Bonjour Tristesse |
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Un film di Otto Preminger.
Con Deborah Kerr, David Niven, Jean Seberg, Geoffrey Horne, Mylène Demongeot.
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Drammatico,
durata 100 min.
- USA 1958.
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buongiorno notte buiadi fedeletoFeedback: 49430 | altri commenti e recensioni di fedeleto |
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giovedì 31 marzo 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La convinzione che OTTO PREMINGER fosse senza dubbio un ottimo regista ,l'avevamo gia' da tempo,ovvero l'eterogenita' delle sue pellicole ci dava una prova di cio',infatti non ha esitato a girare film noir(sui marciapiedi),gialli(vertigine),western avventurosi(la magnifica preda),commedia(la vergine sotto il tetto),drammi(l'uomo dal braccio d'oro),ma ora sceglie una pellicola che unisce in un certo senso commedia e drammaticita',ovvero bonjour tristesse.Il film e' tratto da un romanzo di Francoise Sagan,e racconta il ricordo estivo di una diciassettenne in vacanza con il padre ,con cui ha un rapporto che include una profonda complicita',nel momento in cui viene a trovarli una donna per cui il padre stravede(nonostante sia un conosciuto donnaiolo),e da quel momento troppe cose incominciano a cambiare ,fino ad arrivare ad un tragico epilogo che spieghera' la tristezza che alberga nel cuore della povera ragazza cecile.Preminger come sempre punta molto sulla fotografia,ma l'originalita' non manca ,in primis il bianco e nero iniziale che rappresenta il presente in cui appunto regna la tristezza,e i colori che sono il ricordo estivo in cui appunto i protagonisti provavano gioia,e decisamente angelico e' il volto di jean seberg che sembra uscita da un dipinto,veramente toccante il finale in cui cecile appunto si passa una crema sul viso davanti allo specchio(proprio perche' appunto prende coscienza di se stessa e questo in un certo senso e' il malessere che l'aveva indotta a creare quel piano tragico inaspettato),e se quel viso in un certo senso dovrebbe essere coperto e dunque mascherato,quegli occhi non mentono poiche' le lacrime sono il loro accompagnamento,e forse sarebbe meglio tentare di andare avanti nella vita ma come?dimenticando?forse non puo' succedere,e forse l'unica realta' e' quel bianco e nero che circonda la vita dei protagonisti senza poter piu' provare quella felicita' e quella complicita' che un tempo si provava.Ottimo film in cui,come sempre,preminger non sbaglia una scena.
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