Gli indifferenti [1] |
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Un film di Francesco Maselli.
Con Rod Steiger, Claudia Cardinale, Shelley Winters, Tomas Milian, Paulette Goddard.
continua»
Drammatico,
b/n
durata 115 min.
- Italia 1964.
MYMONETRO
Gli indifferenti [1]
valutazione media:
3,38
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Luci e ombre della borghesiadi ParsifalFeedback: 25710 | altri commenti e recensioni di Parsifal |
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lunedì 9 luglio 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Maselli , quattro anni dopo " I Delfini" torna a confrontarsi con Moravia ed i suoi scritti, uno dei più eminenti e controversi, il suo primo romanzo ,la cui stesura ebbe luogo quando l'autore aveva diciotto anni. E' utile ricordare che durante gli anni di lavorazione del film, ben dieci opere di Moravia vennero trasposte in chiave cinematografica. Vi sono indubbiamente delle similitudini stilistiche e di contenuto con il precedente lavoro del regista , incentrato su tematiche del tutto similari. Anche se salta all'occhio la differenza principale tra i due lavori, sin dalle prime battute; mentre il precedente era un'analisi della società borghese di provincia e dei suoi rampolli ed il loro modo di interagire con il tessuto connettivo della loro opulenta cittadina, qui si analizza sino allo spasimo un'unica famiglia con tutti i suoi componenti e le loro idiosincrasie., tanto è vero che la maggior parte delle inquadrature sono in interni, per sottolineare il taglio intimistico ed a tratti claustrofobico della narrazione. Dunque la famiglia in questione è la famiglia borghese Ardengo, priva di Pater Familias e guidata da Maria Grazia ( P. Goddard) donna piena di sè , megalomane e priva di senso di realtà. La loro situazione economica è catastrofica a causa della sua prodigalità e della malafede del suo amante Leo Merumeci ( R. Steiger), amministratore infido , in procinto di intascare tutti gli averi della famiglia, dopo anni di ruberie alle loro spalle. Non pago della sua avidità materiale, dirige le sua attenzioni sulla figlia di Maria Grazia, Carla ( C. Cardinale) definendosi laidamente suo " Quasi Padre" e poi proponendole in segreto di diventare la sua amante. Michele ( T. Milian) ha capito da tempo il gioco del vecchio amministratore e non tarda a rinfacciargli i suoi torti e le sue pecche, ma non scalfirà certo la sua volontà di potenza e la sua arroganza. La situazione capitola e Michele tenta ,invano, di uccidere Merumeci, accettando poi le sue infami condizioni. Diverrà l'amante di Lisa ( S. Winters) amica della madre , in cerca di un vano e triste conforto all'amarezza che lo sovrasta. Tutto, nello svolgimento del film, è permeato di quella patina grigia di perbenismo che Moravia sapeva sapientemente descrivere per analizzare destrutturare le dinamiche intrinseche della società borghese per la quale provava una congenita avversione. Trasposizione ben realizzata con ottimi attori e fotografia convincente.
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