la neve che cade e bagna modì... lui che malato di tubercolosi, refrattario all'arrogante viltà del freddo, danza, poeta incompreso, pattinando sulla bianca coltre... questa è l'essenza dell'intero film, della sofferenza maledetta di questo pittore presuntuoso e geniale, di questo amante fedele e traditore, di quest'uomo bambino (basti pensare alla presenza del fantasma del bimbo, spesso accanto al modì adulto, dicotomia di antipodi oppure inscindibile connubio??)... l'amore struggente di lei e i toni goliardici della sfida con il più borghese picasso... l'alcol che attira e distrugge, il dubbio se essere maledetti sia una scelta vanitosa o un destino insito nella propria astrologia.. "modì. i colori dell'anima" è un film meraviglioso, unico e inimitabile. garcia, altrove mediocre, qui sfoggia una prestazione sontuosa, come anche l'ignota zylberstein. al di là dell'aderenza alla realtà, forse un pò volutamente tralasciata (un pingue picasso un pò troppo poco artista per essere davvero picasso), la manierista regia di davis compie un capolavoro celebrativo, che coinvolge e sconvolge, ma che è da riservarsi solo a palati fini, afflitti da streben romantico. noblesse oblige!!
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