Assassinio sul treno

"Murder She Said"(George Pollock, dal romanzo di Agatha Crhstie"4 50 from Paddington, sceneggiatura di Daid O.Osbron, 1961), ci mostra Miss Marple in treno  che vede, nel treno che passa di fronte un omicidio(di una donna)ma nessuno, a iniziare dalla polizia, le crede.  Si farà assumere come cameriera.-cuoca nella ricca villa di una famiglia"dissestata"con un'eredità"in fieri", cercando di risolvere il"busillis"-lo risolverà aiutando anche Scotland Yard. e la soluzione stupirà gli stessi mebmri della famiglia, che aspettano come"cani in atessa del salame"la dipartita dell'anziano, terribile padre. Decisamente i film e tv.movies tratti da Sir Arthur Conan Doyle(Sherlock Holmes, intendo, più che i romanzi fantasticie Agatha Christie(Miss Marple e Hercule Poirot)classici devono essere in bianco e nero e rigorosamente made in Great Britain,  mentre le versioni a colori e made in the USA sono un vero e proprio"tradimento", come dimostra anche questo film, decisamente efficace, che è il primo di quattro incentrati su MIss Marple, con la sua vera e unica classica interprete, Margaret Rutheford, che sa essere anche volutamente goffa(ma con stile, quasi un ossimoro...), grossa, imbrazzata e imbarazzante; quando si dice di un attore/attrice)che è"nato(a)per la parte": ecco il caso. . Da considerare in quanto sa imbarazzare con quell'aria sbarazzina, da anziana signora avveduta, decisamente"candida", anche quando sa di poter gabbare tutti... Ecco allora una famiglia in crisi, assolutamente assatanata nei confronti del denaro8eredità)da percepire(quasi"a babbo morto"), qualche intruso che non è tale, almeno precisamente... e varie sorprese che si daranno nel corso del film(o della lettura, naturalmente). L'ispettore in genere è un"prila", qui invece Charles Tiwnghell sa dargli caratteristiche ben diverse dal solito cliché, ma anche Arthur Kennedy, interprete che è stato tante volte un ottimo comprimario, sa diare il meglio di sè, né il fronte rimane sguarnito, Rutheford a parte, sul versante femminle,, dove anzi, Muriel Pavolw(vien fa pensare all'omonimia con il grande sifiologo anticiparore del behavirosimo, ma forse è solo un'omonimia)sa dare al suo personaggio quell'ambiguitò che sa caratterizzarlo in maniera decisamente efficace..   El  Gato