elgatoloco
|
venerdì 22 settembre 2017
|
tanto rumore per...qualcosa
|
|
|
|
Questo"Adulterio all'italiana"(1966, di Pasquale Festa Campanile), senza essere un capolavoro, si inserisce comunque in quella"commedia all'italiana"che, almeno, aveva il merito, quasi "meticciando"neorealismo e tradizione di"commedia dell'arte", basata su inganni ed equivoci, che arriva fino a Feydeau, e qui si vedono uomini negli armadi, porte che si aprono e chiudono dove"non dovrebbero", situazioni imbarazzanti. Il tema è il"più vecchio e classico" del mondo: l'adulterio, ma anche la fedeltà coniugale, neppure tanto minacciata, mai seriamente in discussione, anche quando si crede che invece lo sia.
[+]
Questo"Adulterio all'italiana"(1966, di Pasquale Festa Campanile), senza essere un capolavoro, si inserisce comunque in quella"commedia all'italiana"che, almeno, aveva il merito, quasi "meticciando"neorealismo e tradizione di"commedia dell'arte", basata su inganni ed equivoci, che arriva fino a Feydeau, e qui si vedono uomini negli armadi, porte che si aprono e chiudono dove"non dovrebbero", situazioni imbarazzanti. Il tema è il"più vecchio e classico" del mondo: l'adulterio, ma anche la fedeltà coniugale, neppure tanto minacciata, mai seriamente in discussione, anche quando si crede che invece lo sia... Giochi tra moglie e marito, con la morale dell'epoca, ben caratterizzata, complessivamente(era il 1966 e qualcosa del Sessantotto, troppo mitizzato, già si preparava, anche se poi con i sentimenti la situazione è sempre la stess,a lo si voglia no, anche se ci si finge donnone e/o machones...); liberazione sessuale, indipendenza della donna, parità tra i sessi: sì, ma... come sempre, poi, à l'italienne, con due interpreti di classe, comunque, come Manfredi(l'uomo timido e discreto, che poi si traveste da altro e qui, tra l'altro, recita anche, nella parte finale dell'operina, acnhe en travesti, cosa allora impensabile o quasi...), e la Spaak, che più tardi avremmo visto come presentatrice, curatrice di programmai-programmista, ma all'epoca era una signorina di ottima famiglia(parente stretta di Paul-Henri Spaak, uno dei padri dell'unità europea e figlia di Charles, scrittore e sceneggiatore); una coppia interessante e filmicamente convincente, con un manipoloi di caratteristi bravi come Mario Pisu, Akim Tamiroff, Lino Banfi(credo quasi esordiente, all'epoca), Vittorio Caprioli e Maria Grazia Buccella, nel suo tipico ruolo della"svampita". Forse non si tratta di un'esperienza percettiva memorabile, anzi, ma "Adulterio all'italiana", val bene, per parafrasare la frase famosa, uno sguardo, almeno... El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
mercoledì 1 agosto 2018
|
film d'epoca
|
|
|
|
""Adulterio all'italiana"(1966, di Pasquale Festa Campanile, suo quinto film, scritto con Luigi Malerba, altro valido scrittore, per dire di chi scriveva i film negli anni Sessanta in Italia), con Mandredi, Catherine Spaak, Maria Grazia Buccella, Vittorio Caprioli, Akim Tamiroff, Mario Pisi, ma anche con un irriconoscibile Lino Banfi), è un film che esprime un'epoca certo solo in Italia: quando l'adulterio si faceva ma senza parlarne, quando la morale pre-sessantottina-si dice così per convenzione, in realtà le cose sono naturalemente ben più complicate, diciamo prima del"flower power", piuttosto-un film dove il tema della"doppia morale", tra il repertorio tradizionale della pochade e del vaudeville(amanti nell'armadio, marito con il sedere fuori)e tutto il resto(persino un cenno al"travestitismo"in un'epoca in cui in Italy il tema era più che tabù, ma il rfierimento filmico è a un famoso film di Billy Wilder, con la Monroe, Lemmon e Matthau travestiti.
[+]
""Adulterio all'italiana"(1966, di Pasquale Festa Campanile, suo quinto film, scritto con Luigi Malerba, altro valido scrittore, per dire di chi scriveva i film negli anni Sessanta in Italia), con Mandredi, Catherine Spaak, Maria Grazia Buccella, Vittorio Caprioli, Akim Tamiroff, Mario Pisi, ma anche con un irriconoscibile Lino Banfi), è un film che esprime un'epoca certo solo in Italia: quando l'adulterio si faceva ma senza parlarne, quando la morale pre-sessantottina-si dice così per convenzione, in realtà le cose sono naturalemente ben più complicate, diciamo prima del"flower power", piuttosto-un film dove il tema della"doppia morale", tra il repertorio tradizionale della pochade e del vaudeville(amanti nell'armadio, marito con il sedere fuori)e tutto il resto(persino un cenno al"travestitismo"in un'epoca in cui in Italy il tema era più che tabù, ma il rfierimento filmico è a un famoso film di Billy Wilder, con la Monroe, Lemmon e Matthau travestiti...), certo con un happy end necessario per la"ricostruzione della morale", ma pur sempre in abiti un po'particolari. Una storia d'italia attraverso il cinema, diremmo, s'ha da fare in ogni modo... e ne varrebbe decisamente la pena, proprio per ricostruire il costume, ma anche(non in questo film ma in molti altri anche proprio la storia politica e diplomatica). El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
mercoledì 29 luglio 2020
|
variazioni sul tema amore/sesso
|
|
|
|
Non c'è grande immaginazione. in questo"Adulterio all'italiana"di Pasquale Festa Campanile(anche autore del soggetto e della sceneggiatura, scritta con Luigi Malerba e Franco Alessi, 1966). ma qualche spunto soprattutto psicosociologico interessante. Il marito borghese ha tradito la moglie con la migliore amica della stessa, dove lei decide di "rendergli la pariglia", con conseguenze poco piacevoli soprattutto per lui. Avrà da soffrirne lui, mentre lei se la caverà con poco, anzi in definitiva sarà la"perodnante vittoriosa". Da notare il tema dell'equiparazione/uguaglianza tra i sessi. che nell'Italia codina e"ritardata"rispetto agli States e a tutta la realtà europea, non solo"occidentale"all'epoca(prima del 1968, a voler essere precisi)ha un certo peso, una certa disinovoltura nel trattare il tema"tradimento", un tabù per decenni(anche perché, sul piano penale l'adulterio era un delitto comunque, ossia senza considerare circostanze attenuanti e modalità).
[+]
Non c'è grande immaginazione. in questo"Adulterio all'italiana"di Pasquale Festa Campanile(anche autore del soggetto e della sceneggiatura, scritta con Luigi Malerba e Franco Alessi, 1966). ma qualche spunto soprattutto psicosociologico interessante. Il marito borghese ha tradito la moglie con la migliore amica della stessa, dove lei decide di "rendergli la pariglia", con conseguenze poco piacevoli soprattutto per lui. Avrà da soffrirne lui, mentre lei se la caverà con poco, anzi in definitiva sarà la"perodnante vittoriosa". Da notare il tema dell'equiparazione/uguaglianza tra i sessi. che nell'Italia codina e"ritardata"rispetto agli States e a tutta la realtà europea, non solo"occidentale"all'epoca(prima del 1968, a voler essere precisi)ha un certo peso, una certa disinovoltura nel trattare il tema"tradimento", un tabù per decenni(anche perché, sul piano penale l'adulterio era un delitto comunque, ossia senza considerare circostanze attenuanti e modalità). Nino Manfredi e Catherine Spaak sono interpreti efficaci(meglio lei, era stato notato, ma probabilmente Manfredi era rimasto "bloccato"dal fatto di aver dovuto interpretare film analoghi nello stesso periodo, dunque era quasi"ritroso"o"timido"rispetto al ruolo, soprattutto volendo evitare di proporre dei"doppioni". Al cinema, forse, si mostravano e dicevano cose che, altrimenti, sarebbero rimasti giochi"specifici"o conversazioni mai meritevoli di andare"ad extra". Il cinema, in altri termini, era quasi uno"sfogo"di sentimenti e comportamenti che altrimenti sarebbero rimasti o a livello di "mero sogno"o invece di fatti da nascondere, da occultare dietro un vetro protettivo particolarmente spesso. Diciamo che rispetto all'inizio dle film(fughe in ascesnore, riconoscimenti etc.)la seconda parte del filn appare più dbole, con qualche elemento ripetivio, ma in complesso la"pièce", di decisa origine teatrale(Festa Campanile proviene dal teatro, anzi ha sempre intrecciato le due attività , di regista autore filmico e teatrale, senza preoccuparsi di "contaminare i generi". I due intepreti protagonisti sono , appunto, di buon livello, con maggiori spunti comico-espressivi per la Spaak, di cui questo è probabilmente il film migliore, senza che si possa parlare di un"Manifredi"appannato_è comunque sempre bravo, attento, vigile nel rapporto voce-movimenti, al punto che la sua mimica a tratti"trattenuta"e la gestualità non"esuberante"vogliono rendere un peronsaggio complesso quanto timido. Tra gli/le alri/e, bene Vittorio Caprioli, Mario Pisu(interprete troppo spesso trascurato-dimenticato(colpevolmente), mentre Maria Grazia Buccella fa la"Belloccia svampita", un ruolo a lei congeniale-. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
alessandro vanin
|
sabato 20 giugno 2015
|
film purtroppo deludente
|
|
|
|
Considerato che nel film ci sono attori del calibro di Manfredi e della Spaak e il regista è Pasquale Festa Campanile il film alla fine risulta deludente. La sceneggiatura è debole e stiracchiata. Belle le scenografie della casa molto moderna per sottolineare l'appartenenza della coppia all'alta borghesia e la canzone pieno stile anni 60 "balla Caternia", ma non bastano a salvare il film.
|
|
[+] lascia un commento a alessandro vanin »
[ - ] lascia un commento a alessandro vanin »
|
|
d'accordo? |
|
|