wolfff81
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mercoledì 29 aprile 2009
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un film dalle alte intenzioni ma piatto
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Le intenzioni sono alte e apprezzabili. Gli sforzi intrapresi sono visibili. Ma il prodotto finale è decisamente di basso livello purtroppo. La fotografia è piatta, gli abiti sono troppo nuovi (quelli dei prigionieri non sono infatti credibili), il trucco anche (i prigionieri sono lindi e pinti: addirittura i dettegli dei denti mostrano denti bianchissimi, ma quando mai per un progioniero di un campo di sterminio??). La scenografia pecca soprattutto nel rivestimento dei muri interni con carta da parati finalizzata a fare sembrare i muri in blocchi di pietra (ma si sgama subito che è carta appiccicata sia per la regolarità dei disegni sia per la piattezza della luce e delle ombre che su di essa non ci sono per nulla).
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Le intenzioni sono alte e apprezzabili. Gli sforzi intrapresi sono visibili. Ma il prodotto finale è decisamente di basso livello purtroppo. La fotografia è piatta, gli abiti sono troppo nuovi (quelli dei prigionieri non sono infatti credibili), il trucco anche (i prigionieri sono lindi e pinti: addirittura i dettegli dei denti mostrano denti bianchissimi, ma quando mai per un progioniero di un campo di sterminio??). La scenografia pecca soprattutto nel rivestimento dei muri interni con carta da parati finalizzata a fare sembrare i muri in blocchi di pietra (ma si sgama subito che è carta appiccicata sia per la regolarità dei disegni sia per la piattezza della luce e delle ombre che su di essa non ci sono per nulla). La recitazione è mediocre davvero tanto. Forse per il teatro ci potrebbe anche stare. Ma troppo finta e artificiale. Come quella del protagonista che fin dalla prima apparizione si mostra subito troppo diretto e sicuro con lo sguardo puntato verso gli occhi dei tedeschi. Ma quando mai un prigioniero riesce solo ad alzare lo sguardo? E sarebbero questi i film finanziati dai Ministeri? Ma si vergognassero! Con tutto quello che avremmo bisogno in Italia dal punto di vista delle produzioni culturali loro sprecano i soldi così! E Brlscni poi che fa, taglia sempre di più i finanziamenti alla cultura. Dovrebbero vivere un po all'estero, dove stanno avanti davvero.. e noi sempre più indietro. Scusate lo sfogo, ma è così. E non solo lo stato, basta vedere tutti quei film per la televisione che sono un insulto a chi studia e cerca di esprimersi con il cinema (quello vero). Infatti i film italiani non si vendono all'estero, ma gli altri si riescono a vendere eccome (vedi Spagna, vedi Francia). Noi no, sempre pecoroni! Vogliamo continuare cosi, nella mediocrità? Riflettiamo gente, riflettiamo tutti. E se volgiamo crescere dobbiamo trasformare queste lamentele in fatti e darci una svegliata tutti. Tornando al film tuttavia il cast artistico e tecnico di questo film, come di tutti i film, devono essere ringraziati e apprezzati. Probabilmente loro ce l'hanno messa tutta. E bisogna rispettare il lavoro di chiunque. Magari non avrebbero ricorso alla carta da parati se avessero avuto i finanziamenti adeguati (anche se a quel punto era preferibile ricorre ad un muro bianco, e qui sta la bravura: nel saper scegliere bene anche quando si è messi alle strette).. ma vabè! Vedetelo comunque, se siete drogati di cinema. Alla fine non è poi così male! E' sempre un tentativo! L'importante è avere sempre un po di umiltà. Io comincio ora appena finito di scrivere !! :)
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gianpaolo
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lunedì 30 maggio 2005
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la luce nel il buio
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L'arte divulgata con ovvia discrezione da un ebreo,..all'interno di un "lager nazista", scuote la coscienza del comandante,...e "risveglia" la sua "atrofizzata" moglie.
La poesia, la musica , la pittura,....componenti così stridenti con quel contesto di morte,...fungono da elemento conciliante e per certi versi decontaminatorio.
Purtroppo il fascio di "luce" che ha "visitato" il "buio", è tanto luminoso quanto effimero.
A mio giudizio,..si poteva da questo soggetto trarre maggior ricavo,....comunque resta un buon Film.
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dita verlaine
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venerdì 31 agosto 2007
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la sottovalutata forza dell'arte
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PREMETTO CHE QUESTO MIO COMMENTO E' IN RELAZIONE ALLE TANTE CRITICHE NEGATIVE E GIUDIZI FUORVIANTI CHE HO LETTO A PROPOSITO DE "IL SERVO UNGHERESE".LE CRITICHE A QUESTO FILM,SONO PRIVE DI UN ADEGUATA COMPRENSIONE DEL LUNGOMETRAGGIO CHE ,VIENE FATTO PASSARE PER UNA MEDIOCRITA' ALLINEATA AI"CAPOLAVORI STORICI".
QUESTO FILM,DIVERSAMENTE DALLA MAGGIOR PARTE DEI TITOLI DELLA FILMOLOGIA NAZISTA,PONE AL CENTRO DELLE BRUTALITA' DEL REGIME L'ARTE.
L'ESPRESSIONE DELLA LIBERTA'MANCATA,LA FORZA,E',L'UNICO APPIGLIO PER NON CEDERE ALL'AGONIA.
COME SI PUO' NON COMPRENDERE IL MESSAGGIO DELL'ARTE ,IN UN FILM,DOVE LA LOTTA ALLA DURA REALTA' DIVIENE L'UNICO SOGGETTO?
IO HO VISTO QUESTO FILM , E A MIO PARERE ,
OLTRE AD UN'EMOTIVITA NON CANONIZZATA(CHE QUINDI PUO' APPARIRE MANCANTE),IL FILM AFFIDA COMPLETAMENTE ALL'ARTE LA SUPREMA CAPACITA'DI DARE UN SENSO AD UNA VITA UMILIANTE E TRAGICA CHE ,SENZA LA MEDIAZIONE DELL'ARTE, PERDEREBBE LA DIGNITA'.
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(di wolfff81)
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