dandy
|
martedì 5 aprile 2011
|
storico documento su una cultura ormai perduta.
|
|
|
|
Il primo documentario ad essere riconosciuto come un'opera d'arte,risultato di un anno di lavoro sul campo,cui ne vanno aggiunti altri dodici nella vita personale del regista.Preoccupato di mostrare non la decadenza degli eschimesi sotto il dominio dei bianchi ma i loro modelli di vita così come sono stati tramandati di generazione in generazione,Flaherty tralascia ogni acquisizione temporanea(fucili e utensili di metallo,già in uso due anni prima)privilegiando l'apologia dell'uomo.Il suo coraggio quotidiano,la capacità di adattarsi in un ambiente estremamente ostile,e lo spirito gaio di chi vive nel Grande Nord.Non esitando a utilizzare i procedimenti tipici della finzione cinematografica:l'impostazione drammatica,la ricreazione degli avvenimenti,la direzione degli indigeni non professionisti,il montaggio basato su una costruzione "filmica",e la mancanza dell'analisi della potenza della natura.
[+]
Il primo documentario ad essere riconosciuto come un'opera d'arte,risultato di un anno di lavoro sul campo,cui ne vanno aggiunti altri dodici nella vita personale del regista.Preoccupato di mostrare non la decadenza degli eschimesi sotto il dominio dei bianchi ma i loro modelli di vita così come sono stati tramandati di generazione in generazione,Flaherty tralascia ogni acquisizione temporanea(fucili e utensili di metallo,già in uso due anni prima)privilegiando l'apologia dell'uomo.Il suo coraggio quotidiano,la capacità di adattarsi in un ambiente estremamente ostile,e lo spirito gaio di chi vive nel Grande Nord.Non esitando a utilizzare i procedimenti tipici della finzione cinematografica:l'impostazione drammatica,la ricreazione degli avvenimenti,la direzione degli indigeni non professionisti,il montaggio basato su una costruzione "filmica",e la mancanza dell'analisi della potenza della natura.Ma questo non nuoce,anzi,permette di apprezzare di più il lavoro compiuto.Indimenticabili le sequenze della costruzione dell'igloo(con tanto di finestra ottenuta da una lastra di ghiaccio),la caccia alle foche,la scoperta del grammofono da parte di Nanuk che ne ignora il funzionamento.E' grazie a questo documentario che sono entrate nel lessico comune parole come igloo,kayak,anorak fino ad allora conosciute solo dagli etnografi.Il protagonista sarebbe morto di fame in una disastrosa spedizione di caccia due anni dopo l'uscita del film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dandy »
[ - ] lascia un commento a dandy »
|
|
d'accordo? |
|
il cinefilo
|
mercoledì 5 gennaio 2011
|
uno dei migliori documentari di sempre
|
|
|
|
Il regista-documentarista Robert J.Flaherty ha realizzato questo film nel lontano 1922 ma la sua bellezza e la sua forza espressiva sono rimasti(quasi del tutto)intatti malgrado l'ambigua(ma comunque interessante)sequenza in cui gli eschimesi e i cani della slitta quasi si"contendono"i resti dell'animale ucciso arrivando a far trasparire un impressionante parallelismo tra il mondo degli umani e quello delle bestie.
R.J.Flaherty ha voluto ricostruire,grazie anche al cast composto unicamente da abitanti del luogo,numerose fasi della vita della popolazione che vanno dalla caccia a pesci e trichechi alla costruzione di un intero igloo destinato ad accogliere la famiglia del cacciatore protagonista.
[+]
Il regista-documentarista Robert J.Flaherty ha realizzato questo film nel lontano 1922 ma la sua bellezza e la sua forza espressiva sono rimasti(quasi del tutto)intatti malgrado l'ambigua(ma comunque interessante)sequenza in cui gli eschimesi e i cani della slitta quasi si"contendono"i resti dell'animale ucciso arrivando a far trasparire un impressionante parallelismo tra il mondo degli umani e quello delle bestie.
R.J.Flaherty ha voluto ricostruire,grazie anche al cast composto unicamente da abitanti del luogo,numerose fasi della vita della popolazione che vanno dalla caccia a pesci e trichechi alla costruzione di un intero igloo destinato ad accogliere la famiglia del cacciatore protagonista...assolutamente da vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a il cinefilo »
[ - ] lascia un commento a il cinefilo »
|
|
d'accordo? |
|
nadi
|
mercoledì 7 gennaio 2009
|
nanook
|
|
|
|
Nanook è un eschimese (Inuit) come comunque come la sua famiglia. Descrive la negoziazione, la caccia, la pesca come comunque come le migrazioni di uno solo di rango ottenuto da coinvolti in tecnologia industriale. Nanook del Nord è stato ampiamente dimostrato come in ogni caso, come ha lodato per il primo full-length, antropologico documentario cinematografico all'interno della storia. Questo film è un documentario, muto e in bianco e nero.
Gli Inuit furono istruiti dal regista sulle tecniche base per la realizzazione del film e sulle sue finalità; parteciparono attivamente a tutte le fasi di ripresa.
Così in seguito lo stesso Flaherty ricorderà la proiezione della prima sequenza montata del film:
Pur sottacendo diversi aspetti e problemi di questa società (come la collettività, la poligamia, la religiosità, l’intrusione occidentale nella cultura locale…) questo film ha il merito di aver reso noti al grande pubblico elementi culturali che prima erano dominio esclusivo degli antropologi.
[+]
Nanook è un eschimese (Inuit) come comunque come la sua famiglia. Descrive la negoziazione, la caccia, la pesca come comunque come le migrazioni di uno solo di rango ottenuto da coinvolti in tecnologia industriale. Nanook del Nord è stato ampiamente dimostrato come in ogni caso, come ha lodato per il primo full-length, antropologico documentario cinematografico all'interno della storia. Questo film è un documentario, muto e in bianco e nero.
Gli Inuit furono istruiti dal regista sulle tecniche base per la realizzazione del film e sulle sue finalità; parteciparono attivamente a tutte le fasi di ripresa.
Così in seguito lo stesso Flaherty ricorderà la proiezione della prima sequenza montata del film:
Pur sottacendo diversi aspetti e problemi di questa società (come la collettività, la poligamia, la religiosità, l’intrusione occidentale nella cultura locale…) questo film ha il merito di aver reso noti al grande pubblico elementi culturali che prima erano dominio esclusivo degli antropologi. Questo anche grazie alle sofisticate tecniche di ripresa e montaggio tipiche della cinematografia di finzione, che lo rendono più ‘appetibile’ per un pubblico non accademico. Vengono infatti inserite alcune sequenze divertenti o tenere (la gag del kayak, la scena della volpe e del bambino o quella del gioco del bimbo con il cucciolo) e il ritmo della narrazione è studiato per catturare l’attenzione dello spettatore. Inoltre, nel film vennero appositamente messe in scena situazioni altrimenti non filmabili e ricostruiti momenti di vita quotidiana in un falso interno igloo perché uno vero non sarebbe stato abbastanza ampio e luminoso da permettere le riprese.
Attraverso Nanook of the North, però, il pubblico mondiale scopre come questo popolo si proteggeva dal freddo, come si spostava, come costruiva un igloo o si procurava il cibo; inoltre vari termini propri della cultura inuit, fino ad allora appannaggio esclusivo degli etnologi che avevano eseguito studi su queste genti, diventarono di dominio pubblico tanto che oggi noi stessi li usiamo con disinvoltura.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nadi »
[ - ] lascia un commento a nadi »
|
|
d'accordo? |
|
|