ralphscott
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venerdì 25 ottobre 2013
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c'é tutto
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Tesissimo melodramma noir. Quasi due ore di fiato sospeso grazie ad una superba sceneggiatura e musiche incalzanti. Gara di bravura tra gli attori,dalla indissolubile e diabolica coppia di protagonisti sino all'ultimo dei domestici. Non pochi i colpi di scena. Amore,tradimento,ricatto e morte,tutti ingredienti che fanno di questo film un classico da incorniciare,un vero ritratto in nero. Curioso pensare alla filologia del genere:un noir quasi fuori tempo massimo - non siamo più negli anni '40. Un melò che snobba i risvolti sociali spesso presenti negli anni '50 - razzismo e rigetto per le regole della morale comune in primis. Giusto marginalmente qui troviamo i movimenti sindacali.
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Tesissimo melodramma noir. Quasi due ore di fiato sospeso grazie ad una superba sceneggiatura e musiche incalzanti. Gara di bravura tra gli attori,dalla indissolubile e diabolica coppia di protagonisti sino all'ultimo dei domestici. Non pochi i colpi di scena. Amore,tradimento,ricatto e morte,tutti ingredienti che fanno di questo film un classico da incorniciare,un vero ritratto in nero. Curioso pensare alla filologia del genere:un noir quasi fuori tempo massimo - non siamo più negli anni '40. Un melò che snobba i risvolti sociali spesso presenti negli anni '50 - razzismo e rigetto per le regole della morale comune in primis. Giusto marginalmente qui troviamo i movimenti sindacali. Il vero motore del film è la passione. Questa accecherà la Signora Cabot ed il Dr. Rivera,coinvolti in una spirale di crimini che via via li avvilupperà sino a stritolarli. Senza via di uscita. Filmone da vedere.
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paolp78
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domenica 15 novembre 2020
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solido, intricato e pieno di sorprese
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Pellicola drammatica a tinte noir, molto convincente e solida.
La sceneggiatura, che propone una trama particolarmente intricata e piena di colpi di scena, costituisce senza dubbio l'elemento di maggior valore dell'opera. Molto positiva la presenza di numerosi personaggi tutti collocati in ruoli importanti per lo sviluppo della storia, che ne esce variegata ed arricchita; solo nel finale si poteva far meglio, valorizzando maggiormente alcuni aspetti, compresa la sorpresa conclusiva che comunque è ben riuscita.
Apprezzabile la scelta di adottare una narrazione lineare, con lo scopo di rendere la trama facilmente comprensibile allo spettatore, al quale non sono richiesti eccessivi sforzi interpretativi.
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Pellicola drammatica a tinte noir, molto convincente e solida.
La sceneggiatura, che propone una trama particolarmente intricata e piena di colpi di scena, costituisce senza dubbio l'elemento di maggior valore dell'opera. Molto positiva la presenza di numerosi personaggi tutti collocati in ruoli importanti per lo sviluppo della storia, che ne esce variegata ed arricchita; solo nel finale si poteva far meglio, valorizzando maggiormente alcuni aspetti, compresa la sorpresa conclusiva che comunque è ben riuscita.
Apprezzabile la scelta di adottare una narrazione lineare, con lo scopo di rendere la trama facilmente comprensibile allo spettatore, al quale non sono richiesti eccessivi sforzi interpretativi.
Regia ordinaria che non si caratterizza per particolari virtuosismi, ma si concentra unicamente nel compito di valorizzare l'ottima sceneggiatura, restando un po' anonima in definitiva.
La pellicola ha la capacità di sorprendere il pubblico, pregio non da poco; i numerosi imprevisti rinnovano continuamente l'attenzione dello spettatore che resta avvinto dalla trama e desideroso di scoprire i numerosi misteri di cui la stessa è costellata.
Il cast è di buon livello: Lana Turner, benché non più giovanissima, era ancora un nome di notevole richiamo; non indimenticabile la prova di Anthony Quinn, in una parte non particolarmente indovinata per l'attore di origini messicane, che a causa del ruolo che lo ingessa un po' troppo non riesce a mettere in mostra le sue ben note doti istrioniche. Tra gli altri interpreti si ricorda Sandra Dee, nel suo classico ruolo di ragazza limpida e perbene.
Il film, che non raggiunge le due ore di durata, si segue con interesse sino in fondo.
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samanta
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lunedì 9 gennaio 2023
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un ritratto boomerang
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Uscito nel 1960 è un film drammatico con venature di giallo-thriller, ritenuto un noir a colori è diretto da Michael Gordon discreto artigiano di Hollywood con alterne fortune (Cirano di Bergerac, Venere in pigiama, Il letto racconta), che negli anni '50 inciampò nel maccartismo ostacolando la sua carriera. Il film accolto male dalla critica ebbe invece successo di pubblico e vede come protagonista Lana Turner appena reduce (1958) dallo scandalo con Johnny Spampanato mafioso con cui ebbe un torbido e violento rapporto sessuale, ucciso dalla figlia quindicenne della diva mentre picchiava la madre.Lo scandalo ebbe l'effetto di aumentare la fama della diva che nel 1959 ottenne un grande successo con Lo specchio della vita.
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Uscito nel 1960 è un film drammatico con venature di giallo-thriller, ritenuto un noir a colori è diretto da Michael Gordon discreto artigiano di Hollywood con alterne fortune (Cirano di Bergerac, Venere in pigiama, Il letto racconta), che negli anni '50 inciampò nel maccartismo ostacolando la sua carriera. Il film accolto male dalla critica ebbe invece successo di pubblico e vede come protagonista Lana Turner appena reduce (1958) dallo scandalo con Johnny Spampanato mafioso con cui ebbe un torbido e violento rapporto sessuale, ucciso dalla figlia quindicenne della diva mentre picchiava la madre.Lo scandalo ebbe l'effetto di aumentare la fama della diva che nel 1959 ottenne un grande successo con Lo specchio della vita.
Matthew Cabot (Llyoid Nolan mediocre attore 'anni 40) è un ricco armatore, malato gravemente, dal letto dirige con durezza la sua attività aiutato dal braccio destro l'ambiguo Howard (Richard Basehart), prepotente e rabbioso tratta male tutti compresa la bella moglie Sheila (Lana Turner), lo visita tutti i giorni facendogli un'iniezione per rallentare il decorso del male il dr. Rivera (Anthony Quinn). Cabot ha avuto da Sheila un figlio ancora bambino Peter e dalla prima moglie ha avuto una figlia di 18 anni Cathy (reduce dal successo di Scandalo al sole) innamorata del giovane Blake che ha una società di rimorchiatori, il padre suicida era stato rovinato economicamente da Cabot (per questo è sospettato della morte). Il problema è che la donna è l'amante del dr. Rivera da tempo, il medico posseduto dalla passione uccide d'accordo con l'amante Cabot con un'iniezione e poi in un turbinio di eventi anche Howard che aveva scoperto la tresca. Fine logica con la morte di Rivera mentre inseguiva Cathy che aveva scoperto la verità e con Sheila smascherata nei suoi propositi criminali.
Il film avrebbe potuto essere più interessante e coinvolgente , ma la regia e la sceneggiatura appaiono distratte, nello svolgimento ci sono momenti illogici come ad esempio le modalità dell'omicidio di Howard, ritenuto a torto l'autore di lettere anonime che accusavano Sheila sono palesemente assurde e destinate al fallimento, così è opaca la figura di Blake non approfondita psicologicamente. In realtà il film più che un noir risente l'influsso di Hitchcock con un ben diverso livello artistico che si riflette in una mancanza di suspence e di accuratezza, se si confronta con Delitto perfetto che ha il tema analogo dell'adulterio quale differenza! La recitazione di Lana Turner che, scandali a parte, era una brava attrice con un successo meritato (Il postino suona sempre 2 volte, Il bruto e la bella, I 3 moschettieri) è di ottimo livello e servì a riconquistare i favori del pubblico, Anthony Quinn si dimosta un solido e versatile attore, deludente invece Richard Basehart nella parte del melllifluo Howard che vorrebbe sposare la ricca Sheila, Sandra Dee che avrà una breve carriera recita con bravura la parte della giovane e ingenua innamorata di Blake.
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elgatoloco
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giovedì 15 ottobre 2020
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elementi intrecciati
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Decisamente questo"Portrait in >Black"(Michael Gordon, soggetto di Ivan Goff, scneeggiatura di Ben Roberts, 1960) è un film che solleva alcune questioni interessanti: A)come il mélo possa"sintetizzarsi"con il thriller, operazione che qui riesce almneo parzialmente, in maniera comunque notevole, interessante. non senza che vi siano altri elementi aggiunti; B ) il film solleva anche la questione del rapporto tra arrmatori e lavoratori del porto e comunque marinai, solo che ciò avviene in forma sentimentale(la figlia del vecchio capo che muore è innamorata di un lavoratore, appunto), dunque molto american syule, senza sfiorare seriamente(se non per brevi accenni)la qiuestione dello sfruttamento capitalista di questi lavoratori.
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Decisamente questo"Portrait in >Black"(Michael Gordon, soggetto di Ivan Goff, scneeggiatura di Ben Roberts, 1960) è un film che solleva alcune questioni interessanti: A)come il mélo possa"sintetizzarsi"con il thriller, operazione che qui riesce almneo parzialmente, in maniera comunque notevole, interessante. non senza che vi siano altri elementi aggiunti; B ) il film solleva anche la questione del rapporto tra arrmatori e lavoratori del porto e comunque marinai, solo che ciò avviene in forma sentimentale(la figlia del vecchio capo che muore è innamorata di un lavoratore, appunto), dunque molto american syule, senza sfiorare seriamente(se non per brevi accenni)la qiuestione dello sfruttamento capitalista di questi lavoratori. Ben differente la problematica, pur contraddittoria, presente in"On the Waterfront"di ELia Kazan, 1954, dove, certo, la presenza di Marlon Brando"schiacciava"in qualhce modo il film; D) la dinamica familiare-amicale(anche nel senso degli/delle amanti)è qui ben gestita, in un film , signigicativamente intitolato"Portrait in Black"che però è a colori... un tentativo intewressante che però, forse, in bianco e nero avrebbe avuto maggiore interesse e migliore riuscita. Da sottolineare che qui siamo lontani sia dai veritci del mélo sia da quelli del thriller, dove natrualmente in quello stesso anno era"Psycho"di Hitchocock a rappresentare il capolavoro. I protagonisti Lana Turner, Antohony Quinn, John saxon sono oltremodo convincenti, mentre non lo è, come paladina dei"givoani"Sandra Dee, decisamente più a suo agio nelle commedie, musicali e non, ancora una volta a sottolineare il fatto che non ogni interprete può ricoprire un ruolo in fulm comico e/o drammatico, a piacimento. Sarebbe unìillusione decisamente nefasta per lo spettacolo in generale: probabilmente la scelta dell'attrice giovane, nella persona della Dee, era dettata solamewnte dal successo al botte4ghino, dalla fama tra i giovnai dellìattrice, scelte dettate, insomma dalla produzione. A parte un finale"bislacco"in quanto meramente casuale, il film rimane comunque"da salvare"appunto per la capacità di tenere insieme mélo e thrille in maniera complessivamente non banale, senza mai scivolare nell'umorismo involontario che si trova in vari altri film. El Gato
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elgatoloco
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giovedì 15 ottobre 2020
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elementi intrecciati
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Decisamente questo"Portrait in >Black"(Michael Gordon, soggetto di Ivan Goff, scneeggiatura di Ben Roberts, 1960) è un film che solleva alcune questioni interessanti: A)come il mélo possa"sintetizzarsi"con il thriller, operazione che qui riesce almneo parzialmente, in maniera comunque notevole, interessante. non senza che vi siano altri elementi aggiunti; B ) il film solleva anche la questione del rapporto tra arrmatori e lavoratori del porto e comunque marinai, solo che ciò avviene in forma sentimentale(la figlia del vecchio capo che muore è innamorata di un lavoratore, appunto), dunque molto american syule, senza sfiorare seriamente(se non per brevi accenni)la qiuestione dello sfruttamento capitalista di questi lavoratori.
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Decisamente questo"Portrait in >Black"(Michael Gordon, soggetto di Ivan Goff, scneeggiatura di Ben Roberts, 1960) è un film che solleva alcune questioni interessanti: A)come il mélo possa"sintetizzarsi"con il thriller, operazione che qui riesce almneo parzialmente, in maniera comunque notevole, interessante. non senza che vi siano altri elementi aggiunti; B ) il film solleva anche la questione del rapporto tra arrmatori e lavoratori del porto e comunque marinai, solo che ciò avviene in forma sentimentale(la figlia del vecchio capo che muore è innamorata di un lavoratore, appunto), dunque molto american syule, senza sfiorare seriamente(se non per brevi accenni)la qiuestione dello sfruttamento capitalista di questi lavoratori. Ben differente la problematica, pur contraddittoria, presente in"On the Waterfront"di ELia Kazan, 1954, dove, certo, la presenza di Marlon Brando"schiacciava"in qualhce modo il film; D) la dinamica familiare-amicale(anche nel senso degli/delle amanti)è qui ben gestita, in un film , signigicativamente intitolato"Portrait in Black"che però è a colori... un tentativo intewressante che però, forse, in bianco e nero avrebbe avuto maggiore interesse e migliore riuscita. Da sottolineare che qui siamo lontani sia dai veritci del mélo sia da quelli del thriller, dove natrualmente in quello stesso anno era"Psycho"di Hitchocock a rappresentare il capolavoro. I protagonisti Lana Turner, Antohony Quinn, John saxon sono oltremodo convincenti, mentre non lo è, come paladina dei"givoani"Sandra Dee, decisamente più a suo agio nelle commedie, musicali e non, ancora una volta a sottolineare il fatto che non ogni interprete può ricoprire un ruolo in fulm comico e/o drammatico, a piacimento. Sarebbe unìillusione decisamente nefasta per lo spettacolo in generale: probabilmente la scelta dell'attrice giovane, nella persona della Dee, era dettata solamewnte dal successo al botte4ghino, dalla fama tra i giovnai dellìattrice, scelte dettate, insomma dalla produzione. A parte un finale"bislacco"in quanto meramente casuale, il film rimane comunque"da salvare"appunto per la capacità di tenere insieme mélo e thrille in maniera complessivamente non banale, senza mai scivolare nell'umorismo involontario che si trova in vari altri film. El Gato
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