falegname che l'ha costruito e che lo ama come un figlio. Poetico nei sentimenti e anche nel lato visivo. Indovinati i ruoli anche per la coppia comica Franco e Ciccio sempre imbranati, ma in un contesto più serio. Immenso Manfredi
|
|
[+] lascia un commento a brando fioravanti »
[ - ] lascia un commento a brando fioravanti »
|
|
d'accordo? |
|
ciccio300791
|
martedì 12 gennaio 2016
|
perché ricredersi su questo sceneggiato
|
|
|
|
Il mio voto è tre stelle e mezza, ma ho arrotondato per eccesso a quattro perché,qui, i mezzi voti non valgono. Infatti, il noto sceneggiato "Le avventure di Pinocchio" non è brutto a vedersi per via del suo ottimo cast, della sua buona fotografia, della sua sceneggiatura firmata da Suso Cecchi D'Amico e della sua indimenticabile colonna sonora scritta da Fiorenzo Carpi. Ciononostante, molti dei suoi difetti, che ne smascherano l'infedeltà a Collodi in alcune scene, sono passati troppo inosservati da critica e pubblico. Guardacaso, molti dei deragliamenti dello sceneggiato dal romanzo furono rimossi nella riedizione cinematografica pubblicata anche dalla San Paolo Audiovisivi in VHS.
[+]
Il mio voto è tre stelle e mezza, ma ho arrotondato per eccesso a quattro perché,qui, i mezzi voti non valgono. Infatti, il noto sceneggiato "Le avventure di Pinocchio" non è brutto a vedersi per via del suo ottimo cast, della sua buona fotografia, della sua sceneggiatura firmata da Suso Cecchi D'Amico e della sua indimenticabile colonna sonora scritta da Fiorenzo Carpi. Ciononostante, molti dei suoi difetti, che ne smascherano l'infedeltà a Collodi in alcune scene, sono passati troppo inosservati da critica e pubblico. Guardacaso, molti dei deragliamenti dello sceneggiato dal romanzo furono rimossi nella riedizione cinematografica pubblicata anche dalla San Paolo Audiovisivi in VHS. Queste differenze riguardano soprattutto la resa dei personaggi. Per esempio, quasi tutti quelli rappresentati come animali nel libro (compresi il Gatto e la Volpe) appaiono nello sceneggiato come esseri umani il cui aspetto richiama l'idea dell'animale. Tale umanizzazione è in contrasto con lo spirito di Collodi che, in qualità di erede morale di Esopo, Fedro e La Fontaine, fece dei personaggi animali ne "Le avventure di Pinocchio" vere e proprie allegorie dei vizi e delle virtù umani. L'unico personaggio animale a non subire questa trasformazione è il Grillo Parlante, qui ridotto a poco più che comparsa (nel romanzo, dopo la sua tentata uccisione da parte di Pinocchio, l'insetto ritrova il burattino in più occasioni). Altre differenze fra il romanzo e lo sceneggiato accomunano quest'ultimo al noto film d'animazione disneyano del 1940, in particolare l'idea della Fata Turchina che anima il pezzo di legno (nel film Disney, lei anima Pinocchio già scolpito da Geppetto), la scena in cui lei trasforma Pinocchio in bambino mentre Geppetto dorme ( a sua volta vagamente ispirata a quella del film Disney) e quella in cui Mangiafoco rinchiude Pinocchio in una gabbia dopo che il suo teatro è stato invaso dal "burattino senza fili." Soprattutto, la scena in cui Pinocchio è definitivamente trasformato in bambino ancora nella pancia del Pescecane snatura moltissimo l'ottica collodiana, secondo la quale tale trasformazione è una ricompensa meritata dal burattino per aver aiutato Geppetto e la Fata Turchina, entrambi in procinto di morire. Probabilmente, solo due variazioni rispetto al romanzo sono realmente riuscite. La prima riguarda il personaggio di Maestro Ciliegia, omesso dalla maggiorparte delle trasposizioni cinematografiche dello stesso soggetto e qui, addirittura elevato ad amico inseparabile di Geppetto, sempre disposto ad aiutarlo (anche se un po' a malincuore) anche nei momenti più difficili, in particolare dopo la fuga di Pinocchio da casa. La seconda variazione riuscita riguarda il motivo per cui Geppetto decide di cercare Pinocchio aldilà del mare, per nulla menzionato dal libro originale. Nella versione interpretata da Manfredi, Geppetto ipotizza che Mangiafoco voglia rapire suo figlio portandolo con sé nelle lontane Americhe. Lo sceneggiato è stato considerato da molti la trasposizione più riuscita e fedele al libro di Collodi per via della scarsa notorietà del film d'animazione "Un burattino di nome Pinocchio" di Giuliano Cenci, uscito nel 1972 come lo sceneggiato. Quest'opera gode realmente dei primati sopra citati. Ragion per cui, è preferibile alla trasposizione di Comencini anche grazie alla sua sceneggiatura che segue fedelmente i testi del libro e alla sua trama che, includendo le pagine del libro sfogliato dal narratore (doppiato dal fantastico Renato Rascel), riesce a non tralasciare quasi niente del magico mondo collodiano, che cela un'amara visione della realtà italiana post-Risorgimentale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ciccio300791 »
[ - ] lascia un commento a ciccio300791 »
|
|
d'accordo? |
|
ciccio300791
|
martedì 12 gennaio 2016
|
perché ricredersi su questo sceneggiato
|
|
|
|
Il mio voto è tre stelle e mezza, ma ho arrotondato per eccesso a quattro perché, qui, i mezzi voti non valgono. Infatti, il noto sceneggiato "Le avventure di Pinocchio" di Luigi Comencini non è brutto a vedersi per via del suo ottimo cast, della sua buona fotografia, della sua sceneggiatura firmata da Suso Cecchi D'Amico e della sua indimenticabile colonna sonora scritta da Fiorenzo Carpi. Ciononostante, molti dei suoi difetti, che ne smascherano l'infedeltà a Collodi in alcune scene, sono passati troppo inosservati da critica e pubblico. Guardacaso, le scene eliminate dalla riedizione cinematografica (in seguito pubblicata in VHS dalla San Paolo Audiovisivi) erano proprio quelle che deragliavano dal romanzo completamente (ma questo non significa che, in questa versione, tali deragliamenti siano stati tutti tagliati).
[+]
Il mio voto è tre stelle e mezza, ma ho arrotondato per eccesso a quattro perché, qui, i mezzi voti non valgono. Infatti, il noto sceneggiato "Le avventure di Pinocchio" di Luigi Comencini non è brutto a vedersi per via del suo ottimo cast, della sua buona fotografia, della sua sceneggiatura firmata da Suso Cecchi D'Amico e della sua indimenticabile colonna sonora scritta da Fiorenzo Carpi. Ciononostante, molti dei suoi difetti, che ne smascherano l'infedeltà a Collodi in alcune scene, sono passati troppo inosservati da critica e pubblico. Guardacaso, le scene eliminate dalla riedizione cinematografica (in seguito pubblicata in VHS dalla San Paolo Audiovisivi) erano proprio quelle che deragliavano dal romanzo completamente (ma questo non significa che, in questa versione, tali deragliamenti siano stati tutti tagliati). Quindi, la loro rimozione servì a dare allo sceneggiato una maggiore parvenza di fedeltà alla fiaba originale di Collodi. Per esempio, quasi tutti i personaggi rappresentati come animali nel libro (compresi il Gatto e la Volpe) appaiono nello sceneggiato come esseri umani veri e propri il cui aspetto richiama l'idea dell'animale. Tale umanizzazione è in contrasto con lo spirito di Collodi che, in qualità di erede morale di Esopo, Fedro e La Fontaine, fece dei personaggi animali ne "Le avventure di Pinocchio" vere e proprie allegorie dei vizi e delle virtù umani. L'unico personaggio animale a non subire questa trasformazione è il Grillo Parlante, che, qui, è poco più che una comparsa (nel romanzo, dopo la tentata uccisione da parte di Pinocchio, l'insetto ritrova il burattino in più occasioni). Altre differenze fra romanzo e sceneggiato lo accomunano palesemente al noto film d'animazione disneyano del 1940, in particolare l'idea della Fata Turchina che anima il pezzo di legno (nel film Disney, lei anima Pinocchio già scolpito da Geppetto), la scena in cui lei trasforma di Pinocchio in bambino mentre Geppetto dorme (scena a sua volta vagamente ispirata a quella del film Disney) e quella in cui Mangiafoco che rinchiude Pinocchio in una gabbia dopo che il "teatro" è stato invaso dal burattino senza fili. Soprattutto, la scena in cui Pinocchio viene definitivamente trasformato in bambino ancora nella pancia del Pescecane snatura moltissimo l'ottica collodiana, secondo la quale tale trasformazione è una ricompensa meritata dal burattino per aver aiutato Geppetto e la Fata Turchina, entrambi in procinto di morire. Probabilmente, l'unica variazione rispetto al romanzo realmente riuscita riguarda il personaggio di Maestro Ciliegia, omesso dalla maggior parte delle trasposizioni cinematografiche dello stesso soggetto e qui, addirittura elevato ad amico inseparabile di Geppetto, sempre disposto ad aiutarlo (anche se un po' a malincuore) anche nei momenti più difficili, in particolare dopo Pinocchio da casa. Lo sceneggiato è stato considerato da molti la trasposizione più riuscita e fedele al libro di Collodi per via della scarsa notorietà del film d'animazione "Un burattino di nome Pinocchio" di Giuliano Cenci, a sua volta uscito nel 1972. Quest'opera gode realmente dei primati sopra citati. Ragion per cui, è preferibile alla trasposizione di Comencini anche grazie alla sua sceneggiatura che segue pedissequamente i testi del libro e alla sua trama che, includendo le immagini del libro sfogliate dal narratore (doppiato dal fantastico Renato Rascel), riesce a non tralasciare quasi niente del magico mondo collodiano, che cela un'amara visione della realtà italiana post-Risorgimentale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ciccio300791 »
[ - ] lascia un commento a ciccio300791 »
|
|
d'accordo? |
|
|