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"Sabato, Domenica e Venerdì"(1979, dove nella regia si alternano Sergio Martino, Pasquale Festa Campanile, Castellano e Pipolo, anche sceneggiatori in collaborazione), vedono dapprima -ossia in"Sabato"un impiegato che deve incontrare un dirigente giapponese della sua azienda, che in realtà è un'appassionante conturbante donna, che il ragioniere in questione sposerà , divenendo un ristoratore italiano a Tokyo. Triangolo Lino Banfi. Edwige Fenech, Milena Vukotiv, dove quest'ultima, sacrificata dalla sceneggiatura, dimostrq qualità maggiori a fronte dei più famosi partner. In"Domenica"di Festa Campanile(evidentemente desideroso di fama e guadagno, in quel momento, dato che era capace di far di molto meglio, per dirla alla fiorentina)un camionista si trova coinvolto per caso nel salvataggio di una ragazza in procinto di sposarsi(così ha detto ai genitori siciliani, decisi a fare un'improvvisata, che realizzano senza meno con equivoci). QUi protagonisti sono Michele Placido, allora quasi esordiente e Barbara Bouchet, orami"sex-symbol"come la Fenech. Qualche intuzione nella storia, come commedia degli equivoci, dove Festa Campanile non delude per la sua corposa esperienza come autore e regista teatrlae, ma è un po0pco, salvo la descrizione dell'ossessione antisessuale della fmaiglia sicula, dove soprattutto il padre è oppresso dall'idea che il(presunto, in realtà, salvo quanto avviene dopo)fidanzato-promesso sposo della figlia possa essere un comunista....Nel terzo episodio(Venderdì, senza riferimenti a"Robinson Crusoe"di De Foe, peraltro), poi, è mister-"Yuppi Du"Adriano Celentano come manager-tuttolui del"Crazy Horse "e dello storico balletto relativo a dover salvare "capra e cavoli", ossia in realtà l'integritàdel balletto, sposando alla fine Jacqueline(resa da Lova Moor, altrimenti non così famosa come attrice) e poi, de facto anche tutte le altre danzatrici.sexy. Celentano, qui, è tutto lui, come nel secondo c'è minore dominanza attorale, mentre nel primo, poi , emerge la "baresità"di Banfi, allora forse quasi al top della sua popolarità, molto prima di divenire un"nonno TV".... In complesso il tutto si salva(ma non si salda, come si è detto, visto che gli episodi sono rigorosamentte stacati l'uno dall'altro, nè si è fatto molto per raccordarli, in alcun modo),.Le nudità della due attrici e in parte della Moor(che però si vede decisamente più vestita delle altre due, forse una scelta, non so dire in alcun modo), certo, deve aver attratto il pubblico del tempo e la comicità dei tre protagonisti in qualche modo emerge, dove però, come già in parte accennato, la prova di Placido è meno profilato, anche percvhè Placido, propriamente un comico non lo è mai stato né (credo(ha mai voluto essere, comunque limitandosi a prove nelle quali la comicità è, semmai, "involontaria"comqune nonespressa-apppariscente. Altre presenze, come nel primo episodiol di Lory Dal Santo, poi valorizzata più che altro dalla TV, di Franco Diogene nel secondo e di Antonio Guidi nel terzo episodio sono meno appariscenti, quasi"en souplesse". Un film come molti all'epooca, a episodi, con tutti i limiti e la forza di tale genere di produzioni filmche. El Gato
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