samanta
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martedì 3 marzo 2020
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una grande laura
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Vertigine (Laura in originale e come è conosciuto) è il primo film che Otto Preminger diresse con Gene Tierney (gli altri: Il segreto di una donna, Sui marciapiedi, Tempesta su Washington) riuscendo sempre a valorizzare il presonaggio femminile interpretato.
Con un flash back iniziale che racconta la vita degli ultimi anni di Laura, il film parte dalla scoperta di una donna uccisa in camicia da notte davanti all'uscio di casa e con il volto sfigurato da una fucilata. E' identificata in Laura Hunt una brillante dirigente di una agenzia pubblicitaria creata da lei con l'aiuto di un potente e ricco giornalista dellla stampa e radiofonico Waldo (Clifton Webb).
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Vertigine (Laura in originale e come è conosciuto) è il primo film che Otto Preminger diresse con Gene Tierney (gli altri: Il segreto di una donna, Sui marciapiedi, Tempesta su Washington) riuscendo sempre a valorizzare il presonaggio femminile interpretato.
Con un flash back iniziale che racconta la vita degli ultimi anni di Laura, il film parte dalla scoperta di una donna uccisa in camicia da notte davanti all'uscio di casa e con il volto sfigurato da una fucilata. E' identificata in Laura Hunt una brillante dirigente di una agenzia pubblicitaria creata da lei con l'aiuto di un potente e ricco giornalista dellla stampa e radiofonico Waldo (Clifton Webb). Il giornalista, più anziano, è mosso nei confronti della donna da una passione ossessiva, all'inizio corrisposta e poi trasformata in amicizia. Waldo geloso cerca di fare fallire il rapporto di Laura con altri uomini, specie Shelby (Vincent Price) un aitante fannullone, che Laura ha assunto e che si fa pagare da donne più anziane come Ann (Judith Anderson) e che malgrado dovesse sposare tra una settimana Laura la tradisce con una modella dell'agenzia: Diana. Le indagini sono svolte dal tenente McPherson (Dana Andrews) che poco alla volta complice un bel ritratto di lei sul caminetto e la lettura delle sue lettere personali e del suo diario si innamora di lei. Una sera mentre cerca indizi in casa della donna si addormenta e viene svegliato dalla porta che si apre e appare Laura che era andata via alcuni giorni per meditare se sposare Shelby, il cadavere è di Diana. McPherson anche con metodi brutali scopre la verità: approffitando dela sua assenza Shelby aveva portato a casa di Laura Diana mentre erano a letto avevano sentito suonare il campanello, Diana aveva aperto la porta ed era stata uccisa, ma Shelby nega di essere l'uccisore. McPherson con metodi bruschi anche con Diana che alla fine si innamora di lui, scopre la verità e in extremis riesce ad impedire che Waldo (era lui l'uccisore di Diana che nel buio aveva scambiato per Laura) uccida anche Laura e anzi viene ucciso dalla polizia nella sparatoria.
Alcuni critici hanno anche sostenuto una parte onirica e cioè che la seconda parte del film sia un sogno del tenente che dorme, ma evidentemente non è così per fortuna non è Mulholland Drive, è un bel thriller noir nel suo genere un capolavoro, per la sua atmosfera onirica di ambiguità e di incertezza che permane nel film girato con una fotografia bianco/ nera eccezionale (ebbe l'Oscar), che mette in risalto il personaggio femminile. Forse l'accostamento più azzeccato ad un altro film è Vertigo (La donna che visse due volte) di Hitchcock, anche se vi sono solo delle analogie ma le due storie sono molto diverse. La protagonista Gene Tierney riesce nell'interpretazione a creare un insieme di erotismo, fascino, mistero e anche di semplicità che rendono Laura una delle più belle figure del cinema, fu la sua una performance eccezionale che avrebbe ben meritato l'Oscar (meglio della grande Bergman in Angoscia). Accanto a lei Dana Andrews uno degli attori preferiti di Preminger che recita bene la parte del tenente brusco e di poche parole che cede al fascino prima di una fantasma e poi di una donna in carne ossa. Da segnalare anche Clifton Webb ottimo nella parte di Waldo che, a 55 anni, con questo film iniziò una breve ma fortunata carriera cinematografica (Il filo del rasoio, Governante rubacuori), bella la colonna musicale
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il befe
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mercoledì 4 febbraio 2015
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che cult
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uno dei migliori film noir mai visto
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onufrio
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lunedì 26 gennaio 2015
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noir targato preminger
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La voce fuori campo del giornalista Waldo si interroga sulla morte della giovane Laura, ragazza con la quale l'ormai maturo Waldo aveva instaurato un legame importante; il tenente McPherson è chiamato ad analizzare la scena del crimine, due sono i probabili assassini o lo stesso Waldo e il fidanzato nonchè futuro sposo di Laura, Shelby Carpenter. Le indagini andranno avanti ed un colpo di scena mescolerà le carte. Ottimo noir diretto da Preminger, breve ma intenso.
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luca scial�
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sabato 28 dicembre 2013
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chi ha ucciso la bella laura?
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Il Tenente McPherson indaga sulla morte della giovane Laura, bella, in carriera, desiderata da tanti. Ma in particolare da due uomini: Waldo, intellettuale raffinato con la puzza sotto al naso che la lanciò e Shelby, collaboratore che lei stessa fece assumere. Loro sono i principali indiziati, ma lo stesso Tenente si innamora in modo platonico di Laura, lasciandosi coinvolgere troppo nelle indagini. Ma una notta si sveglia e scopre che la donna non è morta, e non si tratta di un sogno...
A sette anni dal suo esordio con una commedia, Otto Preminger propone un giallo trasponendo un romanzo di Vera Caspary. I progressi rispetto al precedente si notano, sebbene la sua vena impiegherà ancora un pò di tempo per carburare.
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Il Tenente McPherson indaga sulla morte della giovane Laura, bella, in carriera, desiderata da tanti. Ma in particolare da due uomini: Waldo, intellettuale raffinato con la puzza sotto al naso che la lanciò e Shelby, collaboratore che lei stessa fece assumere. Loro sono i principali indiziati, ma lo stesso Tenente si innamora in modo platonico di Laura, lasciandosi coinvolgere troppo nelle indagini. Ma una notta si sveglia e scopre che la donna non è morta, e non si tratta di un sogno...
A sette anni dal suo esordio con una commedia, Otto Preminger propone un giallo trasponendo un romanzo di Vera Caspary. I progressi rispetto al precedente si notano, sebbene la sua vena impiegherà ancora un pò di tempo per carburare. Malgrado personaggi ben interpretati e diretti, e un coup de theatre inaspettato, la storia coinvolge a fatica lo spettatore, per l'eccessiva increspatura e verbosità della sceneggiatura.
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il cinefilo
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sabato 23 ottobre 2010
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il fascino del mistero
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TRAMA:Un poliziotto indaga sulla morte di una bellissima donna ma avrà più di una sorpresa...COMMENTO:Il regista Otto Preminger firma,con questo film,uno dei più ammirevoli esempi di cinema noir degli anni quaranta ed è una chicca per ogni cinefilo.
Il film regge il suo fascino su tre innegabili punti di forza:il cast(praticamente perfetto a cominciare da Clifton Webb),i dialoghi(arguti e brillanti)e nell'atmosfera ammaliante che circonda l'intera vicenda la cui"orbita estetica"si rivela molto legata all'immagine del quadro che appare nelle sequenze ambientate all'interno della casa della presunta vittima.
La sceneggiatura,ispirata a un romanzo di Vera Caspary e scritta da Jay Dratler,possiede la capacità di riuscire ad amministrare magnificamente i colpi di scena e le varie descrizioni psicologiche dei personaggi primari e secondari(ed è un merito di non poco conto)fornendo alla pellicola un efficacia tecnico-stilistica destinata a non invecchiare mai.
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TRAMA:Un poliziotto indaga sulla morte di una bellissima donna ma avrà più di una sorpresa...COMMENTO:Il regista Otto Preminger firma,con questo film,uno dei più ammirevoli esempi di cinema noir degli anni quaranta ed è una chicca per ogni cinefilo.
Il film regge il suo fascino su tre innegabili punti di forza:il cast(praticamente perfetto a cominciare da Clifton Webb),i dialoghi(arguti e brillanti)e nell'atmosfera ammaliante che circonda l'intera vicenda la cui"orbita estetica"si rivela molto legata all'immagine del quadro che appare nelle sequenze ambientate all'interno della casa della presunta vittima.
La sceneggiatura,ispirata a un romanzo di Vera Caspary e scritta da Jay Dratler,possiede la capacità di riuscire ad amministrare magnificamente i colpi di scena e le varie descrizioni psicologiche dei personaggi primari e secondari(ed è un merito di non poco conto)fornendo alla pellicola un efficacia tecnico-stilistica destinata a non invecchiare mai.
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fedeleto
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venerdì 20 agosto 2010
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la vertigine del mistero
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Tratto da un romanzo di successo e interpretato da ottimi attori ,vertigine rappresenta in un certo senso il primo vero film di otto preminger(seppur questo sia il suo ottavo film) ,e racconta una vicenda oscura,piena di colpi di scena che porta lo spettatore in una vertigine misteriosa.La storia narra l'omicidio di laura e un poliziotto che indaga sul caso insieme ad un amante della defunta,ma non appena ella riappare ,i misteri si complicano e arrivare alla verita' non sara' facile.Un film incentrato sul colpo di scena (interessante la scena in cui laura ritorna e il poliziotto la vede,un effetto di luci decisamente interessante),ma soprattutto su una certa atmosfera che lega l'intreccio ad una certa aria di noir,seppur esso non lo sia.
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Tratto da un romanzo di successo e interpretato da ottimi attori ,vertigine rappresenta in un certo senso il primo vero film di otto preminger(seppur questo sia il suo ottavo film) ,e racconta una vicenda oscura,piena di colpi di scena che porta lo spettatore in una vertigine misteriosa.La storia narra l'omicidio di laura e un poliziotto che indaga sul caso insieme ad un amante della defunta,ma non appena ella riappare ,i misteri si complicano e arrivare alla verita' non sara' facile.Un film incentrato sul colpo di scena (interessante la scena in cui laura ritorna e il poliziotto la vede,un effetto di luci decisamente interessante),ma soprattutto su una certa atmosfera che lega l'intreccio ad una certa aria di noir,seppur esso non lo sia.La bravura di preminger risalta nella sua bravura nel non fare esterne (il film si svolge quasi interamente in spazi chiusi) e concentrare la pellicola sui personaggi che conservano una loro eterogeneita,dal poliziotto(uomo scrupoloso,ma fragile nel suo lato di ossessione per laura),laura(estremamente angelica ed innocente,sembra al tempo stesso nasconda qualcosa).ed infine rimangono due personaggi,waldo e jim ,il primo estremamente scomodo per certi aspetti(dice cio' che pensa e non si limita ad offendere se necessario) ,ed il secondo (timoroso ,e in parte molto ambiguo), rimasto da antologia l'oggetto che usa il poliziotto per pensare (una sorta di gioco del baseball in miniatura),che simbolicamente rappresenta come una partita che vorrebbe vincere scoprendo il colpevole.
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g. romagna
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mercoledì 10 marzo 2010
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laura
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Laura, donna affascinante ed in procinto di sposarsi con Jim Carpenter, viene trovata morta. Il tenente McPerson indaga sul decesso con l'aiuto di Waldo, conduttore radio che coltivava una relazione con Laura prima che questa decidesse, alle sue spalle, di fidanzarsi con Jim. E' lo stesso Waldo a raccontare in un flashback tutte le tappe della storia fino alla misteriosa morte, e, sin da subito, sembra essere proprio il signor Carpenter il colpevole del'omicidio. Man mano che le indagini vanno avanti, è lo stesso tenente a subire il grande fascino di Laura, ancorchè ormai deceduta. Una notte egli si addormenta nell'appartamento della defunta e, quando si risveglia, la trova lì, di fronte a sè, viva e vegeta, di ritorno da una gita in campagna ed ignara di tutto quanto è stato ipotizzato su di lei negli ultimi giorni.
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Laura, donna affascinante ed in procinto di sposarsi con Jim Carpenter, viene trovata morta. Il tenente McPerson indaga sul decesso con l'aiuto di Waldo, conduttore radio che coltivava una relazione con Laura prima che questa decidesse, alle sue spalle, di fidanzarsi con Jim. E' lo stesso Waldo a raccontare in un flashback tutte le tappe della storia fino alla misteriosa morte, e, sin da subito, sembra essere proprio il signor Carpenter il colpevole del'omicidio. Man mano che le indagini vanno avanti, è lo stesso tenente a subire il grande fascino di Laura, ancorchè ormai deceduta. Una notte egli si addormenta nell'appartamento della defunta e, quando si risveglia, la trova lì, di fronte a sè, viva e vegeta, di ritorno da una gita in campagna ed ignara di tutto quanto è stato ipotizzato su di lei negli ultimi giorni. Ma allora di chi è il cadavere? E chi lo ha ucciso? E perchè? Un noir d'autore questo di Preminger, in cui la forza ossessiva ed edipica del sentimento sono spinti fino all'estremo, contando su una vicenda di assoluta raffinatezza in cui è la presunta vittima a "rivivere" e ad indirizzare gli eventi successivi verso la soluzione. Tensione, intreccio di caratura, continui colpi di scena e quel ritmo sempre pacato delle pellicole di un tempo: Laura ha senza dubbio tutti gli elementi che concorrono a creare una pellicola di valore, e non per niente è ancor oggi ricordato, a più di sessantacinque anni di distanza, come uno dei noir che hanno scritto la storia del genere.
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barnaby
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venerdì 4 settembre 2009
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vertigine (1944) - barnaby
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Laura Hunt è stata uccisa nel suo appartamento. Un detective, assegnato al caso, comincia ad indagare, stringendo la cerchia dei sospetti a poche persone. A un certo punto, però, Laura ritorna a casa sua: a causa di un banale scambio di persona la vittima è una modella che si trovava in quel momento nell’appartamento insieme al fidanzato di Laura. Man mano che il detective e Laura vedono proseguire le indagini e si innamorano l’uno dell’altra, la vita di lei è sempre più in pericolo.
Uno dei capisaldi del cinema noir anni ’40 ma non solo, diretto dal grande Otto Preminger, Vertigine (traduzione assolutamente insensata del bel Laura originale) si avvale della classica e sempre valida fotografia in bianco e nero (premiata con l’Oscar) e delle buone performance dei vari attori: G.
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Laura Hunt è stata uccisa nel suo appartamento. Un detective, assegnato al caso, comincia ad indagare, stringendo la cerchia dei sospetti a poche persone. A un certo punto, però, Laura ritorna a casa sua: a causa di un banale scambio di persona la vittima è una modella che si trovava in quel momento nell’appartamento insieme al fidanzato di Laura. Man mano che il detective e Laura vedono proseguire le indagini e si innamorano l’uno dell’altra, la vita di lei è sempre più in pericolo.
Uno dei capisaldi del cinema noir anni ’40 ma non solo, diretto dal grande Otto Preminger, Vertigine (traduzione assolutamente insensata del bel Laura originale) si avvale della classica e sempre valida fotografia in bianco e nero (premiata con l’Oscar) e delle buone performance dei vari attori: G. Tierney brava e bella, D. Andrews entra benissimo nella parte (anche se dà leggermente fastidio quando beve con il gomito troppo alzato) e C. Webb fa benissimo l’ossessionato giornalista innamorato della donna. La tensione c’è sempre, e sale mentre ci si avvicina alla conclusione del film, che con i suoi soli 84 minuti non stufa mai. Ottimi gli intrecci di suspense e storia d’amore: alla fine si è contenti ma si può anche provare forse un po’ di pena. Quasi un capolavoro.
Voto: 9,5
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barnaby
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sabato 8 agosto 2009
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vertigine (1944) - la recensione di barnaby
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Laura Hunt è stata uccisa nel suo appartamento. Un detective, assegnato al caso, comincia ad indagare, stringendo la cerchia dei sospetti a poche persone. A un certo punto, però, Laura ritorna a casa sua: a causa di un banale scambio di persona la vittima è una modella che si trovava in quel momento nell’appartamento insieme al fidanzato di Laura. Man mano che il detective e Laura vedono proseguire le indagini e si innamorano l’uno dell’altra, la vita di lei è sempre più in pericolo.
Uno dei capisaldi del cinema noir anni ’40 ma non solo, diretto dal grande Otto Preminger, Vertigine (traduzione assolutamente insensata del bel Laura originale) si avvale della classica e sempre valida fotografia in bianco e nero (premiata con l’Oscar) e delle buone performance dei vari attori: G.
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Laura Hunt è stata uccisa nel suo appartamento. Un detective, assegnato al caso, comincia ad indagare, stringendo la cerchia dei sospetti a poche persone. A un certo punto, però, Laura ritorna a casa sua: a causa di un banale scambio di persona la vittima è una modella che si trovava in quel momento nell’appartamento insieme al fidanzato di Laura. Man mano che il detective e Laura vedono proseguire le indagini e si innamorano l’uno dell’altra, la vita di lei è sempre più in pericolo.
Uno dei capisaldi del cinema noir anni ’40 ma non solo, diretto dal grande Otto Preminger, Vertigine (traduzione assolutamente insensata del bel Laura originale) si avvale della classica e sempre valida fotografia in bianco e nero (premiata con l’Oscar) e delle buone performance dei vari attori: G. Tierney brava e bella, D. Andrews entra benissimo nella parte (anche se dà leggermente fastidio quando beve con il gomito troppo alzato) e C. Webb fa benissimo l’ossessionato giornalista innamorato della donna. La tensione c’è sempre, e sale mentre ci si avvicina alla conclusione del film, che con i suoi soli 84 minuti non stufa mai. Ottimi gli intrecci di suspense e storia d’amore: alla fine si è contenti ma si può anche provare forse un po’ di pena. Quasi un capolavoro. 9 1/2
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