paolo ciarpaglini
|
martedì 13 febbraio 2007
|
l'america.
|
|
|
|
Un film a bassissimo costo che come Rocky, ha scritto la storia del cinema. Non tanto qualitativamente, ma per l'impatto avuto su di una generazione intera. La mia. Correva l'anno 1977, quando Travolta dà vita a Tony Manero, ed all'impatto indelebile nell'immaginario collettivo giovanile. Figlio di immigrati Italiani, vive in famiglia nel quatriere di Brooklin, dove ogni momento è buono, per scontrarsi con etnie diverse. Lavora tutta la settimana, con una sola cosa fissa in mente; giungere al 'sabato sera', per andare con gli amici al 2001, dove è ben conosciuto. Tony ed il suo gruppo, non sono teppisti veri e propri, ma rappresentano certamente il prodotto di una gioventù emarginata. Dove non c'è modo di emergere, e sei relegato irrimediabilmente ai margini.
[+]
Un film a bassissimo costo che come Rocky, ha scritto la storia del cinema. Non tanto qualitativamente, ma per l'impatto avuto su di una generazione intera. La mia. Correva l'anno 1977, quando Travolta dà vita a Tony Manero, ed all'impatto indelebile nell'immaginario collettivo giovanile. Figlio di immigrati Italiani, vive in famiglia nel quatriere di Brooklin, dove ogni momento è buono, per scontrarsi con etnie diverse. Lavora tutta la settimana, con una sola cosa fissa in mente; giungere al 'sabato sera', per andare con gli amici al 2001, dove è ben conosciuto. Tony ed il suo gruppo, non sono teppisti veri e propri, ma rappresentano certamente il prodotto di una gioventù emarginata. Dove non c'è modo di emergere, e sei relegato irrimediabilmente ai margini. Per Tony, il ballo è più di una passione, è il suo modo di gridare 'ci sono anch'io'. E lo fa alla grande. La pellicola ha pregi e pochi difetti. Il messaggio è a volte truculento, ma giustamente esplicito. Il film al tempo, venne vietato ai minori. Rivisto alla luce di oggi, anche un ragazzino di 10 anni, non vedrebbe cose che già non sà. In poco meno di due ore, si consuma il radicale cambiamento nella vita di Tony. Si passa dal ragazzo, bullo e spavaldo, alla consapevolezza, appena saggiata nel finale. Il vero volto della vita. Ciò che più meraviglia di questo semplice film, è la capacità di evidenziare, pur con un linguaggio semplicissimo, tutto il malessere e la vuota quotidianità che precede la 'svolta', sofferta, ma inevitabile se hai qualcosa dentro. Se riesci ancora a distinguere il bene dal male. L'incontro, con una ragazza di un paio di anni maggiore, ma soprattutto con una personalità opposta, e quindi complementare alla sua, porterà Tony, a scontrarsi in modo profondo con il suo io. Si accorgerà infine, che il Tony Manero di cui andava tanto fiero altri non è che il suo ego, troppo effimero per affrontare il futuro. Non pensa al futuro, come la maggior parte dei suoi coetanei. C'è prima bisogna cadere, per poi 'risorgere'. Le zuffe, le scazzottate, le sc..... in macchina, gli eccessi, parlano di un senso che non c'è, una lezione se vogliamo 'educativa'. Erano i tempi dei 'Giustizieri della notte', dei 'Serpico', 'Rocky', o dell'ancor fresca, immensa popolarità dell'eroe per antonomasia, Bruce Lee. La sua camera è tappezzata dei loro poster, cerca qualcosa in cui impersonificarsi, un tempo e luogo, entro cui trovare il proprio spazio. E non credo a memoria, che meglio siano stati rappresentati gli anni '70, più che in questo film. L'innegabile fascino , magnetismo di Tony, riescono nel mascherare anche i limiti ben evidenti, di Travolta 'ballerino'. Come appurato per altri fenomeni cinematografici, non è tanto la reale 'preparazione', la qualità vera della performance che il protagonista offre che fà la differenza, ma l'energia. Quel raro dono di bucare lo schermo. Questo è ciò che ha reso celebri personaggi altrimenti poco credibili, in special modo oggi dove gli effetti digitali spadroneggiano. La performance, il 'one schow man', che Tony offre alla platea, (sulle ormai leggendarie piste da ballo quadrettate, sotto palle sfaccettate che riflettono 'ricordi'), è da antologia. Empatia e magnetismo ai massimi livelli. Ed è ciò che conta. Un film che non tramonta mai, e che ha regalato e relegato Travolta, ad essere Tony Manero per sempre. Sì perchè alcuni attori sembrano esser nati per 'un' ruolo, cui ne seguiranno magari decine, ma mai più raggiungeranno quella magia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paolo ciarpaglini »
[ - ] lascia un commento a paolo ciarpaglini »
|
|
d'accordo? |
|
brucemyhero
|
mercoledì 6 ottobre 2010
|
un film, un'epoca.
|
|
|
|
Come ancora, ma di rado accade, 'La febbre del sabato sera' non è semplicemente un film, ma l'immagine in diretta, senza filtri mentali, di un decennio; gli anni '70. Quelli dove ancora ci si poteva, anzi, voleva riflettere, in qualcosa o qualcuno. Tony Manero è il tramite, attraverso cui il regista descrive con profonda, disarmante ma grande empatia, 'quelle sere', quella musica in cui tutti noi, nati nei primi anni '60, continueremo a specchiarci. Un film che dimostra quanto i budget ultramiliardari odierni, poco contano, anzi, rendono tutti partecipi di grandi video-game dal dubbio senso. Dopo 32 anni da quando appena 13enne, lo vidi nel piccolo cinema di paese, rivisto, è ancora 'tremendamente' attuale.
[+]
Come ancora, ma di rado accade, 'La febbre del sabato sera' non è semplicemente un film, ma l'immagine in diretta, senza filtri mentali, di un decennio; gli anni '70. Quelli dove ancora ci si poteva, anzi, voleva riflettere, in qualcosa o qualcuno. Tony Manero è il tramite, attraverso cui il regista descrive con profonda, disarmante ma grande empatia, 'quelle sere', quella musica in cui tutti noi, nati nei primi anni '60, continueremo a specchiarci. Un film che dimostra quanto i budget ultramiliardari odierni, poco contano, anzi, rendono tutti partecipi di grandi video-game dal dubbio senso. Dopo 32 anni da quando appena 13enne, lo vidi nel piccolo cinema di paese, rivisto, è ancora 'tremendamente' attuale. E si resta stupiti da ciò, da quanto seppure in un diverso contesto, per niente o poco sia mutata la società di oggi. Viviamo ancora, o almeno i figli e di riflesso i genitori, le medesime problematiche. Il lavoro, gli acidi, i 'sabati sera' da sballo. Questo è il lato insito della pellicola. Sul piano puramente spettacolare invece... niente cambia!: musiche da brivido che hanno fatto la storia della disco, pedane e palle luccicanti, che appartengono alla preistoria sì, ma tanto, tanto belle da rivedere ancora ed ancora. Si toccano anche argomenti che hanno diviso e separano, con mura millenarie, la gente; da un lato i 'difensori' della vita ad ogni costo, incuranti del "se è giusto o meno". Dall'altra chi come il sottoscritto, pensa che proprio per l'intelligenza di cui ci vantiamo, la ragione, debba prevalere sui costumi e le dottrine. Una realtà cristallizzata, bella da vedere, da sentire', ma priva di elasticità come un ramo secco. Di ragionevolezza. Vorrei andare oltre, ma non credo sia il contesto giusto. Bellissimo affresco evergreen.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a brucemyhero »
[ - ] lascia un commento a brucemyhero »
|
|
d'accordo? |
|
gianni lucini
|
martedì 11 ottobre 2011
|
una svolta nella carriera dei bee gees
|
|
|
|
Il 12 marzo 1977 i fratelli Gibb, meglio conosciuti come i Bee Gees sono in Francia per i fatti loro. Non è un bel momento per la carriera del gruppo che cerca di sopravvivere come può alla crisi del pop melodico. Inaspettata arriva la svolta sotto forma di una telefonata. Nel corso della giornata, infatti, vengono raggiunti dal produttore Robert Stigwood che chiede loro alcuni brani fortemente ritmati per la colonna sonora di un film di cui racconta sommariamente la trama. Si tratta di “Saturday night fever” interpretato dall’emergente John Travolta. Senza neppure leggere la sceneggiatura i tre musicisti si mettono al lavoro negli Chateau d’Heronville Studios in Francia e in breve tempo realizzano i brani richiesti.
[+]
Il 12 marzo 1977 i fratelli Gibb, meglio conosciuti come i Bee Gees sono in Francia per i fatti loro. Non è un bel momento per la carriera del gruppo che cerca di sopravvivere come può alla crisi del pop melodico. Inaspettata arriva la svolta sotto forma di una telefonata. Nel corso della giornata, infatti, vengono raggiunti dal produttore Robert Stigwood che chiede loro alcuni brani fortemente ritmati per la colonna sonora di un film di cui racconta sommariamente la trama. Si tratta di “Saturday night fever” interpretato dall’emergente John Travolta. Senza neppure leggere la sceneggiatura i tre musicisti si mettono al lavoro negli Chateau d’Heronville Studios in Francia e in breve tempo realizzano i brani richiesti. Nonostante la perfetta aderenza allo spirito del film, quindi, le canzoni che compongono la colonna sonora di “Saturday night fever” non sono state costruite direttamente sulle immagini, ma nel chiuso degli studi di registrazione. La colonna sonora del film, pubblicata nel 1977, diventa uno dei dischi più venduti di ogni tempo rilanciando i Bee Gees dopo un periodo piuttosto oscuro. Fever night è destinato a restare, più di altri, il brano simbolo di quegli anni scanditi dal ritmo della dance e dalle prime avvisaglie di un disimpegno che negli anni Ottanta sarebbe diventato una caratteristica generazionale. Nonostante la frettolosa realizzazione tanto il film quanto la colonna sonora sembrano costruiti l’una sull’immagine dell’altro e sono destinati a entrare nella storia del costume degli anni Settanta
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianni lucini »
[ - ] lascia un commento a gianni lucini »
|
|
d'accordo? |
|
dario
|
lunedì 10 dicembre 2007
|
solitudine metropolitana
|
|
|
|
Probabilmente il miglior film sulla danza (e non solo) mai fatto in epoca moderna! Travolta è riuscito a creare attorno a sè un'icona con questo ruolo e a ripetere tale grandezza solo col ruolo datogli da Tarantino in "Pulp fiction" .
Peccato che il doppiaggio della pellicola sia stato trascurato notevolmente, infatti la si gusta meglio nella sua versione originale. Film inevitabile, un "must" per i cinefili, che seppur poco attratti dalla cultura disco anni '70 (come me), dovrebbero capire che con questo film si è fatta la storia. Notevole anche il malinteso intrinseco del film, ossia che viene fatto passare per commedia, quando in realtà per gran parte della durata del film si sta davvero male da quanto forte e autentico è il ritratto di questa solitudine metropolitana di Tony Manero, il quale riesce a trovare unico conforto nella danza e nella partner in pista interpretata altrettanto bene da Karen Lynn Gorney, nel ruolo di Stephanie Mangano.
[+]
Probabilmente il miglior film sulla danza (e non solo) mai fatto in epoca moderna! Travolta è riuscito a creare attorno a sè un'icona con questo ruolo e a ripetere tale grandezza solo col ruolo datogli da Tarantino in "Pulp fiction" .
Peccato che il doppiaggio della pellicola sia stato trascurato notevolmente, infatti la si gusta meglio nella sua versione originale. Film inevitabile, un "must" per i cinefili, che seppur poco attratti dalla cultura disco anni '70 (come me), dovrebbero capire che con questo film si è fatta la storia. Notevole anche il malinteso intrinseco del film, ossia che viene fatto passare per commedia, quando in realtà per gran parte della durata del film si sta davvero male da quanto forte e autentico è il ritratto di questa solitudine metropolitana di Tony Manero, il quale riesce a trovare unico conforto nella danza e nella partner in pista interpretata altrettanto bene da Karen Lynn Gorney, nel ruolo di Stephanie Mangano. Il finale anticlimatico potrà sembrare ridicolo, ma in fondo è necessario. Il sequel "Staying alive" girato da Sylvester Stallone, d'altro canto, ha tentato in modo assolutamente fallimentare di riesumare il successo del primo film.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dario »
[ - ] lascia un commento a dario »
|
|
d'accordo? |
|
aristoteles
|
venerdì 31 luglio 2015
|
the king tony manero
|
|
|
|
La simpatia e la semplicita' di Tony entrano nel cuore dello spettatore fin dai primi minuti per non uscirne piu'.
Un ragazzone umile, con il dono del ballo, che tiene appesi nella stanzetta i poster di Rocky e Al Pacino ,con la forza e l'incoscienza di tutti i suoi venti anni,conquista tutti.
Ognuno di noi avrebbe voluto ,almeno una volta,entrare nella "propria" Odissea 2001 per sentirsi Tony Manero ,il Re della pista.
Ogni cosa ha il suo tempo e anche l'incosciente ballerino lo capira'.
Attuale e immortale ,con un Jhon Travolta superlativo.
Costumi e musiche da oscar.
|
|
[+] lascia un commento a aristoteles »
[ - ] lascia un commento a aristoteles »
|
|
d'accordo? |
|
alex41
|
domenica 7 marzo 2010
|
la febbre degli anni settanta!
|
|
|
|
Affascinante, strepitoso, scatenato, cinico, è un ribelle della sua stessa città, ha una cura maniacale in ogni dettaglio sui passi del ballo che adora più di ogni altra cosa, ha talento, carattere, è masochista, balla i Bee Gees, ama pettinarsi i capelli, vive in una onesta cittadina dove la sua vera "casa" è la discoteca Odissea 2001, dove ogni Sabato sera mostra tutto il suo fascino alle persone riuscendo sempre nell'impresa. Frequenta amici non molto affidabili, ma che lo aiutano a distrarsi dai soliti problemi famigliari (i genitori lo odiano perchè non è come suo fratello che invece è un prete), dal posto di lavoro (dove guadagna pochi spiccioli) e dal rapporto con Stephanie, la ballerina di musica classica che finirà per conquistare il suo cuore.
[+]
Affascinante, strepitoso, scatenato, cinico, è un ribelle della sua stessa città, ha una cura maniacale in ogni dettaglio sui passi del ballo che adora più di ogni altra cosa, ha talento, carattere, è masochista, balla i Bee Gees, ama pettinarsi i capelli, vive in una onesta cittadina dove la sua vera "casa" è la discoteca Odissea 2001, dove ogni Sabato sera mostra tutto il suo fascino alle persone riuscendo sempre nell'impresa. Frequenta amici non molto affidabili, ma che lo aiutano a distrarsi dai soliti problemi famigliari (i genitori lo odiano perchè non è come suo fratello che invece è un prete), dal posto di lavoro (dove guadagna pochi spiccioli) e dal rapporto con Stephanie, la ballerina di musica classica che finirà per conquistare il suo cuore. Questo è Tony Manero, il protagonista di "La febbre del sabato sera", interpretato da un allora giovanissimo e schizzatissimo John Travolta. Trama semplice, ma contenuto a volte pesante, altre volte volgare e altre volte dal significato metaforico. Storica la scena iniziale e quella del ballo di Tony.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alex41 »
[ - ] lascia un commento a alex41 »
|
|
d'accordo? |
|
daniela macherelli
|
mercoledì 17 giugno 2015
|
la febbre del sabato sera : storia di un riscatto
|
|
|
|
La febbre del sabato sera : storia di un possibile riscatto
New York è la vera protagonista di questo film, presenza affascinante ed imprescindibile nella
quale si dipanano le vicende di Tony, Stephanie e i loro amici, emblemi tragicamente eloquenti del
malessere metropolitano.
[+]
La febbre del sabato sera : storia di un possibile riscatto
New York è la vera protagonista di questo film, presenza affascinante ed imprescindibile nella
quale si dipanano le vicende di Tony, Stephanie e i loro amici, emblemi tragicamente eloquenti del
malessere metropolitano.
Il regista mette a fuoco la loro situazione esistenziale, lo stato di emarginazione e la rabbia che ne
consegue, il disastro interiore che li rende aggressivi, con continui conflitti tra loro e con altri
gruppi.
In questo contesto problematico si inserisce la passione di Tony e Stephanie per il ballo, da loro
vissuto come un momento di elevazione spirituale, di visibilità agli occhi degli altri che permette
loro di sentirsi in quei momenti protagonisti positivi, in una quotidianita per loro gravemente
segnata dalla mancanza di punti di riferimento, di progetti, di valori, di cultura.
La macchina da presa è efficace ed
agile nel riprendere la fisicità dirompente con cui si muovono nello spazio circostante, fino a
diventarne padroni assoluti, l'energia vitale nella quale si incanala positivamente una rabbia repressa
e un disorientamento interiore che altrimenti si esprimerebbero in ulteriori comportamenti pericolosi
e devianti. La fluidezza e l'armoniosità della danza fanno da contraltare alla brutalità del loro agire e
parlare nella vita quotidiana, in una sorta di funzione catartica; tale esperienza porterà alla fine i due
protagonisti , dopo aver toccato il fondo, a vedere meglio dentro se stessi, a intuire quello che
vogliono dalla vita e a cercare di realizzarlo guardando nella stessa direzione. Inoltre la presenza
insistente dei ponti di New York durante lo svolgersi della vicenda può essere vista come il desiderio
da parte dei protagonisti di raggiungere un altrove, di attraversare l'oscurità nella quale si
trovano per approdare ad un riscatto morale e spirituale non ancora raggiunto, ma che, alla fine,
appare loro un po' più vicino.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a daniela macherelli »
[ - ] lascia un commento a daniela macherelli »
|
|
d'accordo? |
|
onufrio
|
martedì 17 febbraio 2015
|
il re delle discoteche
|
|
|
|
Film culto che ha segnato un intera generazione, Tony Manero il sabato sera si trasforma in pista diventando un formidabile ballerino, apprezzato da tutti, soprattutto donne, tante donne. Il Sabato diventa lo sfogo del giovane 19enne, e come lui tanti altri ragazzi si divertono fra eccessi di alcool e rischi di gioventù, un salto generazionale ci porta al confronto James Dean/John Travolta, in una "gioventù bruciata" di fine anni 70.
|
|
[+] lascia un commento a onufrio »
[ - ] lascia un commento a onufrio »
|
|
d'accordo? |
|
rinella luigi
|
sabato 31 gennaio 2009
|
il travoltismo.
|
|
|
|
Con La Febbre del Sabato del Sera nasce il Travoltismo. Film che ha avuto senza alcun dubbio un grande impatto sulla societa' mondiale e non mi riferisco solo ai dettagli tipicamente legati alla moda, dal taglio dei capelli ai pantaloni a zampa di elefante, ma precisamente all'evolversi dei sentimenti e della personalita' di gente comune che grazie alle sinergie create dalla Disco ha potuto esprimere liberamente tutte le sue ponzialita'. Film che ha lanciato in senso assoluto la cultura della vita in discoteca, l'endonismo come medicina contro i risvolti sociali che caratterizzano in pieno il passaggio dall'eta' della giovinezza a quella della maturita'. Senza trascurare il fascino tipico della societa' di fine anni settanta, stufa delle battaglie politiche legata al rock e che finalmente attraverso questi suoni spensierati poteva manifestarsi in svariegate forme di bellezza.
[+]
Con La Febbre del Sabato del Sera nasce il Travoltismo. Film che ha avuto senza alcun dubbio un grande impatto sulla societa' mondiale e non mi riferisco solo ai dettagli tipicamente legati alla moda, dal taglio dei capelli ai pantaloni a zampa di elefante, ma precisamente all'evolversi dei sentimenti e della personalita' di gente comune che grazie alle sinergie create dalla Disco ha potuto esprimere liberamente tutte le sue ponzialita'. Film che ha lanciato in senso assoluto la cultura della vita in discoteca, l'endonismo come medicina contro i risvolti sociali che caratterizzano in pieno il passaggio dall'eta' della giovinezza a quella della maturita'. Senza trascurare il fascino tipico della societa' di fine anni settanta, stufa delle battaglie politiche legata al rock e che finalmente attraverso questi suoni spensierati poteva manifestarsi in svariegate forme di bellezza. Sono emerse personalita' dal grande senso artistico, che bene hanno abbracciato e accompagnato il periodo della "dance floor", non dimentichiamo la nascita dello STUDI 54 Teatro e salotto di eventi sociali e artistico irripetibile. Tutto cio' e' stato La Febbre del Sabato Sera. Molto di piu' di un film.
Credo che rimmarra' impressa nei nostri ricordi questa pellicola per le forti emozioni che ha saputo regalare e fatto sognare intere generazioni grazie anche al suo bellissimo finale.
Cult movie.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rinella luigi »
[ - ] lascia un commento a rinella luigi »
|
|
d'accordo? |
|
|