carleton_lufteufel
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martedì 11 marzo 2014
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noioso e superficiale
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Kai, mezzosangue figlio di un marinaio inglese e di una contadina giapponese, fugge da ragazzo dal villaggio dei demoni in cui è stato allevato, per poi trovare protezione presso la corte del signore di Ako. Anni dopo, quando il signore verrà ucciso a causa dell’inganno di un Lord rivale, egli deciderà di unirsi ad un gruppo di samurai rinnegati, i 47 ronin, per avere giustizia.
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Kai, mezzosangue figlio di un marinaio inglese e di una contadina giapponese, fugge da ragazzo dal villaggio dei demoni in cui è stato allevato, per poi trovare protezione presso la corte del signore di Ako. Anni dopo, quando il signore verrà ucciso a causa dell’inganno di un Lord rivale, egli deciderà di unirsi ad un gruppo di samurai rinnegati, i 47 ronin, per avere giustizia.
Ispirato ad una storia vera, avvenuta tra il 1701 ed il 1703, “47 Ronin” riesce nell’incredibile impresa di essere uno dei peggiori film americani sul Giappone mai prodotti nella storia. Non è la prima volta infatti che Hollywood si interessa, con scarsi risultati, ad una delle culture più studiate al mondo, il cui fascino è pari soltanto alla propria complessità. Complessità che infatti poco si presta ad essere decifrata da un quanto mai inadatto Chris Morgan, sceneggiatore di “Wanted” e degli ultimi capitoli di “Fast & Furious”, il quale avrebbe fatto meglio a stare alla larga da un mondo che solo pochi sono in grado di capire stando al di fuori di esso.
Scrittura a parte, l’opera si rivela essere un totale fiasco anche sotto tutti gli altri punti di vista: l’azione è molta ma poco entusiasmante e, soprattutto, non vi è nulla che non sia già stato visto (sia in oriente che in occidente), mentre per il cast si segnala una delle più terribili prove di un ormai attempato Keanu Reeves, nonostante un copione di più o meno 4 parole.
Infine è sconsigliatissima la versione 3D (risparmiate i soldi e, soprattutto, il mal di testa), totalmente inutile ai fini dello spettacolo visivo.
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khaleb83
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mercoledì 19 marzo 2014
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una grande occasione ampiamente sprecata
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La leggenda dei 47 ronin è una buona ed elegante parabola per spiegare alcune differenze tra la cultura occidentale e quella giapponese (a sua volta, peculiare in quella orientale di matrice cinese). E' comprensibile che l'appeal di un racconto del genere andasse arricchito per scopi hollywoodiani, ma è inconcepibile che il risultato sia qualcosa del genere.
Senza neanche volersi soffermare su una regia impegnata a rendere i dettagli talmente evidenti da farli risultare ridondanti (una specie di sceneggiatura for dummies) e la scelta di puntare su Reeves (che a tratti sembra addirittura sviluppare espressioni facciali rispetto al passato, ma solo quando viene bastonato: lascia il dubbio che i colpi fossero veri pur di spremergli una mimica), il film è un inconcepibile pasticcio.
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La leggenda dei 47 ronin è una buona ed elegante parabola per spiegare alcune differenze tra la cultura occidentale e quella giapponese (a sua volta, peculiare in quella orientale di matrice cinese). E' comprensibile che l'appeal di un racconto del genere andasse arricchito per scopi hollywoodiani, ma è inconcepibile che il risultato sia qualcosa del genere.
Senza neanche volersi soffermare su una regia impegnata a rendere i dettagli talmente evidenti da farli risultare ridondanti (una specie di sceneggiatura for dummies) e la scelta di puntare su Reeves (che a tratti sembra addirittura sviluppare espressioni facciali rispetto al passato, ma solo quando viene bastonato: lascia il dubbio che i colpi fossero veri pur di spremergli una mimica), il film è un inconcepibile pasticcio. Elementi fantasy che del folklore giapponese hanno solo una (vaga) ispirazione prettamente estetica, manipolati completamente a casaccio e inseriti in maniera forzatissima nella storia, che a un certo punto pare addirittura una parodia dei più scadenti film fantastici con le "quest"; personaggi per lo più stereotipati e piatti, catturati dai cliché di uno sguardo superficiale dall'America al Giappone (il "cattivo" del film sembra uscito da un pessimo cartone animato: cattivo per il gusto di esserlo); computer grafica scadentissima, per la portata del prodotto. Più in generale, i personaggi cercano di mantenere un comportamento prettamente nipponico, senza che le loro parti ne abbiano cognizione: scimmiottano quindi atteggiamenti giapponesi, esclusivamente visti da uno stereotipo occidentale (in poche parole, diventano caricature). Piccola nota di colore, "Zombie Boy" appare su tutte le locandine e addirittura nel trailer, ma avrete difficoltà ad arrivare in doppia cifra se vorrete contare le sue battute.
La storia finisce per incentrarsi completamente sull'avventuretta scadente, dimenticando invece tutto il senso grandioso che poteva dare il sacrificio dei 47 ronin, che è prima di sé stessi e solamente poi della propria vita.
La bella fotografia e le coreografie dei combattimenti (queste davvero notevoli, soprattutto nei movimenti dei samurai veri e propri, quando non contaminate a sproposito da elementi fantastici che rovinano tutto) non si avvicinano neanche lontanamente dal salvare un film che non solo rovina la leggenda da cui è "tratto", ma riesce anche a banalizzare orribilmente un'intero impianto culturale.
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jacopocus
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sabato 29 marzo 2014
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alla ricerca di vendetta
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Alla fine è arrivato anche in Italia 47 Ronin, film diretto da Carl Rinsch e con protagonisti Keanu Reeves, Cary-Hiroyuki Tagawa, Hiroyuki Sanada e Rinko Kikuchi. La sceneggiatura del film, scritta da Chris Morgan e Hossein Amini, basata sulla vera storia dei quarantasette Rōnin, racconta le vicende di un gruppo di samurai nel Giappone feudale, popolato da demoni e streghe, alla ricerca di vendetta a causa dell'assassinio del loro signore da parte di un feudatario malvagio.
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Alla fine è arrivato anche in Italia 47 Ronin, film diretto da Carl Rinsch e con protagonisti Keanu Reeves, Cary-Hiroyuki Tagawa, Hiroyuki Sanada e Rinko Kikuchi. La sceneggiatura del film, scritta da Chris Morgan e Hossein Amini, basata sulla vera storia dei quarantasette Rōnin, racconta le vicende di un gruppo di samurai nel Giappone feudale, popolato da demoni e streghe, alla ricerca di vendetta a causa dell'assassinio del loro signore da parte di un feudatario malvagio.
Devo dire che la storia nel suo insieme è molto interessante anche se nel suo insieme non è stata sfruttata. Questo perché alla fine il film risulta essere un lungo susseguirsi di eventi raccontati in modo frettoloso utili solamente per dare allo spettatore le informazioni necessarie per comprendere le trama e non per approfondire i temi e le situazioni. Le scene di combattimento non sono eccessive e sono ben realizzate e funzionali alla trama. Io lo ho visto in 2D e gli effetti speciali mi hanno fatto veramente schifo. Il mostro iniziale e il lupo sono stati realizzati in modo pietoso, sproporzionati e non bene amalgamati con il resto dell'ambiente. Invece veramente belli e spettacolari i costumi che si sposano alla perfezione con le ambientazioni mistiche e Fantasy del film.
Tirando le somme devo dire che non è un capolavoro cinematografico, ma nemmeno un film da schifare anche se mi ha lasciato veramente deluso. Deluso per quello che ha messo in mostra, ma che non è riuscito a completare, deluso per quello che sarebbe potuto essere, ma che non è stato. Il problema più grosso di questo film è il tempo. Hanno portato sullo schermo una storia sulla quale c'era troppo da raccontare e poco tempo per farlo. Il risultato è una trama frettolosa e fiacca con personaggi poco caratterizzati e poco incisivi, lasciandomi la sensazione di aver visto qualcosa con un buon potenziale ma incompiuto.
jacopocus.blogspot.com
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victor von doom
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domenica 23 marzo 2014
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ottimi ingredienti,preparazione frettolosa.
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se ci sono film che adoro vedere al cinema sono proprio i film fantasy.adoro i paesaggi evocativi.i costumi e gli effetti speciali,se ben serviti...però sono sempre scettico.troppo spesso ciò che si vede nel trailer che tanto ingolosisce e convince ad andare a vedere una determinata opera rappresenta praticamente tutto ciò che valeva la pena di vedere.quindi si esce dalla sala insoddisfatti e delusi.questo 47 ronin è un film fantasy che aspettavo fremente.adoro il fantasy,adoro la cultura giapponese,i variopinti abiti e la sua sfarzosa architettura,cosi lontani da ciò a cui siamo abituati.apprezzo keanu revees e non mi dispiace che una storia venga riletta in chiave fantasiosa e intrisa di sovrannaturale per il semplice gusto di intrattenere lo spettatore con piacere pur insegnando eventi storici importanti ed interessanti.
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se ci sono film che adoro vedere al cinema sono proprio i film fantasy.adoro i paesaggi evocativi.i costumi e gli effetti speciali,se ben serviti...però sono sempre scettico.troppo spesso ciò che si vede nel trailer che tanto ingolosisce e convince ad andare a vedere una determinata opera rappresenta praticamente tutto ciò che valeva la pena di vedere.quindi si esce dalla sala insoddisfatti e delusi.questo 47 ronin è un film fantasy che aspettavo fremente.adoro il fantasy,adoro la cultura giapponese,i variopinti abiti e la sua sfarzosa architettura,cosi lontani da ciò a cui siamo abituati.apprezzo keanu revees e non mi dispiace che una storia venga riletta in chiave fantasiosa e intrisa di sovrannaturale per il semplice gusto di intrattenere lo spettatore con piacere pur insegnando eventi storici importanti ed interessanti.questo film secondo me ha il pregio di non aver messo da parte la trama per far sfoggio di scene di lotta infinite o sovradosaggio di effetti speciali.la trama c'è.e possiede una solidità che,seppur lontana da far gridare al miracolo,resta comunque apprezzabile.l'equilibrio tra azione e storia è piacevole e ben dosato.il personaggio del guerriero mezzosangue è incastonato correttamente senza troppe forzature(non per un film fantasy perlomeno).semmai il problema non è negli ingredienti ne negli equilibri tra di essi.il problema,personalmente,trovo stia nella quantità.insomma,se il film fosse durato mezz'ora in più,10 minuti spesi per l'azione e 20 per impreziosire la storia rendendola anche più solida e corposa,allora sarebbe potuto essere un capolavoro nel suo genere.invece il tutto è girato troppo in fretta.si deve raccontare troppo in troppo poco tempo.ed ecco che a rimetterci è la trama che corre troppo velocemente e i personaggi che non ne guadagnano in caratterizzazione e in strutturazione psicologica.e quindi ci si deve poi accontentare di un film che certamente non sfigura con gli altri esponenti del genere,anzi,ma che lascia,al tempo stesso,un pò di amaro in bocca per tutto quello che sarebbe potuto essere ma che non è stato.e sarebbe bastato cosi poco. resta il fatto che il film è buono e i costumi,le ambientazioni e alcune scene,sono molto evocative e godibili.sicuramente da vedere per chi ama il genere e la cultura giapponese,sempre ricordando che il fine ultimo di questo film è intrattenere e divertire.
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berry185
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sabato 29 marzo 2014
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il ritorno di reevs...un flop..
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Appassionato di samurai , katane e fantasy , qualche mese fa un trailer attira la mia attenzione: il ritorno di Reeves unito alle mie passioni. Vedendo il teaser mi aspettavo un film "normale" ma putroppo al cinema mi sono dovuto ricredere: mediocre! andiamo con ordine.... la storia inizia con il nostro portagonista, Kai, che da fugge dai demoni della foresta che l'avevano cresciuto e iniziato alle arti del combattimento...lo ritrova Aasano padrone delle terre di Aku e lo adotta...ovviamente un mezzosangue non potra mai essere un samurai e far parte della famiglia reale, cosi Kai vive in disparte ma collabora da servo alla vita della citta...il caos scoppia quando in visita arriva lo Shogun con il suo stuolo di nobili tra cui Kira, il cattivo di turno, che grazie alla sua strega e ai suoi malefici fara condannare Asano alla morte e assumera il potere della cittadella prendendo anche in sposa la figlia del fu governatore.
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Appassionato di samurai , katane e fantasy , qualche mese fa un trailer attira la mia attenzione: il ritorno di Reeves unito alle mie passioni. Vedendo il teaser mi aspettavo un film "normale" ma putroppo al cinema mi sono dovuto ricredere: mediocre! andiamo con ordine.... la storia inizia con il nostro portagonista, Kai, che da fugge dai demoni della foresta che l'avevano cresciuto e iniziato alle arti del combattimento...lo ritrova Aasano padrone delle terre di Aku e lo adotta...ovviamente un mezzosangue non potra mai essere un samurai e far parte della famiglia reale, cosi Kai vive in disparte ma collabora da servo alla vita della citta...il caos scoppia quando in visita arriva lo Shogun con il suo stuolo di nobili tra cui Kira, il cattivo di turno, che grazie alla sua strega e ai suoi malefici fara condannare Asano alla morte e assumera il potere della cittadella prendendo anche in sposa la figlia del fu governatore....ovviamente i 47 samurai rinnegati dell'imperatore vengono esiliati e Kai venduto come schiavo. Passa un anno e Kira sta per sposare la figlia di Asano, cosi i 47 ronin piu Kai decidono di vendicarsi e vendicare l'onta subita dal padrone; e qui i poteri demoniaci di Kai saranno fondamentali per affrontare la strega e sconfiggerla in una battaglia all ultimo sangue. La storia sa di gia visto e la parte tecnica lascia molto a desiderare, purtroppo è anche scarsa l'interpretazione di Reeves che non riesce a ed ergersi come protagonista assoluto e mancano scene con combattimenti di spade nel senso stretto della parola; buona la prova invece di Sanada ma non riesce ad incastrarsi bene alla perfezione con Reeves. Insomma il mio voto è purtroppo basso perche le potenzialita c'erano... un blockbuster da vedere a tempo perso.
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[+] vedo che di giapponese hai ancora molto da imparar
(di maggie69)
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alexander 1986
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lunedì 21 aprile 2014
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un buon film di cassetta, senza tratti d'infamia
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Siamo in un Giappone feudale piuttosto immaginario, popolato da demoni ed eroi. Kai (Keanu Reeves) per il fatto di essere un mezzosangue è malvisto da tutti tranne che dal nobile Asano, signore di Ako, e dalla sua figlia Mika. Il suo riscatto come uomo e guerriero comincia quando decide di unirsi al famoso gruppo di ronin (samurai rinnegati) messo su dall'ex-consigliere di Asano a seguito della morte di questi a opera del perfido nobile Kira e soprattutto delle arti di una strega al servizio di quest'ultimo. L'obiettivo finale, la vendetta, sarà conseguito al termine di un percorso di battaglie sovrannaturali e di prove da superare con stoica fermezza.
Date le premesse, ritengo che questo film si debba quasi considerare un miracolo per il fatto di non fare schifo.
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Siamo in un Giappone feudale piuttosto immaginario, popolato da demoni ed eroi. Kai (Keanu Reeves) per il fatto di essere un mezzosangue è malvisto da tutti tranne che dal nobile Asano, signore di Ako, e dalla sua figlia Mika. Il suo riscatto come uomo e guerriero comincia quando decide di unirsi al famoso gruppo di ronin (samurai rinnegati) messo su dall'ex-consigliere di Asano a seguito della morte di questi a opera del perfido nobile Kira e soprattutto delle arti di una strega al servizio di quest'ultimo. L'obiettivo finale, la vendetta, sarà conseguito al termine di un percorso di battaglie sovrannaturali e di prove da superare con stoica fermezza.
Date le premesse, ritengo che questo film si debba quasi considerare un miracolo per il fatto di non fare schifo. Non è un fattore da prendere sottogamba, visto il poco impegno profuso ultimamente dai produttori cinematografici. I puristi della cultura giapponese s'indigneranno come sempre di fronte alle distorsioni americane delle concezioni etiche e della storia di quel Paese, come hanno fatto per 'L'ultimo samurai' o per 'Memorie di una geisha'. Ma direi anche un bel chissenefrega. '47 Ronin' è un film umile e per niente pretenzioso, valevole all'intrattenimento semplice. Non è tanto diverso da film cappa e spada come il vecchio 'Robin Hood - Il principe dei ladri' che pure viene ancora ricordato come un capolavoro (esagerazione) e col quale questa pellicola mi sembra avere parecchi tratti in comune.
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onufrio
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domenica 11 gennaio 2015
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47 ronin versione 2.0
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Il regista prende un evento realmente accaduto nell'antico Giappone, ci lavora sopra e lo modifica con l'innesto di magia nera e mostri "mostruosi". Nel complesso la storia rimane comunque gradevole, qualcosa da ridire sui ritmi, forse un pò lenti e sicuramente deludente la prestazione di Keanu Reeves, apparso fuori ruolo. Suggestiva la scena in cui il protagonista si reca, assieme ai Ronin, nella foresta del demonio con tanto di incontro coi diavoli tentatori.
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elgatoloco
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martedì 28 aprile 2020
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tarda età feudale giapponese, produzione usa-japon
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Questo"47 Ronin"(Carl RInsch, 2013), produzione USA_Giappone, pone vari problemi allo spettatore "occidentale", ma anche , direi, non Giapponese: se non si ha adeguata conoscenza della cultura giapponese, anche a livello storico, la difficoltà è di collocazione diacronica; se non si sa distinguere tra fatti storici e mitologia e affabulazione fantastico-mitologica, idem e poi il valore da dare alle metafore è complesso e naturalmente diverso da quello"europeo"o made in USA o comunque da ogni altro paese, anche orientale-nulla a che vedere con l'India , ma neppure con la Cina, da cui pure la cultua giapponese ha mutuato moltissimo, a iniziare dalla scittura ideografica, pur con le variazioni apportate, poi è da dire anche dello specifico religioso-rituale, qui non troppo presente ma comunque"aggettante"sul film.
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Questo"47 Ronin"(Carl RInsch, 2013), produzione USA_Giappone, pone vari problemi allo spettatore "occidentale", ma anche , direi, non Giapponese: se non si ha adeguata conoscenza della cultura giapponese, anche a livello storico, la difficoltà è di collocazione diacronica; se non si sa distinguere tra fatti storici e mitologia e affabulazione fantastico-mitologica, idem e poi il valore da dare alle metafore è complesso e naturalmente diverso da quello"europeo"o made in USA o comunque da ogni altro paese, anche orientale-nulla a che vedere con l'India , ma neppure con la Cina, da cui pure la cultua giapponese ha mutuato moltissimo, a iniziare dalla scittura ideografica, pur con le variazioni apportate, poi è da dire anche dello specifico religioso-rituale, qui non troppo presente ma comunque"aggettante"sul film. Lo si può leggere come un grande film spettacolare e allora va molto bene, è beellissimo; si può optare per l'"escape"fantastico tra demoni, mostri vari, fantasmi e la crezione più interessante del film, con la volpe bianca(di per sè rara, notoriamente)che si trasforma in strega e/o(che poi è in qualche modo la stessa cosa)in principessa malvagia e allora tutto è affasicnante, anche se poi ci manca il raccordo con la storia fattuale, "reale"; si può leggere la storia dell'amore mancato, e allora siamo abbastanza insoddisfatti/e, in specie se vogliamo lo"happy end", oppure vorremmo la stioria"vera e propria" e allora, cfr.sopra...Tutti problemi da risolvere, e la questione"politico-razziale"però è chiara: un "mezzosangue"(come viene detto in modo sprezzante)-in scena è Keanu Reeves, che in effetti qualche ascdenza orientale, anche se non "jap"ce l'ha-che non può chiaramente essere samurai, ma che a un certo punto lo diverrebbe, in un gruppo di ronin ribelli, mentre... c'è poi l'atavico tema dell'onore, che da sempre è dominante nella cultura giapponese, per cui; tra l'altro, solo un samurai fa "seppuku"e non"harakiri"(suicidio rituale o banale). Nel 1970 lo fece , davanti alle telecamere, il grande scrittore imperialista Jukio Mishima, per protesta contro la decadenza borghese-occidentale dell'Impero, ridotto, a suo parere, a una succursale orientale dell'Impero giapponese... Reeves a suo modo bravo , ma un po'perso, in questo film; meglio gli /le intepreti"very jap". Rimpiangiamo, però, Akira Kurosawa... El Gato
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lionora
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giovedì 20 marzo 2014
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la strega e i 47 ronin!
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Si tratta dell'avventurosa e tragica storia dei 47 Ronin, che nel giappone feudale da favola, popolato da demoni, streghe e bestie incantate, tramandatoci da tanti anime, si ritrovano a combattere per l'onore, il dovere, e la propria terra contro un feudatario malvagio, alleato delle forze oscure. Il film pur risentendo di una sceneggiatura che sembra essere passata o per troppe mani o per troppe fasi di scrittura non pienamente "omonogeneizzate", racconta una bella storia epico-avventurosa per tutte le età alla quale ci si appassiona con facilità, immergendoti in un mondo fantastico ricco di colori, profumi e costumi variopinti. Con l'esclusione dei veramente poco riusciti "abitanti delle foreste"(tra l'altro sorge spontanea la domanda: era necessario l'uso della computer grafica in quest
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Si tratta dell'avventurosa e tragica storia dei 47 Ronin, che nel giappone feudale da favola, popolato da demoni, streghe e bestie incantate, tramandatoci da tanti anime, si ritrovano a combattere per l'onore, il dovere, e la propria terra contro un feudatario malvagio, alleato delle forze oscure. Il film pur risentendo di una sceneggiatura che sembra essere passata o per troppe mani o per troppe fasi di scrittura non pienamente "omonogeneizzate", racconta una bella storia epico-avventurosa per tutte le età alla quale ci si appassiona con facilità, immergendoti in un mondo fantastico ricco di colori, profumi e costumi variopinti. Con l'esclusione dei veramente poco riusciti "abitanti delle foreste"(tra l'altro sorge spontanea la domanda: era necessario l'uso della computer grafica in questo caso?)si ha una carrellata di personaggi ben disegnati, tra cui spicca la formidabile strega, che ricalca le movenze e l'aspetto delle donne magiche dei film di Hong Kong, interpretata dalla bravissima Rinko Kikuchi!!!
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johannesgutenberg
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domenica 26 febbraio 2017
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bottiroli un giornalista?
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Bottiroli un giornalista? Un tale che scrive "bvel film" (bel film) "Kanu Reeves" (Keanu Reeves) e "damio" (daimyo) non è un giornalista è meno di uno scribacchino. Riguardo al commento, questo film che il Bottiroli pretende presenti tradizioni giapponesi autentiche è una triste melassa fantasy che di quelle tradizioni dà una versione falsa, edulcorata e distorta. Per far stare in piedi una trama inverosimile e sconnessa sceneggiatore e regista ci hanno infilato dentro quanto di peggio poteva offrire la creatività deteriore del cinema hollywoodiano: un eroe straniero, un amore inverosimile, maghi e streghe, ridicoli sortilegi, animali mostruosi, ragni meccanici e una corazza semovente che agisce come un guerriero.
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Bottiroli un giornalista? Un tale che scrive "bvel film" (bel film) "Kanu Reeves" (Keanu Reeves) e "damio" (daimyo) non è un giornalista è meno di uno scribacchino. Riguardo al commento, questo film che il Bottiroli pretende presenti tradizioni giapponesi autentiche è una triste melassa fantasy che di quelle tradizioni dà una versione falsa, edulcorata e distorta. Per far stare in piedi una trama inverosimile e sconnessa sceneggiatore e regista ci hanno infilato dentro quanto di peggio poteva offrire la creatività deteriore del cinema hollywoodiano: un eroe straniero, un amore inverosimile, maghi e streghe, ridicoli sortilegi, animali mostruosi, ragni meccanici e una corazza semovente che agisce come un guerriero. L'insieme che ne risulta è davvero penoso e quel che è peggio deforma completamente il significato di una storia che celebra la dedizione, la lealtà e l'eroismo fino alla morte che sono una luminosa caratteristica dei samurai educati al bushido.
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