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fedeleto
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giovedì 25 febbraio 2016
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vamos corbucci!
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Un rivoluzionario soprannominato Basco,e uno svedese,devono scortare un ideologo, capo di una rivoluzione pacifista,poiche solo egli è a conoscenza della combinazione per aprire una cassaforte.Peccato che il contenuto non è quello che ci si aspetta,o forse è quello il vero tesoro della vita.Sergio Corbucci (Django,il grande silenzio) continua implacabilmente con il western,e anche stavolta il risultato è ottimo.In un primo momento sembra di vedere una copia del "mercenario"(la coppia di un uomo che agisce per soldi e l altro per ideali) ma indubbiamente i risultati sono anche maggiori.La coppia Milian -Nero è divertente e funziona(simpatica la scena del cappio al collo di Nero che deve liberare Milian),e il personaggio di Xantos rappresenta un'ideologia pura in un mondo western dove vige solo la violenza(la metafora finale del contenuto della cassaforte è più profonda di quel che può sembrare).
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Un rivoluzionario soprannominato Basco,e uno svedese,devono scortare un ideologo, capo di una rivoluzione pacifista,poiche solo egli è a conoscenza della combinazione per aprire una cassaforte.Peccato che il contenuto non è quello che ci si aspetta,o forse è quello il vero tesoro della vita.Sergio Corbucci (Django,il grande silenzio) continua implacabilmente con il western,e anche stavolta il risultato è ottimo.In un primo momento sembra di vedere una copia del "mercenario"(la coppia di un uomo che agisce per soldi e l altro per ideali) ma indubbiamente i risultati sono anche maggiori.La coppia Milian -Nero è divertente e funziona(simpatica la scena del cappio al collo di Nero che deve liberare Milian),e il personaggio di Xantos rappresenta un'ideologia pura in un mondo western dove vige solo la violenza(la metafora finale del contenuto della cassaforte è più profonda di quel che può sembrare).Corbucci oramai rinuncia al sadismo e cerca una strada tra ironia e azione.Soggetto della stesso Sergio Corbucci,sceneggiatura di Mauri, Ebert,De Rita, Sergio Corbucci.Musiche di Morricone ottime come sempre.Forse il miglior western di Corbucci dopo il grande silenzio.Milian e Nero in forma.Palance nella parte del cattivo funziona sempre.
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fedeleto
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giovedì 25 febbraio 2016
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vamos corbucci!
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Un rivoluzionario soprannominato Basco,e uno svedese,devono scortare un ideologo, capo di una rivoluzione pacifista,poiche solo egli è a conoscenza della combinazione per aprire una cassaforte.Peccato che il contenuto non è quello che ci si aspetta,o forse è quello il vero tesoro della vita.Sergio Corbucci (Django,il grande silenzio) continua implacabilmente con il western,e anche stavolta il risultato è ottimo.In un primo momento sembra di vedere una copia del "mercenario"(la coppia di un uomo che agisce per soldi e l altro per ideali) ma indubbiamente i risultati sono anche maggiori.La coppia Milian -Nero è divertente e funziona(simpatica la scena del cappio al collo di Nero che deve liberare Milian),e il personaggio di Xantos rappresenta un'ideologia pura in un mondo western dove vige solo la violenza(la metafora finale del contenuto della cassaforte è più profonda di quel che può sembrare).
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Un rivoluzionario soprannominato Basco,e uno svedese,devono scortare un ideologo, capo di una rivoluzione pacifista,poiche solo egli è a conoscenza della combinazione per aprire una cassaforte.Peccato che il contenuto non è quello che ci si aspetta,o forse è quello il vero tesoro della vita.Sergio Corbucci (Django,il grande silenzio) continua implacabilmente con il western,e anche stavolta il risultato è ottimo.In un primo momento sembra di vedere una copia del "mercenario"(la coppia di un uomo che agisce per soldi e l altro per ideali) ma indubbiamente i risultati sono anche maggiori.La coppia Milian -Nero è divertente e funziona(simpatica la scena del cappio al collo di Nero che deve liberare Milian),e il personaggio di Xantos rappresenta un'ideologia pura in un mondo western dove vige solo la violenza(la metafora finale del contenuto della cassaforte è più profonda di quel che può sembrare).Corbucci oramai rinuncia al sadismo e cerca una strada tra ironia e azione.Soggetto della stesso Sergio Corbucci,sceneggiatura di Mauri, Ebert,De Rita, Sergio Corbucci.Musiche di Morricone ottime come sempre.Forse il miglior western di Corbucci dopo il grande silenzio.Milian e Nero in forma.Palance nella parte del cattivo funziona sempre.
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elgatoloco
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martedì 18 agosto 2015
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metafora di altro?
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Il film è del 1970, dunque di un'epoca "calda", più calda, decisamente, di quella in cui viviamo: Anche Sergio Corbucci, dunque, si era lasciato un po'contagiare dallo"spirito del tempo", non rinunciando a metaforizzare temi quali rivoluzione(qui è rappresentata quella messicana di Diaz, Madero, Zapata, ma ci si riferisce ad altro), lotta armata e/o nonviolenta, coereneza tra fini e mezzi, molto altro, in questo film, dove un cinico come il"pinguino"(Lo Svedese, che è invero Franco Nero, alias Sparanero, il suo vero nome poco adatto al cast e al set)si convertià, in modo un po'baldanzoso, alla rivoluzione, intonando l'inno del titolo.
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Il film è del 1970, dunque di un'epoca "calda", più calda, decisamente, di quella in cui viviamo: Anche Sergio Corbucci, dunque, si era lasciato un po'contagiare dallo"spirito del tempo", non rinunciando a metaforizzare temi quali rivoluzione(qui è rappresentata quella messicana di Diaz, Madero, Zapata, ma ci si riferisce ad altro), lotta armata e/o nonviolenta, coereneza tra fini e mezzi, molto altro, in questo film, dove un cinico come il"pinguino"(Lo Svedese, che è invero Franco Nero, alias Sparanero, il suo vero nome poco adatto al cast e al set)si convertià, in modo un po'baldanzoso, alla rivoluzione, intonando l'inno del titolo... senza cantarlo, Thomas Milian è un"Vasco"decisamente convincente(nel suo carnet non c'è solo il Monnezza), Fernando Rey è un rivoluzionario atipico e"altro", complessivamente nonviolento al massimo, anche nei confronti degli animali(una tematica, allora, poco sentita, non fosse stato per sparuti allievi di Gandhi e Capitini, di Luther King, per fare solo pochi nomi). NOn tutto convince, per troppe ellissi e allusioni poi"sprecate", ma il risultato non è indegno di un recupero, anzi. Presentare(come si è fatto)il film al festival di Venezia ha un senso, se
lo si contestualizza, associando ad altri film con Milian(ma non solo)"rivoluzionario"e con il film forse più efficace e precedente di qualche anno, "Requiescant"di Carlo Lizzani con Pier Paolo Pasolini interprete di un prete rivoluzionario(quasi un Camilo TOrres, un teologo della rivoluzione), capostipite degli"spaghetti-western politici". QUalche bella inquadratura, qualche momento effiace, nel film. Forse Milian, poco tenero con Corbucci, era stato un po'troppo duro. El Gato
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luca g
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lunedì 30 settembre 2024
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non era più tempo di western-spaghetti
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Quel dicembre poco prima di Natale a Bologna uscirono contemporaneamente vamos a matar e lo chiamavano trinità,
'vamos' era l'ennesimo riciclo del soggetto-format di Solinas, il cinico filocapitalista volta per volta olandese, danese, norvegese, svedese, finlandese, polacco, insomma biondo, e il rivoluzionario 'in presa di coscienza' i quali un pò sono nemici un pò sono amici, in mezzo alla solita rivoluzione;
Eisenstein (se si scrive così) girò que viva mexico che sarebbe stato un ultra-capolavoro e da L. in poi lo saccheggiarono,
ma che differenza tra le stupende immagini del fim del genio assoluto del cinema e questi accattoni del cinema;
C.
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Quel dicembre poco prima di Natale a Bologna uscirono contemporaneamente vamos a matar e lo chiamavano trinità,
'vamos' era l'ennesimo riciclo del soggetto-format di Solinas, il cinico filocapitalista volta per volta olandese, danese, norvegese, svedese, finlandese, polacco, insomma biondo, e il rivoluzionario 'in presa di coscienza' i quali un pò sono nemici un pò sono amici, in mezzo alla solita rivoluzione;
Eisenstein (se si scrive così) girò que viva mexico che sarebbe stato un ultra-capolavoro e da L. in poi lo saccheggiarono,
ma che differenza tra le stupende immagini del fim del genio assoluto del cinema e questi accattoni del cinema;
C. oramai aveva veramente stancato, quando c'era da curare il film e fare la persona seria lo tirò via e realizzò django che al tempo suo non ebbe nemmeno successo, e adesso per l'ennesima volta c'erano Nero e Milian a fare le stesse cose viste e riviste,
il signor Franco Nero dopo django anziché interpretare Django 2 ultimo atto se ne andò in inghilterra a fare quella schifezza di camelot e sperava di diventare una star internazionale, si mise con la sig.na Vanessa Redgrave ed ebbero addirittura un figlio, e tutto per niente, dovette mestamente rientrare in Italia e mettersi a fare boiate politiche come un tranquillo posto in camporella e dropout e quel ch'è peggio (per lei) gli inglesi spedirono in esilio anche la malcapitata e un pò spiritata Vanessa;
ero appassionato di western-pomodoro fresco ma questo mi annoiò e non lo tornai nemmeno a rivedere, cosa che facevo sempre con i western italiani,
era veramente la solita storia, girata anche bene ma la solita storia;
ebbe successo ma hll&spencer sfondarono proprio a Bologna con trinità, e qualcosina doveva sapere anche C. perchè a un certo punto, senza alcuna ragione, Tomas fa un rutto, imitando hill nella posada che fa il ruttone (nella versione per l'america è un ben più accettabile ruttino, sempre volgarissimi gli italiani),
non pareva nemmeno più un western, mezzo drammatico, mezzo comico, senza quei momenti tipici del western,
i western italiani erano drammatici non comici ma nel dramma erano spiritosi, questa era la formula, mentre la nuova formula di trinità era la pagliacciata più impudente e insoppotabil.... django che dice 'a me piace la conversazione a voi no? eh sì state per morire' 'vado bene per tombstone devo consegnare questa bara a un cliente' e giù la raffica di colpii,
anche gli ambienti i costumi non sembravano più quelli ... che tristezza...
rimaneva la musica il genio ...di Morricone non di C.,
e Palance 'un grande attore finito sulle bancarelle' scrisse Kezich, 'vieni fuori ...(ah non ricordo il nome del personaggio) ...ho visto marshall e dove c'è lui ci sei anche tu' dice Franco e 'xxx e io ce la siamo vista brutta a cuba, xxx era rimasto impigliato a un chiodo ... già a proposito come hai fatto a liberarti?' 'è stato marshall' 'come? marshall è riuscito a staccare il chiodo?' 'no' risponde Palance 'è riuscito a staccare la mano' e mostra il moncherino e giù uno sganassone a Nero;
l'essenza del western italiano era in queste battute, in questi dialoghi, che mi mandavono in estasi 'luca con che cosa ti sei esaltato stavolta' mi chiedeva la mia cara sorellina;
prima o poi doveva finire, ... e anch'io finii le medie...e dovetti iniziare lo scientifico e cercare di diventare almeno un pò adulto, e non li rimpiango nemmeno, non erano seri.
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