Giuseppe Marotta
Ciao, giugno. Vieni ridendo e ballando, con gli orecchini di ciliegie, per distribuire convegni scientifici a Bordighera, nozze a Venezia, crociere di nababbi nell’Jonio; e a me, che diavolo mi offri? In un diafano pacchetto azzurro, mi offri la "stagione morta" del cinema. Tornano, in questo periodo infame per chi vive di giudizi su Fellini o su Kazan, le più logore fiabe della vecchia nonna cinematografica. Imbrattata di sonno e di rughe, ella, mentre nel caminetto della città divampa l’ultimo fuoco del sole, ci raccoglie intorno a sé e ci parla nei seguenti modi. [...]
di Giuseppe Marotta, articolo completo (2736 caratteri spazi inclusi) su 1958