Un amore bello ma insopportabile, come piacerebbe dire ad Opzetek. Struggente e distruttivo nei confronti di quella normalità che qui sembra essere messa al bando, depauperata di ogni suo merito: è forse un reato vivere mediamente felici? Questo è quanto mi son chiesta per tutti i 93 minuti di pellicola. Una pellicola che, bisogna dirlo, nonostante i temi triti e ritriti, ha saputo fornire un che' di innovativo, a tratti inquietante. Si, perchè vedere un uomo trascinarsi nel suo quotidiano, fugando la realtà in gesti inconsueti, è inquietante. Sotto il peso sovrumano di un amore folle, reso ancora più folle dal reciproco tacere, non si può fare altro che morire. Come seppelliti da una inesorabile cascata di cemento...
Bella la semplicità delle scene, lineari, quasi a volersi scontrare con l'ingarbugliata faccenda di anime.
Bella la madre di lui.
Noiosa lei, in alcuni momenti forzata nella sua ostentata diversità. Noiosa ma calamitante.
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