Se certi film sono famosi, non lo sono a caso. Anche le pellicole più attaccabili, se rimaste nell'immaginario comune, qualcosa di buono la avevano e sta solo a notarla. "Ghost: Fantasma" non è solo un film cult d'inizio decennio (anni '90 ovviamente...), come tanti ne uscirono e ne continueranno ad uscire, è una piccola lezione di cinema, un cinema che si porta dietro le sue reali intenzioni. Come il cinema di Georges Melies delle origini, questo fa dell'effetto speciale la vera anima della finzione su pellicola, rende possibile la magia. Ma per un attimo cerchiamo di essere un tantino scrupolosi, iniziamo con uno spunto di trama. Sam e Molly, giovane coppia di New York che per la prima volta sperimenta la convivenza subisce un duro colpo, alla fine di un uscita romantica lui viene ucciso per sbaglio da un ladruncolo che voleva rubargli il portafogli, lei patisce la perdita, consolata quà e là da un amico e collega di lui. Ma non tutto è quel che sembra e a Sam viene data la possibilità di riaggiustare le cose. Nella sua contaminazione di generi, "Ghost" rimane un gioiello, per come riesce ad amalgamare omogeneamente il thriller, il romantico, il drammatico e persino il divertente. Grande merito sicuramente a Jerry Zucker che sorprendentemente aveva diretto solo film demenziali con il fratello David in precedenza, ma ottimi anche gli apporti di Walter Murch al montaggio e del dipartimento sonoro (cui collabora lo stesso Murch) che crea un paesaggio sonoro strabiliante. Ma come dicevo prima il cuore del film sta nella messa in scena e per essere il 1990, la Industrial, Light & Magic (responsabile degli effetti visivi) e il dipartimento effetti speciali fanno incetta di tutte le tecniche possibili e immaginabili, le scene in cui Patrick Swayze recita sia come fantasma che come corpo ormai senza vita sono possibili solo grazie a uno stupendo compositing, una delle ragioni per il quale andrebbe anche solamente, visto il film. Poi si continua con trasparenze, sfocature gaussiane, animazioni digitali 3D (ci si faceva un culo come una capanna al tempo per realizzarle), animazioni al rotoscopio (con cui sono realizzati gli spiriti del male) e così via. E' un film che sostanzialmente io trovo perfetto, semplice, coerente, profondo e ambizioso il tanto per toccare il cuore, un vero e autentico capolavoro immortale, e che nessuno osi a nominare la parola composta da queste lettere: erre - e - emme - a - cappa - e. Un ulteriore nota positiva è data dalle audaci e potenti musiche originali di Maurice Jarre, che nei titoli di testa e di coda emergono prorompenti e nel commento delle scene sono un sagace mix di orchestra e elettronica, contemporanea e ambient. Riguardatelo se lo avete già visto e guardatelo assolutamente se non lo avete mai fatto.
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