Titolo originale | Prins |
Anno | 2015 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Paesi Bassi |
Durata | 78 minuti |
Regia di | Sam de Jong |
Attori | Sigrid ten Napel, Elsie de Brauw, Olivia Lonsdale, Jorik Scholten, Ayoub Elasri Achraf Meziani, Oussama Addi, Chaib Massaoudi, Dean Liedermooy, Peter Douwma, Colin George, Vincent van de Waal, Freddie Tratlehner, Ad Fernhout, Donald Scloszkie, Jennefer Siegrist, Frank van der Schoor, Ricky van der Schoor, Leipe Dennis, Anton Verwindt, Xiomara Virdó, Andre Elvering, Rein De Vries, Diego Tauwnaar, Michiel Kerbosch. |
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Ultimo aggiornamento martedì 8 settembre 2015
Il film è stato realizzato con attori non professionisti, location autentiche e un budget ristretto.
CONSIGLIATO N.D.
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Prince si apre con l'immagine di un conflitto pronto ad esplodere. Atipico western in un sobborgo olandese, con una messa in scena rigorosa che evidenzia il contrasto tra un gruppo di ragazzini - ancora divisi tra nonsense adolescenziale e i primi sguardi a ragazze forse troppo belle e troppo grandi per loro - e i bulli del quartiere a bordo di quad iper-tamarri. In secondo piano, una serie di figure che rappresentano ben più di uno sfondo: un padre eroinomane, una madre che vive in interni cercando l'amore 2.0 e l'enigmatico gangster Kalpa. Quello di Ayoub è un percorso di formazione che mescola iperreale ed immaginario, che erompe in una notte a bordo di un'improbabile Lamborghini viola, colori fluo che illuminano incubi e desideri più oscuri rievocando il cinema di Refn.
Co-prodotto da Vice, per il suo primo lungometraggio Sam de Jong - già in concorso nel 2014 con il cortometraggio Marc Jacobs e quest'anno con Malaguti Phantom - esplora e fa esplodere le problematiche dei luoghi e dei personaggi, quasi interamente interpretati da attori non professionisti, che meglio conosce.
Coming of age agrodolce e stilisticamente eclettico, che fonde e fa scontrare generi differenti seguendo le linee narrative di un immaginario autoriale già definito: la ricerca della propria identità, lo scontro con il mondo che sta là fuori, a due passi dal sé, e il continuo giocare con icone e riferimenti pop sconfessandone la sacralità.
Courtesy of Milano Film Festival