Pa-ra-da |
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Un film di Marco Pontecorvo.
Con Jalil Lespert, Daniele Formica, Evita Ciri, Gabi Rauta, Patrice Juiff.
continua»
Drammatico,
durata 100 min.
- Italia, Francia, Romania 2008.
- 01 Distribution
uscita venerdì 19 settembre 2008.
MYMONETRO
Pa-ra-da
valutazione media:
3,27
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Solo dal basso avvengono i cambiamenti...di SelenFeedback: 0 |
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venerdì 26 settembre 2008 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Una fisarmonica suona note balcaniche, e la sua voce sale sempre più, sino ad entrare anche nella mente di chi, indifferente, passa sempre oltre senza ascoltare mai ciò che sente. La sua voce è un ponte, un tramite, e parla in lingua universale. Romania, 1992. Una fisarmonica sola, nel buio di una notte senza stelle, nella stazione ferroviaria di Bucarest. Sola, ma circondata da ragazzi che cantano e danzano attorno alle alte fiamme di un falò che li riscalda nel gelo della notte. Ragazzi e bambini abbandonati, fuggiti, sfruttati; violenti come cani feriti e randagi senza una meta, dall’infanzia perduta nella miseria più nera e soffocata dalla droga. Pa-ra-da è la storia vera del giovane clown di strada Miloud Okili, e della sua difficile relazione con loro, soprannominati “ i boschettari”; una storia di sofferenza e rispetto, sorrisi e violenza. Il magico racconto di un gruppo di ragazzini considerati alla stregua di animali, che vince le vertigini e capisce di poter aspirare a molto più della strada, della prostituzione, dei marciapiedi, dei sacchetti di colla e degli angusti tuguri ai quali la società li ha relegati. Miloud riesce ad abbattere lo spesso muro della loro indifferenza solamente scendendo nei condotti di riscaldamento, lì dove vivono sottoterra, e dormendo insieme a loro fra tanfo, sporcizia e rifiuti. Solo camminandoci assieme nel fango della società, rispettandoli come persone e offrendo loro una diversa possibilità di vita e un mestiere, egli conquista totalmente la loro fiducia e il loro amore… Solo dal basso avvengono i cambiamenti, senza retorica o falsi sentimentalismi, bensì in una realtà che a volte è troppo cruda da sopportare, tanto da essere spesso e volentieri ignorata. Lo sa bene il regista Marco Pontecorvo, figlio di Gillo Pontecorvo, grande cineasta degli anni Sessanta, e mostra altresì di aver interiorizzato le parole del padre: «Il cinema deve essere vicino all’uomo, dentro all’uomo, deve parlare dell’uomo e non parlare del nulla: questo è il pericolo.». Come lui, suo figlio cerca la verità umana nuda e cruda, rifiutando stili ed etichette e unendo lo sporco del vivere allo scintillio della vita, che spesso è in una risata unita all’amaro d’una lacrima.
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