sixoclock
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mercoledì 2 aprile 2008
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la ragazza della torta di mirtilli
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A volte per attraversare una semplice strada si sceglie la via più lunga e tortuosa, perchè per fare un grande passo bisogna prima crescere e maturare, come un frutto. Il film, incerto e lungo nella prima parte, si colora e diventa bellissimo nel finale. Malinconica la musica(un pò come l'immagine che abbiamo di Norah Jones). A volte le immagini a rallentatore stancano e diventano incomprensibili. Mentre poi ci sono immagini che affascinano ed incantano, come la fusione dei mirtilli con il gelato-metafora del bacio tra Elisabeth(il freddo e bianco gelato) e Jeremy(la torta di mirtilli che nessuno vuole e che a fine serata rimane sempre intatta). Una sempre perfetta Natalie Portman nella sua forma migliore ci regala attimi di brillanti lezioni sul non fidarsi degli altri(Fidati tutti ma tieni sempre gli occhi sul mazzo) e dei grandi momenti di tristezza(suo padre che la vizia a dismisura, ma lei fugge sempre da lui).
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A volte per attraversare una semplice strada si sceglie la via più lunga e tortuosa, perchè per fare un grande passo bisogna prima crescere e maturare, come un frutto. Il film, incerto e lungo nella prima parte, si colora e diventa bellissimo nel finale. Malinconica la musica(un pò come l'immagine che abbiamo di Norah Jones). A volte le immagini a rallentatore stancano e diventano incomprensibili. Mentre poi ci sono immagini che affascinano ed incantano, come la fusione dei mirtilli con il gelato-metafora del bacio tra Elisabeth(il freddo e bianco gelato) e Jeremy(la torta di mirtilli che nessuno vuole e che a fine serata rimane sempre intatta). Una sempre perfetta Natalie Portman nella sua forma migliore ci regala attimi di brillanti lezioni sul non fidarsi degli altri(Fidati tutti ma tieni sempre gli occhi sul mazzo) e dei grandi momenti di tristezza(suo padre che la vizia a dismisura, ma lei fugge sempre da lui). Ammirevole la volontà di una persona di lavorare tanto per arrivare ad un obiettivo, e bellissima e romantica la trovata dell'amore li ad aspettarci per 1 anno che cerca in tutti i modi di contattarci
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antonello villani
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venerdì 18 aprile 2008
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l'amore trova sempre la strada del ritorno
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Regista raffinato Wong Kar-Wai, le immagini rallentate che sembrano moltiplicarsi all’infinito nei ricordi dei suoi protagonisti sono di rara eleganza. Dopo la parentesi cinese che gli è valso l’onore di Cannes, ecco una storia d’oltreoceano con tanto di viaggi on the road perché la ricerca di stessi passa attraverso l’elaborazione del lutto. “Un bacio romantico” sceglie la provincia partendo da una città caotica come New York, le pene d’amore di una ragazza mollata dal fidanzato che intanto se la spassa con un’altra, mentre un barista si ritrova tra le braccia la bella abbandonata. Trecento giorni lontano da casa fanno crescere quando s’incontrano uomini ancora innamorati delle ex mogli e pokeriste incallite con qualche dramma irrisolto, eppure il regista di “2046” dimostra una spiccata sensibilità nel fotografare un’America old style spingendosi per migliaia di chilometri fino alla west coast: atmosfere colorate, malati di solitudine che cercano conforto nell’alcool, colonna sonora firmata dalla stessa protagonista che dimostra capacità recitative fuori dal comune, neon che illuminano i pub come alberi di Natale.
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Regista raffinato Wong Kar-Wai, le immagini rallentate che sembrano moltiplicarsi all’infinito nei ricordi dei suoi protagonisti sono di rara eleganza. Dopo la parentesi cinese che gli è valso l’onore di Cannes, ecco una storia d’oltreoceano con tanto di viaggi on the road perché la ricerca di stessi passa attraverso l’elaborazione del lutto. “Un bacio romantico” sceglie la provincia partendo da una città caotica come New York, le pene d’amore di una ragazza mollata dal fidanzato che intanto se la spassa con un’altra, mentre un barista si ritrova tra le braccia la bella abbandonata. Trecento giorni lontano da casa fanno crescere quando s’incontrano uomini ancora innamorati delle ex mogli e pokeriste incallite con qualche dramma irrisolto, eppure il regista di “2046” dimostra una spiccata sensibilità nel fotografare un’America old style spingendosi per migliaia di chilometri fino alla west coast: atmosfere colorate, malati di solitudine che cercano conforto nell’alcool, colonna sonora firmata dalla stessa protagonista che dimostra capacità recitative fuori dal comune, neon che illuminano i pub come alberi di Natale. La vita riserva molte sorprese a chi sa accettare le sconfitte e cogliere le nuove opportunita’, il cerchio si chiude con un delicatissimo bacio tra Jude Law in vena romantica e Norah Jones rinata dopo essersi liberata del pesante fardello. Dopo tutto l’amore trova sempre la strada del ritorno.
Antonello Villani
(Salerno)
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maria grazia
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giovedì 10 aprile 2008
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un'irresistibile torta ai mirtilli
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Negli ultimi tempi è difficile trovare film che sappiano analizzare l'amore nelle sue mille sfaccettature senza risultare scontati o addirittura macchiettistici. A colmare questa voragine del cinema contemporaneo, è tornato il Maestro dei Sentimenti: Wong Kar Wai. Nessuno sa raccontare in pellicola il significato del verbo amare come il regista di Hong Kong. Il suo nuovo film, "My blueberry nights", segue il solco delle tematiche principali della sua cinematografia, con un'importante novità: l'ambientazione della storia negli Stati Uniti con attori non asiatici. Ad aiutarlo nella rapprentazione dell'American Way Of Life sono intervenuti lo scrittore di gialli Lawrence Block, interpellato per rendere più asciutta e "americana" la sceneggiatura e un nuovo direttore di fotografia Darius Khondjj, che ha egregiamente sostituito Christopher Doyle.
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Negli ultimi tempi è difficile trovare film che sappiano analizzare l'amore nelle sue mille sfaccettature senza risultare scontati o addirittura macchiettistici. A colmare questa voragine del cinema contemporaneo, è tornato il Maestro dei Sentimenti: Wong Kar Wai. Nessuno sa raccontare in pellicola il significato del verbo amare come il regista di Hong Kong. Il suo nuovo film, "My blueberry nights", segue il solco delle tematiche principali della sua cinematografia, con un'importante novità: l'ambientazione della storia negli Stati Uniti con attori non asiatici. Ad aiutarlo nella rapprentazione dell'American Way Of Life sono intervenuti lo scrittore di gialli Lawrence Block, interpellato per rendere più asciutta e "americana" la sceneggiatura e un nuovo direttore di fotografia Darius Khondjj, che ha egregiamente sostituito Christopher Doyle. "My blueberry nights", fin dalle prime inquadrature, cattura i sensi dello spettatore per la raffinata sapienza registica che segue l'andamento della storia senza inutili manierismi. Gli interpreti principali, Jude Law(Jeremy) e la pluripremiata cantante jazz Norah Jones(Elizabeth), recitano con naturalezza e spontaneità, donando al film un romanticismo mai banale che culmina nella splendida scena del bacio, entrata di diritto nella storia del cinema. In "Hong Kong Express", le ferite d'amore venivano lenite mangiando ananas sciroppato in barattoli; qui la protagonista, invece, allevia le sue sofferenze mangiando torta ai mirtilli e discutendo di "chiavi abbandonate" con un dolcissimo gestore di tavola calda(splendida la sequenza con il sottofondo di Yumeji's theme, eseguito all'armonica da Chikara Tzusuki), che saprà attenderla anche dopo un lungo viaggio di formazione sentimentale. Sarà questo percorso che permetterà a Lizzie di ritrovare se stessa e il desiderio di innamorarsi. Wong Kar Wai ha toccato i simboli feticcio(tavole calde, soldi, viaggio on the road, casinò, violenza) della società statunitense con uno sguardo colmo di meraviglia, proprio come quello di un turista che si accosta ad una nuova cultura. I punti deboli di "Un bacio romantico"(infelicissimo titolo italiano dell'opera) si ritrovano in alcuni dialoghi troppo lunghi, poco adatti ad uno stile cinematografico che fa del silenzio il suo pregio e nell'eccessiva durata di alcuni incontri della protagonista. A parte questi elementi, "My Blueberry Nights" resta un film piacevolissimo che lascia lo spettatore con la voglia di riassaporarlo, come se fosse un dolce a cui è impossibile resistere.
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maximo
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domenica 6 aprile 2008
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bacio al mirtillo
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Tra una intima New York, una squallida Memphis e una torrida Las Vegas, Norah Jones si insinua delicata come il miele della sua voce. Attraversa gli States, in fuga dalla delusione, in cerca di nuove emozioni, col pretesto di lavorare tutto il giorno e guadagnarsi abbastanza denaro per potersi comprare un auto e "vedere tutto ciò che c'è da vedere". Nemmeno lei è convinta di questo. Sembra più interessata a guadagnare quello che la vita ha da offrirle, giorno per giorno. Forse per questo in ogni città cerca lavoro come barista, per essere il più vicino possibile alla vita di sconosciuti. E così lascia un tenero nuovo amico barista per incontrare un uomo a pezzi, poliziotto di giorno e alcolista di notte, e una ragazza cresciuta troppo male e troppo in fretta che gioca d'azzardo perché è l'unica cosa che le abbia mai insegnato di buono il padre.
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Tra una intima New York, una squallida Memphis e una torrida Las Vegas, Norah Jones si insinua delicata come il miele della sua voce. Attraversa gli States, in fuga dalla delusione, in cerca di nuove emozioni, col pretesto di lavorare tutto il giorno e guadagnarsi abbastanza denaro per potersi comprare un auto e "vedere tutto ciò che c'è da vedere". Nemmeno lei è convinta di questo. Sembra più interessata a guadagnare quello che la vita ha da offrirle, giorno per giorno. Forse per questo in ogni città cerca lavoro come barista, per essere il più vicino possibile alla vita di sconosciuti. E così lascia un tenero nuovo amico barista per incontrare un uomo a pezzi, poliziotto di giorno e alcolista di notte, e una ragazza cresciuta troppo male e troppo in fretta che gioca d'azzardo perché è l'unica cosa che le abbia mai insegnato di buono il padre. Ogni persona la sfiora e subito la travolge come uno dei tanti autobus presi da Elizabeth lungo l'America. Lei è come un diario per quelle persone: candido, disponibile, discreto. Impossibile rimanere impassibili al suo viso da "bambolina". Ogni suo viaggio, ogni suo incontro è una conferma della propria persona, del proprio carattere, eppure al suo ritorno a New York la vediamo diversa. Come suggerisce il personaggio di Jude Law "O lei è diversa, oppure noi siamo cambiati.." La verità è che siamo cambiati insieme a lei. Perché nonostante ci sia spesso un vetro tra lei e il nostro sguardo (...), non possiamo evitare di rimanere invischiati nel fascino della vita che ci scorre davanti, in ogni dettaglio. Che sia la fetta di torta rimasta a fine giornata in un bar, oppure in conto in sospeso di un cliente abituale, oppure ancora l'azzardo di una donna che non riconosce più la differenza tra realtà e finzione, ognuno di loro ha una storia da raccontare. Ognuno di loro speciale. Noi siamo come Elizabeth, innocenti e spaventati dal fascino di tutto questo, incoscenti ma felici di esserlo. La musica del deserto ci fa vibrare la pelle perché siamo finalmente pronti a tornare alla vita che ci eravamo lasciati alle spalle. Ci sono voluti 300 giorni, ma ora siamo pronti a ricominciare. E la vita come sempre sa donarci quello che ci meritiamo. Che sia anche "solo" un tenero dolce bacio al mirtillo..
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(di micetta67)
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mardou_
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martedì 30 maggio 2017
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un'ottima ricetta per i cuori infranti
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Perché nessuno ordina mai la torta di mirtilli ma di quella di mele ed del cheesecake non resta nemmeno una fetta…?
Perché le storie d’amore finiscono..?
Perché la gente non va a riprendersi i mazzi di chiavi che dimentica sul bancone del bar…?
Elizabeth dovrà attraversare quasi l’intero Stato per riuscire a tornare indietro a riprendere le sue, per capire che spesso le porte non si vogliono semplicemente aprire, che forse le chiavi sono quelle sbagliate o che lì dietro ad aspettarci non c’è più la persona che avremmo voluto…
Esistenze più o men
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Perché nessuno ordina mai la torta di mirtilli ma di quella di mele ed del cheesecake non resta nemmeno una fetta…?
Perché le storie d’amore finiscono..?
Perché la gente non va a riprendersi i mazzi di chiavi che dimentica sul bancone del bar…?
Elizabeth dovrà attraversare quasi l’intero Stato per riuscire a tornare indietro a riprendere le sue, per capire che spesso le porte non si vogliono semplicemente aprire, che forse le chiavi sono quelle sbagliate o che lì dietro ad aspettarci non c’è più la persona che avremmo voluto…
Esistenze più o meno complicate ed interessanti si sfiorano e si incrociano dietro i vetri appannati di un caffè qualunque, in una New York notturna attraversata dai binari della metro, da strade lucide di pioggia ed illuminata da innumerevoli insegne al neon…
In questo viaggio indimenticabile attraverso l’America la giovane dal cuore spezzato conoscerà altre solitudini, altre domande che non trovano risposta: storie in fondo molto simili alla sua , dove amore, sofferenza ed abbandono si mescolano alla voglia di voltare definitivamente pagina e di ricominciare…
La fotografia, i colori, i dialoghi e la colonna sonora in cui non si può fare a meno di ascoltare la voce inconfondibile di Norah Jones, completano una ricetta semplice ma non scontata per questa torta che ha un sapore dolcissimo senza mai diventare stucchevole…
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no_data
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domenica 7 dicembre 2014
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se mi perdevo dovevo stare fermo li ..
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Frame di vita di due personaggi, perduti nelle loro stesse storie, che cercano di portare a termine per ripartire, da capo! ..Elisabeth scoprendo, cadendo come una pera cotta, che il suo fidanzato, caldeggiava le serate, con un'altra donna, si ritrova a scoprire lei le ultime carte coperte del suo fidanzato, scoprendo il tutto al bar, dove conosce come il ritmo delle canzoni di Nora Jones calme, il barista Jeremy, tra i due si instaura uno stupendo rapporto, i due si innamorano, quel tipo di amore, segreto e inespresso, dopo il momento del bacio, lei incapace di rientrare come una delle tante sere al bar, ed essere la solita disastrata, passa a miglior scelta, prende e parte per una maturazione personale, passando in tutti quei pensieri e posti che gli ricordano Jeremy, unico compagno di viaggio (se pur solo come presenza mentale), la storia raccontata da lei è che lavora per comprarsi una macchina, non allungandosi a dire che è per ritornare, verso l'unico pensiero che ha, Jeremy a cui continuava a scrivergli.
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Frame di vita di due personaggi, perduti nelle loro stesse storie, che cercano di portare a termine per ripartire, da capo! ..Elisabeth scoprendo, cadendo come una pera cotta, che il suo fidanzato, caldeggiava le serate, con un'altra donna, si ritrova a scoprire lei le ultime carte coperte del suo fidanzato, scoprendo il tutto al bar, dove conosce come il ritmo delle canzoni di Nora Jones calme, il barista Jeremy, tra i due si instaura uno stupendo rapporto, i due si innamorano, quel tipo di amore, segreto e inespresso, dopo il momento del bacio, lei incapace di rientrare come una delle tante sere al bar, ed essere la solita disastrata, passa a miglior scelta, prende e parte per una maturazione personale, passando in tutti quei pensieri e posti che gli ricordano Jeremy, unico compagno di viaggio (se pur solo come presenza mentale), la storia raccontata da lei è che lavora per comprarsi una macchina, non allungandosi a dire che è per ritornare, verso l'unico pensiero che ha, Jeremy a cui continuava a scrivergli.
Jeremy, che viene colto nel momento che aspetta il ritorno o qualcosa di meglio dopo la sua ex-fiamma la ragazza russa, che ritorna durante il film per salutarlo definitivamente, quando ormai per lui era gia scomparsa, rimanendo in un vaso.
I due personaggi dimostrano di capire gia verso dove penderà il loro destino.
Il loro amore, mi ricorda molto quello all'interno di una frase che diceva: "L'amore autentico, non rispetta il tempo, e non se ne serve." qualcosa di simile.
Ammirevole, Elisabeth che con la sua enorme difficoltà a combattere gli altri si sia lanciata in un avventura cosi prolissa! 300 giorni !! Un anno, di ritorno giusto per la ricorrenza della conoscenza !
Ammirevole Jeremy che l'attende senza potergli comunicare niente, impotente ed escluso, da qualsiasi interazione.
La parte a cui ho meditato più a lungo dopo la 3^ visitazione del film, è stata una delle ultime frasi:"attraversare la strada in fondo non è stato cosi difficile" (mi sono avvicinato molto, è similare) credo che Elisabeth era pronta per confrontare il suo sentimento con Jeremy, sensa alcun alone di dubbio, incertezza, a modi loro, totalmente differenti, si sono rincontrati, con un percorso loro copletato, si potrebbe pensare che la frase, iniziale sia il modo appreso da Jeremy per farsi ritrovare, usato poi anche nella vita durante i periodi in cui si sentiva perso ma pure si potrebbe cogliere come rimani qui con me.
I punti salienti sono le conversazioni tra di loro, inizio e fine film, e durante gli spezzoni che li ricollegano, pensieri, inquadrature ecc..
La macchina da ripresa, è usata a pieno per le sue potenzialità, le musiche sono adatte, i colori e atmosfere magiche, in primis, i bar e i loro neon.
Personaggi secondari il poliziotto inamorato pazzo, e la ragazza del poker, troppo tempo per loro, forse era meglio meterne altri e accorciare.
4 stelle, perchè fa sognare, un amore e una storia, introvabili e per il purpurì di bellezza contornata di continuo, sotto varie spoglie.
Guardate guardate, pure questo ! :)
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nick castle
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lunedì 30 maggio 2011
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wong in trasferta, vincente su tutti i fronti...
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Una ragazza telefona in una tavola calda chiedendo informazioni del ragazzo, sospettato di avere un altra con cui avrebbe mangiato la sera prima in quel locale. La ragazza torna di giorno in giorno al locale, per conversare con il proprietario, bel ragazzo sognatore e disilluso, che sembra capirla più di chiunque altro. La storia prende diverse direzioni, per scindersi in diversi episodi in cui è sempre coinvolta la protagonista Norah Jones, quà alla sua prima e unica esperienza cinematografica (eccetto l'apparizione come se stessa in un altro film), quasi sicuramente ad opera del buon Wong Kar-Wai, che la deve aver voluta personalmente. Indubbiamente è un film karwaiano in tutti i sensi, nella musica, nella fotografia, quà curata da Dharius Khndji e non da Christopher Doyle come di solito, nella storia come nei personaggi.
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Una ragazza telefona in una tavola calda chiedendo informazioni del ragazzo, sospettato di avere un altra con cui avrebbe mangiato la sera prima in quel locale. La ragazza torna di giorno in giorno al locale, per conversare con il proprietario, bel ragazzo sognatore e disilluso, che sembra capirla più di chiunque altro. La storia prende diverse direzioni, per scindersi in diversi episodi in cui è sempre coinvolta la protagonista Norah Jones, quà alla sua prima e unica esperienza cinematografica (eccetto l'apparizione come se stessa in un altro film), quasi sicuramente ad opera del buon Wong Kar-Wai, che la deve aver voluta personalmente. Indubbiamente è un film karwaiano in tutti i sensi, nella musica, nella fotografia, quà curata da Dharius Khndji e non da Christopher Doyle come di solito, nella storia come nei personaggi. Mi sembrava quasi di sentire eccheggiare nell'aria "California dreamin'" dei Mamas & Papas. Come produzione, rimane un rarissimo caso di una co-produzione internazionale (Francia, Cina, Hong Kong) girata in inglese e in un paese estraneo a quelli che hanno preso parte alla produzione (che quando si tratta di Stai Uniti equivalgono alla Luna) e recitata sopratutto da attori anglofoni, in più con una protagonista senza nessuna esperienza di recitazione, che non se la cava per niente male e che è già famosa per essere una cantante. Kar-wai è un genio. Il maestro è riuscito a farsi apprezzare anche dagli americani, senza farsi dare i loro soldi, miracolo...
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