Il segreto del bosco vecchio |
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Un film di Ermanno Olmi.
Con Paolo Villaggio, Giulio Brogi, Riccardo Zannantonio, Lino Pais Marden
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 130 min.
- Italia 1993.
- Penta Distribuzione
uscita mercoledì 31 agosto 1994.
MYMONETRO
Il segreto del bosco vecchio
valutazione media:
3,39
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Imbarazzantedi Francesco2Feedback: 41676 | altri commenti e recensioni di Francesco2 |
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giovedì 26 gennaio 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Negli ultimi diciotto anni, pensandoci "Bene", Olmi ha girato almeno tre opere che abbiano come argomenti la slvaguardia della natura e della "Semplicità" ed il rifiuto della guerra: basta pensare, oltre a questo, a pellicole più ecenti come "Cantando dietro i paraventi" e "Centochiodi", senza dimenticarsi film che non ho visto ma di cui parzialmente conosco l'argomento: Terra madre" ed "Il villaggio di cartone". Il regista non è un no-global, ma un cattolico (Anche se le cose si escludono non SEMPREe NECESSARIAMENTE): ciò non gli impedisce, sia chiaro, di avere a cuore determinate tematiche. Sono i risultati ad essere sconfortanti: quattordici anni prima di "Centochiodi", ingenua parabola sul rifiuto per la cultura libreca e sofisticata, un uomo capace di realizzare "Il mestiere delle armi" ed i già citati"Paraventi" si era già impegnato (?) in questa, spiace dirlo, praticamente pessima trasposizione di un racconto di Buzzati. Con un Villaggio bravo (E non solo a fare o ricalcare Fantozzi, come sostiene qualcuno) a calarsi nei panni di un manicheo colonnello, che è lì per distruggere una natura, sia detto senza alcuna ironia, innocente vittima del progresso. Il mondo antropomorfizzato gli propone molto didascalicamente di lasciar perdere, ma lui si ostina, fin quando una storia stupida nella storia (Anche essa stupida, di fondo) lo convincerà a desistere, regalandoci (Sic!) un finale "dalle tinte forti", stilisticamente adeguato a tutto il resto. Dove a Villaggio viene detto dagli uomini, come dagli animali antropomorfizzati, di non distruggerli. Dove il vento potrebbe essere un'arma contro di lui, e poi non lo lascia in pace. In tutto questo stucchevole panorama, esistono un'occasione decisamente sprecata (Il "Colloquio" con la gazza)e qualche scena azzeccata, più autenticamente "Lirica" e meno retorica. Ecco allora entrare in scena, in un contesto desolante come storia e come sceneggiatura, un nipote de lcolonnello; la cui storia, come già detto, gli servirà per redimere sé stesso. Ma sarà troppo tardi, da un certo punto di vista, anche se avremo evitato un'ingiustizia, anzi due (Chi ha visto il film mi capirà). Un film indefinito, credo, come ubicazione geografica e come collocazione cronologica: ma questo non basta a conferigli leggerezza. La leggerezza è altra cosa.
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