sinkro
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martedì 12 aprile 2011
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banale
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Il cast è stratosferico e immagino che la piattezza è la scontatezza della trama sia stata imposta dalla produzione per fare un film che tutti potessero apprezzare.
La pellicola prosegue lenta lenta senza mai decollare e dopo circa un ora inizia realmente; a un ora e cinque minuti già avete capito come va a finire e così continuano gli sbadigli. Un po' banalotto, un po' scontato, un'assoluta mancanza di coraggio/intenti e qualche risata.
Ricorda Ninotcha, ma senza il tocco. Dirigetevi su altri di Wilder...Irma la dolce... per esempio...
Insomma, per romanticoni con l'hobby della caffeina.
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toty bottalla
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venerdì 19 novembre 2010
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mitico si...ma...
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...E' un film dalla storia forzata, da una trama incerta come sabrina nello scegliere l'uomo ricco da sposare, il film scorre fra sbadigli e speranze che dopo sarà meglio, perfino il grande BOGART sembra dire "ma che ci faccio qui?", però c'è la HEPBURN, BOGART, HOLDEN e il regista è BILLY WILDER...no,no allora è un gran film.
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lady libro
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sabato 13 novembre 2010
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sabrina dell'amore
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Uno dei film più belli con Audrey Hepburn, un'attrice unica e inimitabile nel suo stile. In questo film riesce a far innamorare di sè i due ricchi fratelli presso cui suo padre lavora come autista. Humphrey Bogart rivela una sensibilità inaspettata, che lo rende un attore sempre più bravo e che ormai ha il suo posto nel tempio degli attori venerati di tutto il mondo, e William Holden rende la commedia assai gradevole e divertente con i suoi amori e il suo spirito.
Un cast eccezionale, per un film meraviglioso. Cinque stelle, e se potessi gliene darei 100.000!
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renato c.
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lunedì 28 giugno 2010
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bello!
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Un'altro bel film del grande Billy Wilder. Ora ho capito perchè, oltre al fatto di essere un'attrice, allora cinematograficamente poco nota, July Andrews è stata sostiruita da Audrey Hepburn in "My fair lady": perchè la parte della Cenerentola che si trasforma da donna semplice a donna di gran classe l'aveva già fatta in questo film!
William Holden che prima neanche la notava e che quando la vede trasformata si prende la "cotta"! Ma soprattutto il frddo calcolatore Humprey Bogart, che aveva calcolato tutto: dal sostituire il fratello con se stesso nel cuore di Sabrina, al viaggio inganno a Parigi mandandola prima da sola e poi spedendole il fratello, alla fina è proprio lui ad innamorarsi, sacrificando per lei perfino il suo ombrello! Sembra una battuta stupida ma la scena in cui sulla na
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Un'altro bel film del grande Billy Wilder. Ora ho capito perchè, oltre al fatto di essere un'attrice, allora cinematograficamente poco nota, July Andrews è stata sostiruita da Audrey Hepburn in "My fair lady": perchè la parte della Cenerentola che si trasforma da donna semplice a donna di gran classe l'aveva già fatta in questo film!
William Holden che prima neanche la notava e che quando la vede trasformata si prende la "cotta"! Ma soprattutto il frddo calcolatore Humprey Bogart, che aveva calcolato tutto: dal sostituire il fratello con se stesso nel cuore di Sabrina, al viaggio inganno a Parigi mandandola prima da sola e poi spedendole il fratello, alla fina è proprio lui ad innamorarsi, sacrificando per lei perfino il suo ombrello! Sembra una battuta stupida ma la scena in cui sulla nave il grande Humphrey si libera dell'ombrello appendendolo alla cintura del cappotto di un altro passeggero della nave, è un modo stupendo per dire "Ti amo! La mia vita passata non conta più niente, per me ora conti solo tu!
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paola di giuseppe
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lunedì 21 giugno 2010
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sabrina o della joie de vivre
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“Odio le donne che ridono sempre!” piagnucola Sabrina al padre, il buon attempato chauffeur che da 25 anni guida la limousine della famiglia Larrabee, restando compassato al suo posto da perfetto snob. Sul sedile posteriore i padroni, in mezzo il diaframma di vetro.
“Non sognare l’impossibile”, risponde affettuoso e burbero alla figlia che guarda le feste di casa Larrabee con quegli occhioni immensi e tristi dal nascondiglio sull’albero, mentre il suo adorato David (un William Holden che sembra ossigenato) svolazza tra bellezze bionde e ridenti in bianco tight, con bottiglia di champagne e flut di cristallo nascosti nelle tasche posteriori dei pantaloni.
Un corso di cucina aspetta Sabrina a Parigi, il master dei poveri, il massimo a cui puoi aspirare se vivi ai piani bassi, e Sabrina è la mascotte della servitù che tifa per lei senza ritegno.
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“Odio le donne che ridono sempre!” piagnucola Sabrina al padre, il buon attempato chauffeur che da 25 anni guida la limousine della famiglia Larrabee, restando compassato al suo posto da perfetto snob. Sul sedile posteriore i padroni, in mezzo il diaframma di vetro.
“Non sognare l’impossibile”, risponde affettuoso e burbero alla figlia che guarda le feste di casa Larrabee con quegli occhioni immensi e tristi dal nascondiglio sull’albero, mentre il suo adorato David (un William Holden che sembra ossigenato) svolazza tra bellezze bionde e ridenti in bianco tight, con bottiglia di champagne e flut di cristallo nascosti nelle tasche posteriori dei pantaloni.
Un corso di cucina aspetta Sabrina a Parigi, il master dei poveri, il massimo a cui puoi aspirare se vivi ai piani bassi, e Sabrina è la mascotte della servitù che tifa per lei senza ritegno.
La tour Eiffel occhieggia ora dietro il finestrone rotondo davanti al quale si staglia, fiero, il capocuoco che la guarda disgustato (non sa neanche rompere un uovo!).
Ma Parigi è sempre Parigi e fa miracoli.
Sabrina sboccia, di colpo non è più la timida ragazzetta che voleva morire per amore nel parco macchine dei Larrabee, aspirando ossido di carbonio e finendo sulle spalle del severo Linus ( un Boogie non smagliante come sempre ma la parte non lo prevedeva) che la riporta di sopra (e già lì il destino comincia a darsi da fare, come vedremo).
Sabrina torna da Parigi nella maestosa dimora dei Larrabee come un sogno, una ventata d’aria fresca, i suoi occhi sono luce, il sorriso perle, il corpo giunco . Illumina quel mondo incartapecorito di uomini troppo seri e donne troppo ridenti, fanciulle da allevamento per matrimoni combinati e vecchie sussiegose, mariti spaventati che si nascondono con sigaro acceso nell’armadio e dandy perdigiorno che scialacquano i beni di papà.
Bisogna neutralizzare Sabrina, è amore, bellezza, joie de vivre, non c’è posto per una cosa simile e ci pensa il serio Linus. Ma il destino ha continuato il suo lavoro da quella volta in garage.
Mentre David, che finalmente si è accorto di lei, cura le conseguenze nefaste del vizietto di mettere bicchieri nelle tasche posteriori dei pantaloni per poi scordarsene, Linus tesse la tela in cui resterà impigliato (e con nostra vera soddisfazione, del resto, tra Holden e lui l’esito era scontato, forse meno se ci fosse stato Cary Grant, come doveva essere all’inizio).
Wilder passa la mano leggera sulle cose, guarda divertito, corruga di tanto in tanto la fronte, ma solo un po’, mette insieme un cast prezioso, di quelli che fanno pensare a felici congiunzioni astrali, e sembra dirci: questo è uno dei tanti modelli della vita dell’uomo, sempre che non arrivino le tempeste dalla storia. Ora proviamo a scombinare le carte e lasciamo che a farlo, stavolta, siano grazia e allegria, in una parola Sabrina, la lady anomala di una sophisticated comedy che rivede e corregge la favola di Cenerentola ("d'altronde siamo nel XX secolo" si sente ripetere).
"Nessun povero è mai stato chiamato democratico per aver sposato un ricco".
Come dire tanto, e nel lontano ‘54, senza alzare bandiere e buttar giù statue.
Il grande cinema del tempo che fu ancora ci sorprende e ci fa star bene, e a volte si può.
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minnie
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mercoledì 16 giugno 2010
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altro che pretty woman
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Ma che meraviglia...quante volte l'avrò visto però...cinquanta, sessanta? So solo che lo vedo da quando ero ragazzina e che mi commuovo sempre a vedere Linus che arriva sulla nave con le note della vie en rose...sarà che una favola piace sempre e che è così rara nella vita di tutti i giorni. E poi i vestiti di Sabrina...che classe, e la musica, è tutto congegnato per il successo, cosa che non riuscì con parigi e Cooper, troppo vecchio...
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paride86
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giovedì 28 gennaio 2010
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buono ma sopravvalutato
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Sabrina, giovanissima figlia di un autista, è innamorata non ricambiata dello scapestrato figlio del padrone. Per dimenticarlo andrà a Parigi...
"Sabrina" è una commedia ordinaria con qualche picco di banalità, non certo all'altezza del miglior Wilder, nonostante il cast stellare.
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yaya90
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martedì 12 gennaio 2010
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sabrina. che nome, che nome!!!
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"Sabrina" di Billy Wilder è uno di quei film che, seppur non capolavori, possono essere considerati "Superiori". Grandi attori, molti dei quali vistosamente rubati al teatro (basti pensare ai domestici e al cuoco parigino); grandi musiche da "La vie en rose" ai pezzi orchestrali; grandi vestiti, non a caso vinse l'Oscar;il regista è uno dei più grandi di Hollywood. In se la storia forse non ha nulla di speciale, ma le gag, le battute e soprattutto gli attori, la cui mimica trasmette ancor di più l'ilarità degli avvenimenti, lo rendono un affresco pittoresco e spensierato dell'alta società americana dei '50. Il film ci guadagna anche con la sostituzione di Cary Grant con Bogart, il primo sarebbe stato troppo bello e si sarebbe perso tutto il gioco LarryVsDavid che caratterizza il film; inoltre molte gag sarebbero risultate scialbe e per nulla divertenti, basti pensare a quando Larry si guarda allo specchio e dice "Guarda! Ho l'aria di uno studente con l'artrite", bisogna ammettere che detto da un uomo alto e bello come Grant sarebbe stato oltremodo ridicolo.
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"Sabrina" di Billy Wilder è uno di quei film che, seppur non capolavori, possono essere considerati "Superiori". Grandi attori, molti dei quali vistosamente rubati al teatro (basti pensare ai domestici e al cuoco parigino); grandi musiche da "La vie en rose" ai pezzi orchestrali; grandi vestiti, non a caso vinse l'Oscar;il regista è uno dei più grandi di Hollywood. In se la storia forse non ha nulla di speciale, ma le gag, le battute e soprattutto gli attori, la cui mimica trasmette ancor di più l'ilarità degli avvenimenti, lo rendono un affresco pittoresco e spensierato dell'alta società americana dei '50. Il film ci guadagna anche con la sostituzione di Cary Grant con Bogart, il primo sarebbe stato troppo bello e si sarebbe perso tutto il gioco LarryVsDavid che caratterizza il film; inoltre molte gag sarebbero risultate scialbe e per nulla divertenti, basti pensare a quando Larry si guarda allo specchio e dice "Guarda! Ho l'aria di uno studente con l'artrite", bisogna ammettere che detto da un uomo alto e bello come Grant sarebbe stato oltremodo ridicolo. La Hepburn è superlativa e bellissima, anche con il "cavallo", i piedi scalzi e il vestito a pois. Il bianco e nero conferisce alla pellicola una raffinatezza che a colori ci avrebbe perso un po'. Superlativa l'interpretazione di John Williams nei panni di Thomas Fairchild.
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annona
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sabato 27 dicembre 2008
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audrey
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show me
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martedì 7 ottobre 2008
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ok
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